conversatore. Sapeva inoltre che ora vi era un’intera nuova generazione di bambini cui i genitori avevano vietato di avvicinarsi ai Fratelli Strani. E gli Slocumb ne erano ben contenti.
Matt s’infilo un paio di jeans, una camicia a scacchi e gli stivali. Non sarebbe di certo tornato a casa, prima che fosse iniziata la giornata lavorativa.
La busta era sul pavimento accanto alla porta d’entrata. Matt l’aveva calpestata prima di notarla. Era una semplice busta bianca, macchiata qua e la di grasso e sporco. A stampatello e in matita era stato scritto faticosamente «Dr rutlege». Per come si era sentito dopo la partita di pallacanestro e il post-mortem alla
Dottor rutlege
Ai ragione.
C’e veleno sepolto in Monti.
Trovalo atraverso Tunel nel Crepacio.
da loro la Ricompensa come dovuto.
Firmato
Il biglietto ricordava la scrittura di molti montanari, un miscuglio di lettere maiuscole e minuscole, ortografia fonetica e nessuna attenzione alla punteggiatura. Chi l’avesse scritto non importava, di certo importava il fatto che fosse chiaramente dalla parte giusta, dalla sua parte. Con il cuore che gli batteva forte, Matt ripose il biglietto nella busta che infilo nella tasca dei jeans. Con ogni probabilita, questa era l’occasione per cui aveva lavorato tanto.
Matt aveva vissuto in quella zona per buona parte della sua vita, ma non aveva alcuna idea del luogo cui si riferiva il biglietto. Chiunque l’aveva scritto, pero, lo conosceva, e di certo lo conoscevano altri. Incoraggiato dalla svolta degli eventi, salto sulla Harley e si lancio giu per la collina verso l’ospedale.
Arresto la motocicletta all’entrata illuminata del pronto soccorso e abbasso il cavalletto. Lo scalcagnato furgone degli Slocumb, parcheggiato li vicino, era vuoto. Senza alcun particolare motivo, Matt indovino che chi era svenuto era Kyle, il piu estroverso e ostinato dell’eccentrico quartetto Slocumb.
Jeannie Putnam, tuta da sala operatoria rosso cupo e mascherina chirurgica, lo aspettava in un pronto soccorso sorprendentemente affollato. Era una donna alta di circa trent’anni con una buona conoscenza della medicina d’urgenza e una spiccata empatia per i pazienti.
«Le siamo grati di essersi precipitato qui», lo saluto.
«Quale fratello e?»
«Kyle. E lei aveva ragione riguardo all’altro. E Lewis.»
«Le analisi sono gia avviate?»
«Kyle si e rifiutato di farsi fare qualsiasi analisi finche non fosse arrivato lei a prescriverlo.»
«Mio Dio.»
«Ma gli ho fatto cambiare idea», soggiunse lei, con una strizzatina d’occhio. «Sono riuscita addirittura a convincerlo a indossare un pigiama. E proprio carino, a modo suo.»
«Dovrebbe vedere la stanza in cui dormono. ‘Carino’ non e il primo aggettivo che le verrebbe in mente. Sono comunque contento che lei apprezzi un po’ del suo charme. Che ha richiesto?»
«Il solito, un esame emocromocitometrico completo, Chem 12, piu la prova crociata. Mi spieghi perche l’ha richiesta?»
Matt alzo le spalle e scrollo la testa. «Non lo so. Non ho mai dovuto curare Kyle per problemi medici. Qualcosa che lei mi ha detto sui suoi ripetuti svenimenti mi ha suggerito una bassa pressione sanguigna, per cui ho pensato che forse si tratta di emorragia interna.»
«Se la sua diagnosi, fatta per telefono alle tre di notte, fosse esatta, avrei paura di lei.»
«Non sarebbe la prima», ribatte Matt.
Assolutamente ridicolo nel suo pigiama con motivo cachemire, il brizzolato Kyle Slocumb, il piu giovane dei fratelli, fece un cenno di approvazione nel vederlo entrare dalla porta. Lewis Slocumb, che raramente pronunciava una parola in piu, era seduto in un angolo, mezzo addormentato. Matt si avvicino al letto e inizio a visitare Kyle, mentre lo interrogava.
«Allora, Kyle, qual e il problema?»
«Mi sono alzato per pisciare e ho avuto le vertigini, dottore. Lewis dice che sono svenuto, ma lui tende a esagerare.»
«Nessun dolore?»
«Solo il solito.»
«Ne stai bevendo molto di quel torcibudella che fabbricate lassu?»
«Naturalmente. Ma lo bevono anche gli altri.»
«Le tue feci hanno un colore insolito?»
«Le mie cosa?»
«Le tue feci. Le evacuazioni.»
«Le mie cosa?»
«La tua merda, Kyle. La tua merda.»
«Oh, quella. Come faccio a saperlo? Nessuna persona sana di mente guarderebbe nel buco di un gabinetto esterno.»
«Che diavolo ha, dottore?» chiese Lewis.
«Non lo so, Lewis. Forse soffre di anemia.»
«Lo rimetterai a posto.»
«Lo rimettero a posto, Lewis.»
Matt fece un esame efficiente e accurato che rivelo un notevole calo della pressione sanguigna quando Kyle si metteva seduto. Bassa massa sanguigna, esame emocromocitometrico scarso. Anemia. Ora bisognava cercare la causa di quella emorragia, partendo dalla piu probabile. Matt s’infilo un guanto di gomma.
«A che serve?» domando Kyle.
«Immagino tu l’abbia indovinato, Kyle. Girati, faccia verso la parete e tira le ginocchia al petto. Ho bisogno di vedere se stai sanguinando internamente.»
Kyle fece come gli era stato chiesto, ma, appena il dito inguantato di Matt gli tocco l’ano, grido, irrigidi le gambe e inizio a urlare come un animale ferito. I sanitari, due infermieri e un medico, si precipitarono nella stanza.
«Non credevo avrebbe fatto tutte queste storie», si scuso Lewis, biascicando le parole.
«Perche diavolo non hai detto qualcosa?» replico Matt a voce piu alta di quanto aveva voluto.
Jeannie Putnam e gli altri due rimasero sull’uscio, paralizzati. Matt, il dito inguantato teso verso l’alto come quello di un tifoso che, durante un bizzarro evento sportivo, proclama che la sua squadra e la migliore, sorrise loro con imbarazzo.
«Io… credo di non avere atteso l’approvazione di Kyle a questa procedura. A quanto pare questa e una zona delicata.»
«A quanto pare», ripete Jeannie. «Ehm, dottor Rutledge, possiamo esserle d’aiuto?»
«Potrebbe assicurarsi che venga eseguita la prova crociata di compatibilita su sei unita di sangue e avvisare il laboratorio che abbiamo realmente bisogno del suo ematocrito.»
«Ha una emorragia interna?»