della camicia? Petali. Quattro petali. Carnosi, pero, esotici come orchidee, con quei sottili filamenti, proprio come pigliamosche. Dei petali… li?

Falcon barcollo all'indietro, scalciando sul bordo del tappeto e sul parquet mentre inciampava nel cavo del televisore strappando la spina dalla presa sul muro. Agito nel vuoto mani e piedi finche non ando a sbattere contro la parete e si ritrovo seduto a gambe larghe, i muscoli delle cosce contratti, la punta delle scarpe rivolta verso il soffitto.

Palpebre. Due superiori. Due inferiori. Niente lo aveva preparato a questo.

«Tutto bene, Inspector Jefe?»

«E lei, Inspector Ramirez?» domando, rialzandosi lentamente, con gesti maldestri.

«La Policia Cientifica e pronta a intervenire.»

«Faccia venire il Medico Forense.»

Ramirez scivolo via, Falcon si ricompose, comparve il medico legale.

«Aveva visto che gli hanno ta… asportato le palpebre?»

«Claro, Inspector Jefe. Il Juez de Guardia e io ci siamo dovuti accertare che l'uomo fosse morto. Ho visto che le palpebre erano state asportate e… e tutto sul mio blocco per gli appunti. Se n'e accorta anche la secretaria. Difficile non accorgersene.»

«No, no, certo… ero solo sorpreso che non mi fosse stato riferito.»

«Credo che il Juez Calderon stesse per farlo, ma…»

La testa calva del medico dondolo sulle spalle.

«Ma che cosa?»

«Credo che fosse intimidito dalla sua superiore esperienza in questo genere di cose.»

«Si e fatto un'idea della causa e dell'ora della morte?» domando Falcon.

«L'ora, verso le quattro, quattro e mezzo di questa mattina. La causa, be', vamos a ver, l'uomo aveva superato i settant'anni, era sovrappeso, fumava come un turco sigarette alle quali toglieva il filtro e, poiche era proprietario di diversi ristoranti, direi che non disdegnava certo uno o due bicchieri di vino. Anche un giovane in buona salute avrebbe fatto fatica a sopportare una cosa del genere, quella tortura fisica e mentale. E morto in seguito a un collasso cardiaco, ne sono sicuro. L'autopsia lo confermera… oppure no.»

Il Medico Forense tacque, imbarazzato dallo sguardo duro di Falcon e seccato dalla sua stessa stupida battuta finale. Si allontano dalla soglia, subito occupata da Calderon e da Ramirez.

«Cominciamo», disse Calderon.

«Chi ha chiamato la polizia?»

«Il conserje», rispose Calderon. Il portinaio. «Dopo che la domestica era…»

«Dopo che la domestica era entrata, aveva visto il cadavere, si era precipitata fuori dall'appartamento e aveva preso l'ascensore fino al pianterreno…?»

«… e aveva bussato come una pazza alla porta del conserje», termino Calderon, irritato dall'interruzione di Falcon. «Ha impiegato alcuni minuti per farla ragionare, dopodiche ha telefonato allo 091.»

«Il portinaio e salito fin qui?»

«Solo dopo l'arrivo della prima pattuglia, che ha poi messo i sigilli alla scena del delitto.»

«La porta era aperta?»

«Si.»

«E la domestica… ora?»

«E sotto sedativi all'hospital de la Virgen de la Macarena.»

«Inspector Ramirez…»

«Si, Inspector Jefe…?»

Tutte le conversazioni tra Falcon e Ramirez cominciavano cosi. Era il suo modo per ricordare all'Inspector Jefe Falcon che era venuto da Madrid a rubare il posto che Ramirez aveva sempre ritenuto suo di diritto.

«Preghi il Subinspector Perez di andare all'ospedale e appena la domestica… Ha un nome?»

«Dolores Oliva.»

«Non appena si sara ripresa… dovrebbe domandarle se ha notato niente di strano… Be', le solite domande. E le chieda a quante mandate era chiusa la porta e quali sono stati esattamente i suoi movimenti prima di scoprire il cadavere.»

Ramirez ripete le istruzioni.

«Avete gia rintracciato la signora Jimenez e i figli?» domando Falcon.

«Credo che siano alloggiati all'hotel Colon.»

«In calle Bailen?» domando Falcon: l'albergo a cinque stelle dove scendevano tutti i toreri, a soli cinquanta metri dalla sua… dalla casa del suo defunto padre, una coincidenza che, in realta, non era una coincidenza.

«E stata inviata una vettura a prelevarla», rispose Calderon. «Vorrei completare il levantamiento del cadaver il piu presto possibile e far trasportare il corpo all'Instituto Anatomico Forense prima di far salire qui la signora Jimenez.»

Falcon annui e Calderon li lascio al loro lavoro. I due della scientifica, Felipe, cinquantacinque anni circa, e Jorge, sulla trentina, entrarono mormorando buenos dias. Falcon guardo sul pavimento la spina staccata del televisore e decise di non farne menzione. Fotografata la stanza, cominciarono a ricostruire la vicenda, mentre Jorge prendeva le impronte digitali di Jimenez e Felipe controllava il mobiletto a ruote e le due custodie vuote posate sul televisore. Si trovarono d'accordo su quale doveva essere stata la sua normale posizione e sul fatto che Jimenez abitualmente guardava la televisione da una poltrona di pelle, la cui base girevole aveva lasciato un segno circolare sul pavimento. L'assassino, dopo aver stordito Jimenez, aveva girato la poltrona di pelle sulla quale era seduta la vittima e aveva avvicinato una sedia, piu adatta al suo scopo, sulla quale avrebbe potuto spostare il corpo con un solo movimento rotatorio, una sedia dallo schienale alto destinata ai visitatori. Aveva legato i polsi ai braccioli della sedia, sfilato i calzini di Jimenez per ficcarglieli in bocca e gli aveva immobilizzato le caviglie, facendo poi ruotare il sedile fino a raggiungere la posizione desiderata.

«Le scarpe sono qui sotto», annuncio Jorge, accennando al pavimento sotto la scrivania. «Un paio di mocassini rosso scuro con la frangia.»

Falcon indico un punto particolarmente consumato del parquet davanti alla poltrona di pelle. «Gli piaceva levarsi le scarpe e sedere davanti alla TV, sfregando i piedi sul pavimento di legno.»

«Mentre guardava filmetti pornografici», disse Felipe, intento a esaminare una delle custodie. «Questo e intitolato Cara o culo.» Faccia o culo.

«Perche la posizione della sedia?» domando Jorge. «Perche spostare tutti questi mobili?»

Javier Falcon, che si era avviato verso la porta, si giro e spalanco le braccia guardando i due della scientifica.

«Massimo effetto.»

«Un vero intrattenitore», convenne Felipe annuendo. «Su quest'altra custodia e scritto con il pennarello rosso La Familia Jimenez e nel videoregistratore c'e una cassetta con lo stesso titolo, identica scrittura.»

«Non sembrerebbe una prospettiva cosi orribile», osservo Falcon e tutti contemplarono per un istante il terrore e il sangue sulla faccia di Raul Jimenez prima di tornare al loro lavoro.

«A lui lo spettacolo non e piaciuto», commento Felipe.

«Non guardare, se non sei in grado di sopportarlo», consiglio Jorge da sotto la scrivania.

«I film dell'orrore non mi sono mai piaciuti», sentenzio Falcon.

«Neanche a me», affermo Jorge. «Non sopporto tutta quella… quella…»

«Quella? Che cosa?» domando Falcon, stupito di provare interesse.

«Non so… la normalita, l'aspetto minaccioso che puo assumere la normalita.»

«Abbiamo tutti bisogno di un po' di paura per tirare avanti», disse Falcon, osservandosi la cravatta rossa, la fronte di nuovo imperlata di sudore.

Da sotto la scrivania venne un tonfo sordo: la testa di Jorge aveva sbattuto contro il fondo.

«Joder!» Cazzo. «Sapete che cos'e questo?» domando Jorge, sbucando da dietro la scrivania. «Questo e un pezzo della lingua di Jimenez.»

Silenzio da parte degli altri tre.

«Lo metta in un sacchetto», disse Falcon.

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