«Uno dei poliziotti di servizio al momento della telefonata anonima conosceva la zona di cui parlava quell’uomo. Siamo partiti tutti in carovana.»
Matt afferro un’estremita della lettiga di Carabetta, la trascino sulla piattaforma in cemento e aiuto l’altro a sistemarla in modo da poterla spingere dentro l’ospedale. Il funzionario OSHA, che continuava a gemere e a ciondolare la testa da una parte all’altra, non pareva in pericolo immediato. Matt si avvicino per parlargli, poi cambio idea e corse nel pronto soccorso gremito. Ci sarebbe stato tempo per Fred.
Individuo subito l’ortopedico, Brian O’Neil, una mezza testa sopra tutto il resto della squadra di soccorso.
«Ciao, Brian», grido, correndo da lui.
«Ehi, Matt, hai un aspetto tremendo. Dov’eri, a fare un po’ di motocross?»
«No, ero nella grotta con tutte queste persone.»
«Ma…?»
«Piu tardi. Ti stai occupando di Nikki Solari?»
«La dottoressa?»
«Si.»
«Che donna.»
«Comportati bene. Ha una brutta lesione?»
«Frattura del malleolo. Una leggera lussazione, ma nulla che un po’ di tempo nel reparto ortopedico e alcune viti ben piazzate non possano risolvere.»
«Promettimi di fare un buon lavoro e io ti prometto che non le diro che sei laureato in veterinaria. Dov’e ora?»
«In ortopedia. Dille che saro da lei tra due minuti.»
«Facciamo cinque.»
Occhi chiusi, una fleboclisi che le instillava fluido e antibiotici nel braccio, Nikki giaceva su una lettiga, il piede gonfio e scolorito e la caviglia appoggiati su un cuscino in un tutore ad aria trasparente. Le avevano lavato viso e braccia, ma i capelli erano ancora ricoperti di polvere e piccoli frammenti di pietra. Era, tuttavia, bellissima.
«Ehi, tu», sussurro Matt, «dottoressa.»
Nikki fece un ampio sorriso ancora prima di aprire gli occhi. Matt le diede un bacio sulla fronte, poi sulla bocca.
«Ce l’hai fatta in tempo?» chiese Nikki.
«Nessuna vaccinazione oggi, signorina», rispose. «Torni un’altra volta. Mi spiace tanto.»
«Una notizia fantastica. Bravo.»
«C’entrava da sempre mio zio Hal, Nik. Possedeva la maggior parte delle azioni della Columbia Pharmaceuticals. Grimes e gli altri lavoravano per lui.»
L’espressione di Nikki s’incupi, aveva immediatamente compreso le implicazioni per lui e sua madre.
«Mi dispiace tanto», disse.
«Gia. Probabilmente anche John Dillinger e Attila avevano dei nipoti.»
«Suppongo di si», sospiro tristemente.
«Come siete usciti?»
Nikki scrollo le spalle. «Mentre i fratelli Slocumb facevano quello che dovevano fare, io mi sono trascinata di nuovo nella grotta per occuparmi di Fred e Morrissey e degli altri. E passato un sacco di tempo e cominciavo a preoccuparmi. Poi, all’improvviso, ho sentito dei rumori, quindi delle luci potenti hanno illuminato la caverna e, pochi secondi dopo, e iniziata la Carica di Calgary di paramedici dell’ambulanza, poliziotti e pompieri.»
«Gli Slocumb?»
«Non ho idea di dove siano.»
Matt la bacio di nuovo.
«Sono preoccupato», ammise. «Ora ti lascio riposare e vado a vedere se riesco a scoprire cosa e accaduto loro. Brian O’Neil, l’ortopedico che si prende cura di te, e una persona fantastica.»
«Ehi, grand’uomo, non sapevo t’interessasse», commento con la sua profonda voce Brian dalla soglia.
«D’accordo, mi interessa. Non pensare pero che il mio giudizio sia viziato anche in altri campi.» Premette la guancia contro quella di Nikki. «Tornero presto, bambina», mormoro. «Sii coraggiosa.»
«Dopo tutto cio che abbiamo vissuto, non c’e piu nulla che mi spaventi.»
«Abbiamo una sala operatoria libera», annuncio l’ortopedico, «e penso che faremmo meglio a prenderla finche nessun altro e pronto.»
«Si, si, togliamoci il pensiero.»
«Voglio che ti rimetta in salute a casa mia», le sussurro Matt nell’orecchio.
«Sei ancora nel commercio dei massaggi alla schiena?»
«Non chiudiamo mai.»
Matt diede un colpetto sul braccio di O’Neil, quindi torno al pronto soccorso e si mise a passeggiare tra medici e infermieri e i loro pazienti. Sid, la guardia di sicurezza, era nella stanza 3, lo spazio chiuso da tende vicino a Fred. Due cubicoli piu in la, un’aiutoinfermiera stava lavando Sara Jane e, vicino a lei, l’otorinolaringoiatra, Evan Julian, era chino su Colin Morrissey. Julian era il medico piu meticoloso e compulsivo di tutto l’ospedale e non iniziava mai un intervento prima che ogni strumento non fosse perfettamente allineato sul vassoio dell’infermiera di sala. Matt sorrise pensando a Nikki, la caviglia lesionata immobilizzata alla bell’e meglio, che eseguiva con successo una tracheotomia d’urgenza alla luce di una lanterna in una grotta piena di polvere e esalazioni tossiche.
Matt controllo ansiosamente le altre stanze. La donna che aveva chiamato Tarzana si stava dimenando selvaggiamente in una stanza laterale, legata al letto con cinghie di pelle. Non trovo nessuno degli Slocumb.
Se ci fosse stato impellente bisogno del suo aiuto, Matt si sarebbe dato da fare, ma in quel momento si sentiva esausto e piu che preoccupato per Frank e Lewis. Usci dalla sala d’aspetto del pronto soccorso e si avvio verso la motocicletta. Mentre si avvicinava alla Harley, noto una Mercedes rosso cupo parcheggiata non molto distante. L’autista, il volto nascosto nell’ombra, lo stava chiamando con un cenno della mano. Si diresse verso l’auto, poi si blocco: era la Mercedes di Hal.
«Dottore, sono io, Frank», grido, sussurrando, l’autista.
Matt corse da lui e balzo sul sedile del passeggero. Lewis Slocumb, sdraiato dietro, non pareva fosse peggiorato.
«Tutto bene?» gli chiese, indicando il tubo nel petto.
«Io sto bene», rispose cupamente Lewis. «Quel bastardo ha ucciso Lyle.»
«Lo so. Ero presente. Mi spiace veramente, ragazzi. Sono terribilmente addolorato. Lyle e morto salvandoci la vita. E anche un sacco d’altre vite. E stato un eroe. Come siete usciti e… e siete arrivati da Hal?»
«Il tuo amico Grimes aveva uno di quei telefoni, sai, come una radio ricetrasmittente. Quando Lyle non e tornato, abbiamo capito che qualcosa non andava. Un paio di nostri amici ha il telefono. Te lo avevo detto che conosciamo alcune persone. Frank ha chiamato Earl Morris, lo conosci?»
«No.»
«Earl e un montanaro come noi. Ha portato un gruppo di amici nella montagna e ci ha aiutati a ripulire la galleria. Non credo che qualcuno trovera mai Grimes e i suoi amici, a meno che non si immerga in acque veramente profonde, veramente scure.»
«Perche mai mi preoccupavo tanto per voi due? Che mi dite di Hal? Come siete arrivati a casa sua?»
«Earl Morris sapeva dove vive. Ci siamo ammucchiati nel suo camion e siamo andati la e l’abbiamo trovato, tutto legato come un maiale per il barbecue.»
«Ha cercato di convincervi a slegarlo?»
«Oh si, ci ha provato», rispose Frank. «Credimi, ci ha provato.»
«E questa macchina? A me aveva detto che non aveva un’altra chiave.»
«Mentiva», disse Frank, ammiccando.
«Sapevamo che stava mentendo», soggiunse Lewis. «Non e molto bravo a farlo. Crede di esserlo, ma non lo e. Con un po’ di aiuto da parte nostra, ci ha detto cosa e successo a Lyle, poi dove era la chiave dell’auto. Voleva darcela solo se lo slegavamo.»
«L’avete ucciso?»
«Ci abbiamo pensato.»