riprovai, ma questa volta piu lentamente. La stanza era buia, immersa in un’oscurita che si puo trovare solo a molta distanza dalle luci cittadine. C’era comunque sufficiente luce perche il mio cuore sobbalzasse alla vista di qualcuno in piedi, vicino alla finestra.

Le mie labbra si schiusero con un rumore impercettibile, ma non pronunciai parola. Forse non potevo. Raddrizzai la testa e spalancai gli occhi, ma mi resi conto che la sagoma vicino alla finestra non era in piedi, ma seduta, con le gambe incrociate sulla scrivania.

Finalmente riuscii a parlare. «Paul?»

«Naturalmente no,» rispose subito una voce. «Credi che saresti ancora vivo in quel caso?»

In quel momento abbandonai immediatamente ogni speranza. Non avevo la minima idea di come avesse fatto a trovarci l’uomo del ristorante di Fresno, ma sapevo che non sarei riuscito a salvarmi una seconda volta. Almeno, non legato a una sedia. Mi domandai dove fosse Nina e sperai che fosse viva, o, in caso contrario, di non venire a saperlo.

Poi sentii un fruscio e realizzai che era lo stesso che avevo udito mentre mi sforzavo di riprendere conoscenza.

Era originato dallo spesso cappotto dell’uomo che si era alzato dal suo posto.

Percorse i quattro metri che ci dividevano e si fermo un secondo a guardare. Poi si abbasso per avvicinare il suo viso al mio.

«Ciao Ward.»

«Stronzo.»

Era John Zandt.

Era seduto sul bordo del letto, rivolto verso di me, ma senza accennare al rninimo gesto per slegarmi.

«Dov’e Nina?»

«Nell’altra stanza, legata come te, e c’e il cartellino ‘Non disturbare’ sulla porta.»

«Quando si svegliera comincera a urlare cosi forte che neanche te lo immagini.»

«Imbavagliata com’e, ne dubito. E se tu provi a respirare piu profondamente ti colpiro cosi forte che non ti sveglierai per una settimana, ammesso che ti risvegli.»

«Cosa credi di fare John? Cosa c’e che non va?»

«Nulla,» rispose. «Sto semplicemente evitando che mandiate tutto a puttane.»

«Mandare a puttane cosa? La tua furia omicida?»

«Chi credi che abbia ucciso?»

«Peter Ferillo per cominciare.»

Respiro forte dal naso. «Si l’ho ucciso, e vero.»

«E chi altri?»

«Perche pensi che ci sia qualcun altro?»

«Altrimenti perche domandarlo? Hai ucciso tu le due donne? Hai ucciso tu Jessica e Katelyn per arrivare a Paul?»

«Smettila di chiamarlo cosi. Non e degno di avere un nome.»

«Ce l’ha, devi abituarti all’idea. Le hai uccise o no?»

«Pensi davvero che potrei uccidere una donna?»

«Che differenza fa? Perche, uccidere un uomo e lecito? Se cominci a fare distinzioni del genere allora non c’e molta differenza fra te e Paul. Hai colpito la ragazza che era con Ferillo abbastanza forte da causarle una commozione cerebrale. Come lo inquadri nel tuo nuovo decalogo di moralita?»

«Non era previsto. Sapevo cosa avrei dovuto fare per far parlare Ferillo, ma ero semplicemente troppo ubriaco. L’ho lasciata dove poteva essere trovata facilmente.»

«Sei un gentiluomo. E una volta che ha confessato, quell’uomo non poteva fare altro che morire, giusto?»

«Si. Quando scoprii che mentre si trovava a Los Angeles aveva aiutato a organizzare il trasporto delle ragazzine agli assassini. Forse era convinto semplicemente che dovessero essere istruite per fare le puttane — e cosi che si e giustificato. Ma sai una cosa? Per me gia quello bastava.»

Dall’espressione del suo volto, capii che John non aveva nessuna intenzione di rimettere in discussione l’omicidio di Ferillo. «Per l’amor di Dio, John, slegami.»

Scosse la testa. «Non ci sperare. Ti metteresti in mezzo e non sei all’altezza.»

«Vaffanculo.»

Tutt’a un tratto mi ritrovai il suo dito puntato in faccia. «Non eri tu l’ultima volta? Con quel tuo colpo preciso? ‘Mi dispiace, l’ho mancato.’ Hai forse ucciso l’uomo che ha fatto a pezzi mia figlia quando te lo sei trovato di fronte?»

Non potevo ribattere. Sapevo che aveva ragione. «E qui, vero?»

«Si,» rispose John. «Sta cercando qualcosa perche e convinto che in questo modo tutto si sistemera.»

«E impazzito, vero? Non e piu lo psicopatico al servizio dei cattivi. Lo hanno accantonato e ora lo vogliono morto.»

«Devo ammettere che non sei stupido.»

«Devi dirmelo, John. Ho il diritto di saperlo. E liberami, oppure dammi da bere. Sto congelando qui dentro.»

Ando in bagno. Sentii rumoreggiare nell’oscurita, poi John riapparve con un piccolo bicchiere con due dita di un liquido ambrato dentro. Aprii la bocca e mi fece bere. Cominciai a tossire, ma il calore si diffuse nel mio petto.

Indietreggio, andando verso la finestra, e rimase a guardare per un po’ il parcheggio.

«Non e in questo motel?»

«C’e stato, insieme a un tizio con il quale va in giro. Sono arrivato a meta serata e non c’era piu,-ma e ancora da queste parti.»

«Come fai a saperlo?»

«Perche e pazzo. Pensa di avere per le mani una bacchetta magica che trasformera il mondo a sua immagine.»

«Cosa intendi dire?»

Scosse la testa. «Non ci crederesti.»

«Sai che le donne uccise provenivano dalle famiglie adottive cui Paul era stato affidato da piccolo?»

«Si. Ho rintracciato le persone che avevano lavorato al suo caso. Ho parlato con l’anziana donna di San Francisco, e ho fatto due piu due.»

«Perche Ferillo?»

«Era un elemento di facciata per gli Uomini di Paglia, uno dei tanti di cui dispongono nel paese. Anni fa fecero in modo che riuscisse a evitare un processo. Credo che non abbia mai avuto idea delle loro attivita, ma lui faceva parte dell’ingranaggio riciclando il denaro attraverso il suo ristorante. L’appartamento nel quale e morto apparteneva a un uomo di nome Gorge Dravecky. Questo Dravecky e un promotore immobiliare e un uomo ricchissimo. Non possedeva una casa a The Halls, ma fu lui a mettere in piedi il progetto all’inizio. Fu lui a finanziare i costi iniziali. E uno di loro.»

«Come lo hai scoperto?»

«Perche sono bravo nel mio mestiere.»

«Non sei piu un poliziotto, e naturalmente hai rifiutato di coinvolgere Nina. Qual e la tua fonte di informazioni?»

«Un tizio con il quale lavoravo nella polizia di Los Angeles. A quell’epoca era solito sottrarre qualche bustina di droga per uso personale. Niente di particolare, ma ora che e pulito e non piu giovane preferirebbe che non si sapesse in giro. Percio fa quello che gli chiedo.»

«E per caso Doug Olbrich?»

John sorrise per un istante, e non fu una cosa bella da vedersi. «Non sei affatto stupido.»

«No, ho solo la tendenza a fidarmi delle persone sbagliate, specialmente di quelle che credevo amiche. Olbrich e al corrente di tutto il resto?»

«No. E solo un poliziotto.»

«Sei riuscito a rintracciare Dravecky?»

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