Finisce di fumare la sigaretta e la spegne. Le immagini si succedono con evidenti salti, perche anche se sei cliente di questo sito da ormai tre mesi, il software che usi per guardare — uno shareware CamFun comprato a 12,95 dollari — e configurato per aggiornare l’immagine solo ogni due minuti. La maggior parte delle persone si connette alla pagina usando un browser come Microsoft Explorer. Tu invece usi CamFun, perche ti permette di salvare le immagini piu facilmente, archiviandole sull’hard disk come una serie di immagini in sequenza che puoi riguardare quando vuoi — come del resto adesso, che stai guardando qualcosa che e successo diverse settimane prima. Il sito non e stato modificato da qualche giorno, il che e strano. L’altro motivo per cui usi il software e che puoi scegliere la frequenza con la quale le immagini si succedono. Puoi scegliere la comodita dell’update ogni quindici secondi riservato solo agli abbonati, oppure optare per un aggiornamento ogni tre immagini, o ogni sei — il che significa ogni minuto, o due. Questo puo apparire un po’ illogico considerando che paghi 19,99 dollari al mese per un accesso a velocita piu elevata, che si suppone faccia sembrare l’esperienza piu reale. Per te ha esattamente l’effetto opposto. Una scena aggiornata ogni venti secondi sembra qualcosa filmato da una telecamera di sicurezza: il modo in cui rappresenta la realta implica che cio che manca non e importante. Invece lo e. La realta dell’originale si perde in queste omissioni infinitesimali. Se invece porti l’intervallo a uno o due minuti, la differenza e sostanziale. Cio che manca sembra dilatarsi, dando maggior peso alle immagini e caricandole di senso grazie alla durata; e come una catena di attimi, di stasi che si trasforma in movimento improvviso, una danza alla balbuzie del tempo. Il periodo di tempo durante il quale aspetti l’aggiornamento carica la scena di aspettativa. Due minuti sono un tempo sufficiente perche una persona si sposti da un’estremita del divano all’altra, come per magia, o perche si accenda una sigaretta e ne consumi meta, apparentemente in un istante. E un tempo sufficiente per far sparire una donna, per farla andare dal divano alla cucina, e poi dalla cucina di nuovo al divano. Ed ecco che… blip — scomparsa. Dove? Fuori campo, dal radar/dal pianeta, tuttavia pur sempre nel suo appartamento. Blip — eccola di nuovo. Due minuti sono un intervallo di tempo reale in cui possono accadere delle cose.
La seminudita della donna ha qualcosa di immateriale. Certo, non del tutto: le webcam di quelle interamente vestite suscitano un interesse di nicchia. Esistono giovani donne intelligenti e sensibili con i loro weblog pieni di Pensieri Profondi e Veramente Personali (quanto sarebbe imbarazzante se potessero leggersi l’un l’altra e scoprire cosi che hanno avuto tutte gli stessi Pensieri Profondi e Veramente Personali), ma a te non interessano. Questa ragazza e carina. Ti piace osservare il suo corpo ogni tanto, ma tu non sei come gli altri pervertiti e in ultima analisi e
E questa donna, che ha scelto di organizzare la propria vita in questo modo, di avere una finestra nel suo appartamento attraverso la quale le persone — uomini investiti dal flusso catodico o inghirlandati dal chiarore degli schermi piatti, seduti nelle loro camere da letto in stanzette sparse per il mondo — possono sbirciare. Questa donna, che ha una chitarra acustica che suona ogni tanto, ma non per molto tempo; che quando e a casa si scola mezza bottiglia di Jack Daniel’s in una notte; che occasionalmente fa sesso poco impegnativo sul divano — incontri dei quali non ti interessa molto, per non dire nulla, sebbene tu ne abbia salvato qualcuno sul tuo hard disk e in quelle occasioni tu hai aumentato il frame rate. Durante questi episodi lei non gioca con la telecamera e tu sospetti che si sia semplicemente dimenticata della sua presenza.
E questa donna, che per qualche ragione sedeva da sola e in lacrime una domenica mattina di quattro settimane prima. Hai gia guardato il filmato in precedenza e lo trovi affascinante per motivi che non riesci a spiegarti. A un certo punto la ragazza diventa invisibile, rimane nascosta per un altro intervallo di due minuti e poi riappare sul divano. Nel frattempo si e accesa un’altra sigaretta e indossa una vestaglia blu. Si e tirata indietro i capelli che adesso le ricadono dietro le orecchie. Non sta piu piangendo, anche se il suo viso appare cupo e contratto. Hai l’impressione che stia guardando di lato, fuori da una finestra, anche se non hai mai visto direttamente quel muro dell’appartamento. Due minuti dopo i suoi piedi sono sul tavolino, lei si osserva le ginocchia e la sigaretta e quasi finita. Appare stanca e rassegnata.
Quanti pensieri hanno attraversato la sua mente in tutto quel tempo? E di che tipo erano? Questo non sei in grado di dirlo. In qualche punto, fra te e lei, questa informazione e andata perduta, tagliata via dalla realta da processi di digitalizzazione, trasferimento, archiviazione, nuovo trasferimento per la proiezione in rosso, verde e blu. Sembrava chiaro che la perdita fosse avvenuta da qualche parte durante quel processo, ma la cosa non era sicura. Forse era accaduto proprio all’ultimo secondo, quando cioe l’informazione ha cercato di saltare fuori dallo schermo per raggiungere un’altra mente umana, che tutto e andato perduto. Tutte le differenze del mondo non sono nulla se paragonate a questa: la differenza che c’e tra l’essere te e l’essere me. Fa sembrare abbastanza insignificante l’abisso che separa uomini e dei, uomini e donne, vivi e morti.
Tu sei tu, lei e qualcun altro e in mezzo ci sono le stelle. Tu guardi, fai ipotesi e pensi. E qualcosa che puoi fare senza sapere le risposte, senza doverti preoccupare della banale immanenza della verita. Potrebbe essere qualcosa di noioso o futile, qualcosa per cui proveresti ben poca partecipazione se ti ci imbattessi nella vita reale: un’unghia rotta, un urto frontale, l’improvvisa e vertiginosa presa di coscienza che lei si sta avvicinando ai trenta e non ha ancora un bambino. Potrebbe essere qualcos’altro, un evento piu oscuro, lontano dal tuo mondo o dalla tua comprensione; una brutta esperienza con un cliente (la tua impressione e che possa essere una puttana); una brutta notizia su un amico (qualche prevedibile autodafe tramite droga); o un’altra cattiva notizia, di quelle che il nostro mondo malvagio ha sempre a disposizione. Non importa. Ecco qual e il fascino di questa webcam, di tutte le webcam e di Internet stesso — del nostro mondo come e diventato. Puoi osservare e interpretare, oppure lasciare semplicemente che le immagini scorrano davanti ai tuoi occhi, fino a quando ne hai abbastanza — dopodiche chiudi il file e la cartella nascosta dove riposa, ti alzi e te ne vai. E un po’ come ascoltare il notiziario: istantanee dell’Iraq o del Ruanda o la realta delle star televisive. E la vita di qualcun altro, il problema di qualcun altro. Tu sei al sicuro.
O almeno cosi pensi — fino a un’ora e, mezzo dopo, quando due agenti dell’FBI si presentano a casa tua mentre tu e tua moglie state cenando. Allora ti rendi conto, troppo tardi, che osservare e una strada a due sensi di marcia anche su Internet. Tu stai ad ascoltare, con il volto in fiamme, in quelli che sono gli ultimi momenti di serenita del tuo matrimonio, mentre la poliziotta ti comunica che quella ragazza di nome Jessica e morta e che negli ultimi tre mesi il costoso computer del tuo studio ha fatto registrare un tempo di osservazione piu lungo di qualunque altro.
In altre parole tu eri il suo piu grande fan, e l’FBI vuole fare due chiacchiere con te su cio che e accaduto alla ragazza, cosi come i poliziotti che aspettano fuori; e tua moglie ha un’espressione gelida come se fosse stata scolpita nel marmo bianco; e tu non puoi schiacciare nessun tasto «Chiudi», nessun tasto. «Esc».
Quaranta minuti piu tardi Nina usci dal salotto, lasciando l’ammiratore di Jessica — il cui nome era Greg McCain — seduto faccia a faccia con Doug Olbrich, e raggiunse Monroe, che era rimasto in ascolto nel corridoio. McCain se ne stava impalato in un angolo del divano di pelle graziosamente usurato della coppia. Aveva circa trentacinque anni e un costoso taglio di capelli alla Hugh Grant. Aveva richiesto la presenza del suo avvocato. Nell’attesa, forse McCain avrebbe potuto essere lasciato ai suoi aggeggi, ma Olbrich era seduto di fronte a lui in silenzio. A volte questa tattica funzionava.
Monroe si rivolse a lei. «Che ne pensi?»
«Non saprei,» rispose. «Sua moglie gli ha fornito un alibi» per il momento in cui Ryan e stato ucciso. Ha detto che il marito e uscito per andare al lavoro alle otto meno un quarto e lei e cosi incazzata con lui che e difficile credere che lo copra per lealta.»
«Scoprire che a tuo marito piace guardare le donne su Internet non e la stessa cosa che scaricarlo per l’assassinio di un poliziotto. O crederlo capace di farlo. Ad ogni modo, non e impossibile andare da casa loro al Knights in un quarto d’ora.»
«No, ma sarebbe difficile, e poi penso un’altra cosa.»
«Vale a dire?»
«Noi partiamo dal presupposto che l’uomo che ha ucciso Jessica e quello che ha sparato a Ryan siano la stessa persona.»
«Be’, certo. Ma non credo che sia utile…»
«Charles, stammi a sentire. Jessica era morta forse da quarantotto ore quando l’abbiamo trovata; e difficile essere piu precisi a causa del calore. Tutto quello che abbiamo e che un uomo ha ucciso una donna, in privato, e poi, il giorno dopo o poco piu, esce e uccide un poliziotto in modo plateale, come se volesse dire: ‘Sono qui!’. Come ho gia detto allora, mi sembra eccessivo.»