«Scusi la franchezza, signor presidente. Il motivo della mia chiamata non e chiederle a che punto sono i vostri servizi, ma un altro, ben piu grave. Abbiamo fondate ragioni di ritenere che il prossimo obiettivo dei terroristi sia la calotta polare antartica, e lei sa bene che cosa significherebbe per l’umanita un improvviso scioglimento dei ghiacci dovuto a un’esplosione nucleare.»
31 luglio 1999
Il satellite spia americano sorvolo il punto esatto del polo Sud geomagnetico mantenendosi a un’altezza di trentaseimila metri. In quello stesso istante tutte le comunicazioni nel campo dei terroristi subirono un improvviso blackout.
I due Hercules dotati di sci d’acciaio si posarono sulla spianata ghiacciata soltanto quando ebbero ricevuto conferma che i radar del bersaglio erano fuori uso. Gli uomini dei corpi speciali, in tuta termica bianca, salirono sui tre mezzi corazzati da trasporto scaricati dal ventre degli aerei.
I mezzi furono abbandonati a circa un miglio dall’obiettivo, e gli uomini proseguirono a piedi sino al costone di ghiaccio da dove David Cohen aveva osservato le incomprensibili manovre di quel manipolo di uomini armati.
Uno dei terroristi era salito sul ricevitore radar e stava dicendo all’altro, rimasto di sotto: «Qui non c’e traccia di ghiaccio. Chissa perche questo arnese non funziona».
Furono le ultime parole che pronuncio: il colpo di un tiratore scelto lo fulmino in piena fronte. E pochi istanti dopo si scateno l’inferno.
Oswald Breil non riusciva a nascondere l’agitazione: per un uomo come lui, abituato a gestire le situazioni difficili dalla prima linea, aspettare l’esito di un’operazione era un vero tormento. Quando senti il telefono della linea riservata trillare, sollevo la cornetta con mani quasi tremanti. Era il presidente degli Stati Uniti.
«L’umanita deve esserle ulteriormente grata, signor vice ministro. Grazie alle sue informazioni siamo riusciti a scongiurare la catastrofe. I terroristi sono stati annientati.»
Oswald si lascio andare contro lo schienale della poltrona. «Avete recuperato le testate, signor presidente?»
«Naturalmente.»
«Quante sono?»
«Otto.»
Per la prima volta dopo molti giorni, le labbra di Oswald Breil si aprirono in un largo sorriso. Adesso era davvero finita. Per questa volta, almeno.
Citta del Vaticano. 11 agosto 1999
«Cosi, Santita, siamo riusciti a fare inabissare la nave in un punto molto profondo, scongiurando i pericoli dell’esplosione nucleare. Per quanto riguarda l’altro scenario della vicenda, penso che possa chiarirlo molto meglio di me la signorina Terracini, che l’ha vissuto di persona.»
Pat Silver concluse cosi la sua serrata relazione, che il Santo Padre aveva ascoltato con profonda attenzione. E finalmente tocco a Sara spiegare tutta la vicenda che aveva portato alla scoperta di Rosslyn.
Lo fece con molto ordine, concludendo: «Il vostro amore per l’umanita vi rende un grande uomo, al di la di ogni fede. Vi sono grata, Santo Padre, per le vostre azioni tese ad affratellare gli uomini. Tra i detriti, dopo l’esplosione nella cripta, ho raccolto un frammento degli antichi rotoli custoditi per secoli dai Templari. Purtroppo temo che si tratti dell’unico pezzo rimasto».
E Sara esibi un astuccio di pelle. Il prezioso frammento di rame era chiuso in una piccola teca di cristallo. «Su questo frammento si legge una sola parola nella lingua dei miei padri:
Il papa le strinse con calore la mano, come aveva gia fatto con gli altri, e finalmente parlo, con una voce che risulto forte nonostante il fisico provato dagli anni e dalle vicissitudini.
«Il mondo e pieno di ordigni nucleari e di potenti senza scrupoli. Ma per fortuna esistono persone come voi, capaci di non ritrarsi di fronte a niente perche la luce trionfi. Preghero Dio perche vegli su di voi. Ma il vostro prezioso operato merita un premio. Ciascuno di voi verra insignito del Sigillo di Luce della Terrasanta.»
E il papa li chiamo a se a uno a uno, passando loro attorno al collo la fettuccia di raso con la pesante onorificenza in oro smaltato. Un tondo circondato da una cerchia acuminata e sfavillante di raggi.
Il rigoroso protocollo era ormai terminato. Le labbra del papa si aprirono in un sorriso pieno di bonarieta e saggezza. «Quanto alla Terza Profezia, signor Silver, ricordi quanto scrive San Pietro nella Seconda Lettera: ‘Nessuna profezia venne mai dalla volonta dell’uomo, ma dagli uomini che parlarono per parte di Dio’. Consenta dunque che a parlare di profezie, e a cercare di interpretarle, siano gli uomini di Dio.»
Mentre Pat chinava la testa, confuso, il papa non fece niente per nascondere che gettava un’occhiata all’orologio.
«Vi chiedo scusa se controllo l’ora», aggiunse sorridendo ancora, «ma per niente al mondo perderei l’ultima eclissi del millennio. Credo che la mia passione per questo genere di fenomeni sia ormai nota a tutti.»
Maggie Erriot rimase immobile, a testa china. Le stavano risuonando sinistre nella mente le parole dell’antica profezia:
Proprio durante un’eclissi parziale il Sinodo aveva eletto l’attuale pontefice. La
«
Nella sala cadde un silenzio sgomento. Timothy si fece vicino alla moglie e la cinse con il braccio destro: la ferita si era riaperta ed era stato necessario immobilizzare una seconda volta quello sinistro. Maggie parve riprendere conoscenza.
I suoi occhi scrutarono per qualche istante l’onorificenza al collo del marito. Limpida le apparve di nuovo la visione che aveva avuto il giorno delle nozze. Non vide piu suo marito, ma un altro uomo.
Avvolto nella lunga tunica crociata, con il cappuccio calato sulla testa.
«Io, Shirinaze, tornero», disse la sua voce, sorda, in un francese antico e spigoloso. «Tornero per punire coloro che ho maledetto. Coloro che si servono della parola di Dio per i loro torbidi fini. Io ti maledico, assassino», grido puntando il dito contro il marito. «Ti maledico, Gran Maestro dei Nuovi Cavalieri di Cristo.»
Il gelo calo nella stanza, mentre Timothy estraeva fulmineamente dalla fasciatura al braccio una pistola con silenziatore, piazzandosi al centro della sala con l’arma puntata contro il papa.
«Vi consiglio di non muovervi», ordino con uno sguardo venato di follia. «Siete riusciti a intralciare ogni mio piano, ma non riuscirete a compromettere anche il compimento del volere di Dio. Pertiene a me il dovere, tramandato nei secoli, di spodestare l’usurpatore del Trono di Pietro.
Lionel Goose agi in una frazione di secondo, gettandosi contro l’arma con un balzo disperato. Il proiettile parti pero prima che la raggiungesse, colpendo lui invece del pontefice.
Ai tempi dell’universita, Pat Silver era sempre stato il piu bravo a smistare la palla. La sua destra corse all’onorificenza.
Il pesante cerchio d’oro sibilo nell’aria. Timothy Hassler strabuzzo gli occhi: uno dei raggi gli si era conficcato nella fronte. Adesso tutto era veramente finito.
Oswald Breil si butto verso Lionel Goose per verificare le sue condizioni, ma l’anziano Berretto Verde si stava gia rialzando, stringendosi il braccio destro con la sinistra. La manica della giacca era insanguinata appena sopra il gomito.
«Mi ha beccato, il delinquente», disse, «ma ho la pelle dura. E mi ha fatto soltanto un graffio.»
Maggie, inginocchiata sul pavimento, scoppio in un pianto sommesso. Le forti braccia di Pat Silver corsero a stringerla: avevano trascorso la vita a fingere di non amarsi. Dovevano recuperare il tempo perduto.
Mediterraneo. Maggio 1326