«Spiegati con altre parole.»
«Non ci riesco, per ora. Sto solo dicendo che l’unico legame tra i due eventi e la vicinanza.»
Monroe scosse la testa. «Una coincidenza bella e buona, non credi?»
«No. I due delitti potrebbero essere collegati. Ma il responsabile non e lo stesso. Il che significa che l’assassino di Jessica potrebbe essere in qualche altro angolo del paese, ora. O potrebbe essere allegramente seduto a casa con un alibi per il giorno sbagliato.»
Monroe distolse lo sguardo e parlo con insolita calma. «Perche qualcun altro avrebbe dovuto uccidere un poliziotto?»
«Non sto dicendo che sia andata cosi, ma che se lavoriamo con quest’idea, allora dobbiamo fare una domanda diversa a Mrs. McCain.»
Lui annui. «E allora falla,» disse.
Gail McCain era in cucina. Era in piedi, col busto eretto e guardava fisso fuori da una finestra che dava sul cortile posteriore. Nina si chiese che cosa la donna si era aspettata dalla loro serata. La coppia non aveva figli, quindi la loro cena tranquilla e piacevole sarebbe stata molto probabilmente seguita da un po’ di televisione o da un lavoro leggero. Erano due persone abituate a condividere il loro spazio angusto certo non adatto ai bambini.
«Mio marito e in arresto?»
«No,» disse. «Non ancora.»
«Quindi non avete piu alcun motivo per trattenervi ancora in casa nostra.»
«Certo, lei potrebbe chiederci di andarcene. Ma in questo caso potrebbe venire ad arrestarla la polizia di Los Angeles, e cosi potremmo parlare da qualche altra parte. Conoscendo quei ragazzi, sono certo che metterebbero in azione qualche lampeggiante supplementare, quelli che illuminano le finestre dei vicini.»
«Se ne aveste avuto motivo, lo avreste gia fatto.»
«Lei e un avvocato, Mrs. McCain?»
«No, lavoro per la televisione.»
Qualcosa nella voce o nell’espressione della donna fece surriscaldare di mezzo grado una cellula cerebrale di Nina. Si volto verso la poliziotta che presidiava la porta. L’agente era bassa ma di costituzione robusta e fissava il corridoio con aria impassibile. I capelli erano legati in una coda di cavallo talmente tirata che la fronte era cosi stirata da schiacciare il naso come se fosse fatto di stucco.
«Ma senti un po’,» disse Nina. «La signora lavora per la televisione. Fantastico, no?»
«Per me…» disse la poliziotta senza distogliere lo sguardo.
Nina fece spallucce rivolta a Mrs. McCain. «L’agente Whalen e notoriamente poco incline all’entusiasmo. Ma per quanto mi riguarda, trovo che la televisione sia fantastica.»
«E un lavoro come un altro.»
«Ma e un lavoro importante, no? Un mio amico, un certo Ward, ha una teoria secondo la quale i produttori sarebbero i sacerdoti del nostro tempo, e il loro lavoro consiste nel fare da tramite tra l’uomo comune e il regno celeste che e dall’altro lato dello schermo. Basta che diciate le parole giuste, che vi comportiate nel modo giusto e vi ritrovate in un reality show, in una soap o nel nuovo
«Non ho la minima idea di cosa lei stia dicendo.»
«Non la biasimo. Anch’io non capisco Ward per la meta del tempo. Ma quello che voglio dire e che essere un avvocato le sarebbe molto piu utile, in questo momento. E sicura di avere inquadrato la situazione?»
«Credo di si.»
«Lei e al corrente del fatto che noi stiamo indagando sull’assassinio di una donna di nome Jessica Jones, trovata morta mercoledi mattina, che questa Jessica era una web-girl, e che suo marito era iscritto al suo sito? Questo gli permetteva di accedere a una webcam nell’appartamento di Jessica, che la mostrava spesso come mamma l’aveva fatta.»
La donna parlo attraverso i denti stretti. «So tutto.»
«Bene. Lei considera suo marito competente dal punto di vista tecnico?»
«Cosa intende dire?»
«Parlo di computer. Vedo che ce ne sono molti nel suo studio. E bravo?»
«Credo di si. Saprebbe riparare il mio se ci fosse un problema. Ma…»
«Grazie. Ora, in termini generali suo marito non sembra un probabile sospetto. Il che spiega perche siamo lieti di avere la vostra collaborazione volontaria e perche siamo venuti qui senza sirene e senza lampeggianti. Per il momento le voglio solo fare qualche domanda e poi abbiamo finito. Va bene? Lei ha detto al tenente Olbrich che martedi mattina suo marito e uscito per andare al lavoro intorno alle sette e quarantacinque, e esatto?»
«No,» disse la donna freddamente. «Gli ho detto che Greg se n’e andato
«Come fa a esserne cosi sicura?»
«Greg se ne va sempre alle otto meno un quarto. E quella l’ora a cui esce di casa.»
«Ma e presumibile che qualche volta esca un po’ dopo o un po’ prima? Mi sembra di capire che anche suo marito lavora per la televisione, vero? Suppongo che a volte debba essere li prima. Non e come timbrare il cartellino, o sbaglio?»
«No, pero…»
«Quindi, di tanto in tanto, ha delle riunioni alla mattina presto.»
«Si, certo.»
«E se e vero che di solito se ne va alle sette e quarantacinque, ci saranno state volte in cui puo essere uscito un quarto d’ora dopo o anche un po’ piu tardi. Che cosa la rende certa che la mattina in questione lui se n’e andato all’ora programmata?»
La donna apparve irritata. «Perche lo so e basta. Senta, Ms. Baynam, lei e sposata?»
Nina si senti avvampare. «No, non lo sono.»
«Si vede. Se lo fosse, saprebbe di cosa sto parlando. Quando sei sposata con qualcuno, sai cosa sta succedendo nel suo mondo. Forse lo sai anche troppo. Hai la tua vita e anche meta di quella dell’altra persona. So quando Greg e oberato, quando ha dei problemi sul lavoro, quando qualcosa va storto e le riunioni cominciano a saltar fuori come funghi. No, non conosco perfettamente il suo diario e non posso sempre citare a memoria capitolo e verso. Ma so quello che accade nella sua vita.»
«Ma allora… mi scusi: lei sapeva della webcam? Sapeva che suo marito passava il tempo a guardare su Internet ragazze che si spogliano e fanno sesso dal vivo?»
«No, non lo sapevo, ma questo e…»
Nina la interruppe con dolcezza. «… diverso, naturalmente. Lei sa tutto di Greg, eccetto questo, il che e perfettamente ragionevole. Gli uomini sono subdoli in questo genere di cose. Non ci si puo aspettare che lei lo sappia. Probabilmente anche sul suo conto c’e un dettaglio o due che suo marito non sa, vero? Anche questo va bene. La vita matrimoniale e cosi, da quello che mi sembra di capire — ma, sa, io sto solo lavorando di immaginazione. Getto uno sguardo dalle fredde e oscure lande desolate della solitudine.»
«Non intendevo…»
«Certo che no, Gail. A parte questo, senza cioe considerare questi dettagli irrilevanti, lei direbbe di avere un’idea precisa di Greg, dei suoi impegni e della sua vita.»
«Si, certo.»
«Benissimo. Lei mi e stata di grande aiuto.» Nina senti il suono del campanello all’altro lato della casa. «Sembra che sia arrivata la cavalleria. Credo che il tenente stia comunque terminando con suo marito, quindi fra non molto ce ne andremo.»
Nina sorrise cordialmente e fece per allontanarsi.
Poi si volto e, come se stesse chiedendo alla donna il nome del suo arredatore di interni, disse: «Che cosa ha fatto suo marito lunedi sera?»
La donna la fissava. «Prego?»
«Dato che lei e conoscenza dei suoi impegni, che cosa ha fatto suo marito lunedi sera?»
«Lui…»
Nina la guardava mentre la donna si rendeva conto di aver esitato troppo, che la domanda, posta in