«Hai ragione, lo faro. Dormito bene?» le chiese Pen.

«Bene», rispose Melanie.

«Anch’io», intervenne Bodie. «Sono solo un po’ intontito per ieri.»

«Colpa della jacuzzi. E del vino.» Pen incontro gli occhi di Bodie e aggiunse: «Mi sono addormentata immediatamente».

«Hai visto il biglietto di Joyce?» chiese Bodie.

«Logico che se ne stia per conto suo.»

«Che cosa vuoi dire?» volle sapere Bodie.

«Semplicemente che non puo sentirsi a suo agio con la famiglia di papa. E evidente che va a letto con Harrison.»

«Pensavo che non ci credessi», osservo Melanie. «Che cosa ti ha fatto cambiare idea?»

«Il fatto di esserle vicino, credo. Non so come definirlo, ma c’e qualcosa in lei… Forse come si comporta, non lo so, quasi volesse farsi benvolere. E come se avesse la coscienza sporca, percio si forza di mostrarsi tutta zucchero. Aggiungi il fatto che ieri mattina Harrison era qui… e quello che mi hai detto a proposito del letto.» Pen guardo la sorella con la fronte corrugata. «Mi fa pensare che tu abbia visto giusto. Lei non andrebbe a letto con Harrison, se amasse papa.»

«Lei non ha mai amato papa», ribatte Melanie. «Voleva solo i suoi soldi.»

«Ma questo non significa che abbia cercato di ucciderlo», intervenne Bodie.

Melanie lo fulmino con lo sguardo.

Lui fece una smorfia. «Bocciato.»

«A che cosa alludi?» volle sapere Pen. «Ha cercato di uccidere papa?»

Bodie si sforzo di apparire mortificato per il suo intervento. Con una scrollata di spalle aggiunse: «Sara meglio che tu glielo dica, Melanie».

«Bel lavoro.»

«Mi e uscito spontaneo.»

«Vorrei che qualcuno mi dicesse che cosa succede», fece Pen. «Credo di avere il diritto di sapere. E anche mio padre.»

Melanie si appoggio al battente del frigorifero e incrocio le braccia sul petto. Sospiro, lancio a Bodie un’altra occhiata di fuoco e infine guardo la sorella negli occhi. «Joyce e Harrison hanno ideato un piano per investire papa con un’auto.»

Pen sbarro gli occhi e spalanco la bocca. Poi scosse la testa. «E pazzesco», mormoro.

«Te l’ho detto che non ci avrebbe ascoltato», borbotto Melanie.

«Va’ avanti», incalzo Bodie. «Raccontale il resto.»

«Qual e il punto?»

Bodie guardo Pen. «Harrison guidava la macchina che ha investito vostro padre. Melanie l’ha visto. Era la visione che ha avuto l’altra sera nella stanza dell’ospedale.»

«L’ho visto dietro il parabrezza», preciso Melanie. «Era come se guardassi con gli occhi di papa.»

«Non puoi lanciare una simile accusa basandoti soltanto sulla… tua immaginazione.»

«Non era la mia immaginazione.»

«Forse era telepatia», suggeri Bodie. «Forse tuo padre ha comunicato con lei.»

«Non dirmi che ci credi anche tu», azzardo Pen.

«Non lo so. Forse si.»

«Siete matti tutti e due.»

Bodie si chiese se Pen non esagerasse con il suo finto scetticismo.

«Joyce ha prenotato il tavolo per la cena», spiego Melanie con una certa eccitazione nella voce. «Sapeva che papa parcheggiava sempre dietro la banca, sapeva che avrebbe dovuto attraversare la strada. Harrison ha parcheggiato li vicino e ha aspettato che papa attraversasse.»

«Puo essere andata cosi», aggiunse Bodie.

«E andata cosi.»

«Ma ci vogliono le prove», fece notare Pen alla sorella. «Non puoi basare questa faccenda su una specie di esperienza psichica.»

«Cerchiamo le prove», decise Bodie.

«Le conosco gia», replico Melanie.

«Le tue visioni non sono state sempre valide», le ricordo Pen. «Ti ricordi la luna di miele di papa?»

«Quello e stato un caso fuori dalla norma.»

«Forse lo e anche questo.»

«No.»

«Allora cerchiamo delle prove che possiamo portare alla polizia», suggeri Bodie.

Melanie sospiro.

«Bisognerebbe dare un’occhiata all’auto di Harrison», ragiono Pen. «Se ha davvero colpito papa, l’auto potrebbe aver subito qualche danno e in tal caso ci sarebbero delle tracce, anche se lui avra cercato di cancellarle.»

«Joyce ha dichiarato che era un’auto sportiva», osservo Bodie. «Harrison possiede una Mercedes.»

«Joyce potrebbe aver mentito», ribatte Melanie.

«Harrison possiede anche una Porsche», preciso Pen. «Ha una Mercedes e una Porsche.»

«Tu dovresti saperlo», commento Melanie e fece un sorrisetto a Bodie. «Erano amanti, sai.»

«Non eravamo affatto amanti», protesto Pen.

«Certo, certo.»

«Siamo usciti qualche volta, ecco tutto.»

«Sai dove abita?» s’informo Bodie.

«Naturale che lo sa», rispose Melanie.

Bodie ci rimase male per aver saputo di Pen e Harrison. Il pensiero di loro due insieme… «Andiamo a casa sua», si affretto a dire, «e vediamo se possiamo dare un’occhiata alla sua Porsche.»

Melanie si strinse nelle spalle. «Immagino che non ci sia niente di male.»

«Perche non facciamo colazione, prima?» azzardo Bodie. «Io muoio di fame.»

«Tu e il tuo stomaco.»

«La casa di Harrison e a pochi chilometri da qui», disse Pen. «Perche non facciamo colazione piu tardi?»

«Due contro uno», borbotto Bodie. «Non e leale.»

Bodie guidava in direzione ovest, verso San Vicente. Melanie sedeva sul sedile dei passeggeri, Pen, rannicchiata dietro, si aggrappava agli schienali, la sua mano sinistra a pochi centimetri dalla spalla di Bodie. La sua faccia si stagliava nello spazio fra i due sedili anteriori e lui la vedeva ogni volta che guardava a destra. Lo shampoo di Pen, o forse il suo profumo, emanava una fragranza di fresco e di pulito.

Bodie aveva una strana sensazione allo stomaco, forse si trattava di semplice appetito, forse il fatto di trovarsi cosi vicino a Pen, o forse era una reazione al fatto di aver saputo di lei e Harrison. Amanti? Lei aveva negato. Ma aveva ammesso di essere uscita con lui. La cosa non andava giu a Bodie. Quel tipo era bello come un attore del cinema, freddo e cortese.

Guida una maledetta Porsche.

Sbruffone.

Anche se non erano stati amanti, a Pen doveva essere simpatico. Dovevano essersi baciati. Lui doveva averle messo le mani addosso.

Pensieri simili non miglioravano certo le condizioni dello stomaco di Bodie.

Qualunque cosa sia avvenuta fra loro, si disse, e roba vecchia. Pen non sembra entusiasta di lui. Forse Harrison l’ha piantata. Spero che sia stata lei a mollarlo.

«Al semaforo, svolta a sinistra», disse Pen.

Bodie si porto sulla corsia e aspetto la freccia verde.

«Sapete», osservo Melanie. «Probabilmente non ha usato la sua auto.»

«Lui e un tipo arrogante», ribatte Pen. «Forse l’ha usata.»

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