maniera inattesa e quasi casualmente, aveva aperto una breccia nella fragile difesa che lei non si era resa conto di dover fortificare. «Era fuori quella sera?»

«Si. Aveva… aveva una riunione. Una riunione serale.»

«Che ore potevano essere?»

«Non ricordo. Era tardi.»

«Era una riunione di lavoro?»

La donna vide Nina che la fissava.

«Si,» disse. «Credo.»

«Possiamo andarcene,» disse Olbrich tranquillamente. Lui, Monroe e Nina adesso erano soli nella cucina. «Due persone della sua ditta confermano che si trovava in ufficio o nei paraggi alla solita ora. La sera prima era rimasto fuori fino a tardi, come hai scoperto, ma non si trattava di una riunione. Dice di avere accompagnato un cliente in un locale notturno. Il presunto cliente e gia tornato in Inghilterra.» Guardo l’orologio. «McCain non ha nessun indirizzo personale dove trovare quest’uomo, e quindi dovremo aspettare che torni nel suo ufficio in Inghilterra per verificare, ma francamente…»

Si interruppe.

Nina fece uno sbadiglio enorme. «Non abbiamo un cazzo per trattenerlo e non sembra assomigliare al tizio con cui Jessica e stata vista al Jimmy’s. D’accordo, e vero, spiava Jessica. Si, occasionalmente va nei locali di spogliarello. Per ‘dovere’ d’ufficio. Bel lavoro. Ma a parte questo, siamo in un vicolo cieco. Il suo avvocato e con loro adesso, pronto al combattimento, e ha anche un’argomentazione valida. O rendiamo la cosa ufficiale oppure per ora lasciamo perdere.»

Monroe scosse la testa e usci in corridoio.

Olbrich si rivolse verso Nina. «Che problema ha?»

«Non gli piace andarsene a mani vuote dopo che siamo arrivati con questo spiegamento di forze.»

«E colpa sua. Io gliel’avevo detto che doveva usare piu astuzia.»

«Monroe e piu il tipo di giocatore che va avanti come un rullo compressore.»

Seguirono il capo di Nina lungo il corridoio e si fermarono fuori dalla porta che conduceva nel salotto. Nina si aspettava una qualche reazione, in particolare dall’avvocato — sembrava che al giorno d’oggi in televisione tutti ribattessero alla polizia e quindi tutti, nella vita reale, si sentissero autorizzati a farlo, come per rimanere nel ruolo — ma non accadde nulla.

Olbrich si scuso senza in realta scusarsi. Monroe invito i McCain a non lasciare la citta per qualche giorno. Nina stava per andarsene senza neanche guardarsi indietro quando si senti chiamare per nome da una voce femminile.

Vai, sorella, penso, mentre si voltava. Metti loro addosso ancora un po’ di pressione e guarda cosa succede.

I McCain erano in piedi e la guardavano. Il loro avvocato era confinato in fondo alla stanza e non aveva un’espressione felice.

«Mia moglie dice che le dovrei dare questo. Il mio avvocato non e d’accordo.»

Il marito le stava porgendo qualcosa. Era qualcosa di piu piccolo di un libro tascabile ma lo spessore era uguale.

«Che cos’e?»

«L’hard disk del mio portatile. Io…»

Sua moglie fissava il pavimento. «Continua, Greg.»

«Ci sono sopra alcune foto,» disse. «E anche qualche filmato, scaricato da quel sito. Non so se possano esserle d’aiuto, ma…»

Sua moglie completo la frase per lui. «Non lo vogliamo in casa.»

Nina prese il disco. «Credo che potra esserci molto utile.»

Una volta che l’oggetto non fu piu in suo possesso, le spalle dell’uomo sembrarono sprofondare per il sollievo. Nina si rese conto che quella serata, ben lungi dall’essere un disastro su tutta la linea, avrebbe potuto anche volgere a favore dell’uomo. Una piccola colpa minore da borghesuccio era stata messa in piazza, e il destino lo aveva liberato di quel suo segreto. Certo, sua moglie, sentendosi ferita, gliel’avrebbe fatta pagare cara, e per un po’ lui avrebbe dovuto accettare il ruolo del coglione di casa. Ma se non altro sarebbe stato un argomento di conversazione.

Ma non era piu un segreto, e il fatto di essere riuscito a spalancare le finestre dei propri luoghi oscuri, poteva valere il prezzo pagato. Sua moglie non l’avrebbe lasciato: avevano questa meravigliosa vita insieme, e chi cazzo aveva voglia di rincominciare con gli appuntamenti? Nel giro di un paio di mesi, la vergogna di questa serata si sarebbe addirittura potuta trasformare in una vita sessuale nuovamente ricca di stimoli.

Alcune persone si limitano a rimanere a galla.

«Non sapevo che fosse morta,» disse l’uomo. «Mi dispiace sentirlo.»

«Le circostanze della sua morte non sono state riportate in modo completo e vorremmo continuare a non farlo.»

L’uomo annui e distolse lo sguardo. Sua moglie fece un passo indietro come se inconsciamente si volesse distaccare da quella serata, ma poi avanzo assieme al marito per accompagnare Nina alla porta: in effetti, per vederla andarsene da casa loro — era una donna che fronteggiava un’altra donna con un atteggiamento tale che gli uomini non avrebbero mai potuto intuire cosa nascondesse. Dire le cose senza dirle, fare pressione senza nemmeno alzare una mano.

Mentre percorreva il vialetto verso le macchine, Nina arrischio un’iniziativa illecita e infilo il disco in tasca prima che gli uomini potessero accorgersi della sua esistenza. L’indomani l’avrebbe aggiunto al resto delle prove, cosi com’era.

Ma non quella sera.

Capitolo quindici

Arrivai da Nina a meta mattinata, il tassista che mi aveva accompagnato guardo la casa con aria perplessa.

«Vive qui?»

«Ci abita una mia amica.»

«Un’amica coraggiosa,» disse, e riparti.

Percorsi il ripido sentiero che portava all’ingresso della casa. Ero stato da Nina solo una volta in precedenza, tre mesi prima: una notte avevo dormito sul sofa dopo che lei, Zandt e io avevamo restituito Sarah Becker alla sua famiglia. Da allora non sembrava essere accaduto nulla di buono all’esterno della casa. L’immobile era stato costruito seguendo il vecchio stile californiano: una fila di stanze quadrate con un angolo cottura che rendeva il tutto simile a una L, come in un piccolo motel. Probabilmente negli anni ’50 doveva essere stato un modello di abitazione importante, un esperimento pilota per un’abitazione a equo canone, ma ormai si poteva essere sicuri che edifici come quelli avevano i giorni contati.

Bussai alla porta. «E aperto,» disse una voce in lontananza. Quando entrai vidi che Nina era sul balcone che parlava al telefono. Mi rivolse un cenno di saluto senza guardarmi.

Depositai la mia borsa e gironzolai per un minuto nel salotto. O in quello che era. Non sembrava esserci stata molta vita li di recente. Non era particolarmente polveroso o decisamente sporco, ma solo perche la stanza non conteneva praticamente nessun oggetto personale eccetto le mensole di libri e i faldoni dei dossier allineati su lunghi scaffali nell’altro lato della stanza. Andai in cucina e aprii il frigo. Dentro c’erano due bottiglie di vino, un cartone di succo d’arancia e una confezione di latte. Nient’altro, cosi come non c’era nulla nelle credenze. Nina evidentemente si sostentava solo con carburante liquido.

Quando mi voltai verso la zona principale essa mi apparve in qualche modo ancora piu silenziosa e immobile. Una volta avevo letto di come nell’Inghilterra del primo millennio le popolazioni locali usassero i resti abbandonati delle ville romane e le rovine delle chiese come riparo per i loro viaggi attraverso una terra largamente disabitata. Chiamavano questi posti «freddi rifugi», perche se da un lato vi si poteva trovare riparo per

Вы читаете Eredita di sangue
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ОБРАНЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату