«Meglio fermarla!» suggeri Greer, ma la Neuberger gli impose con un gesto di trarsi in disparte.

Annie entro nel parcheggio.

«Stiamo attente alle macchine», disse la Neuberger. «Fermiamo loro non lei.»

Ma non arrivava nessuna automobile e Annie scivolo attraverso il parcheggio in un bosco li nei pressi. «Paparino», continuava a mormorare.

All’improvviso comincio a correre, lasciando interdette Vera e la psicanalista.

Annie galoppo tra gli alberi. «Papa!» grido questa volta, con tutto il fiato.

Oltrepasso la zona di luce che veniva dal motel, immergendosi nel buio. Solo le sue grida e lo scintillio dei capelli sotto il chiaro di luna indicavano dov’era.

La Neuberger e Vera cercarono di starle dietro, senza perderla di vista, ma, come altre volte, Annie correva fortissimo. Sempre di piu. La Neuberger fu costretta a fermarsi. Vera continuo l’inseguimento. Elmer Greer non ci provo neppure.

Annie devio bruscamente sulla destra, verso il ponte, la sua figuretta delineata dalle luci. «Papa!» grido. «Voglio venire da te!»

Alla fine, in un folto d’alberi all’ombra del Tappan Zee, si fermo. Vera, abbastanza vicina da riuscire a vederla, la osservo che riprendeva fiato, per poi guardare giu verso la terra umida e scoppiare in singhiozzi.

«Papa», disse sommessamente, «voglio che tu venga fuori da li sotto.»

13

E di nuovo le sirene ulularono a Tarrytown. Quella volta, pero, convergevano su un’Annie che non stava per essere trasportata all’ospedale. Era viva, in buona salute, anche se ossessionata di trovarsi sopra la tomba del padre.

Le auto della polizia frenarono con uno stridio di pneumatici, fermandosi nel parcheggio del motel. Ne scesero i rappresentanti della legge che Elmer Greer, il quale aveva finalmente trovato un compito, guido alla «tomba».

Vera e la Neuberger erano con Annie. Larry Birch, avvisato dalla radio della polizia, era corso al motel, restando pero discretamente in disparte. Ned McKay era stato informato dal suo detective privato e successivamente convocato dalle autorita; ma aveva ritenuto piu prudente non farsi vedere.

Gli agenti erano agli ordini del sergente Charles Washington, un negro gigantesco, gia stella di prima grandezza nella squadra di football della Sleepy Hollow High School, e forte di un’inappuntabile carriera di quindici anni nella polizia. Washington aveva un aspetto autoritario e imponente, ma parlava con voce morbida, quasi vellutata. Il suo perenne sorriso e il suo rifiuto di perdere le staffe lo avevano reso inestimabile nel prevenire disordini razziali e nel raffreddare zuffe familiari.

Washington si porto dietro tre agenti mentre avanzava tra gli alberi, usando un’enorme pila elettrica per farsi strada. Trovo Vera, Annie e la Neuberger in una piccola spianata, circondata da alberelli e erbacce. La bambina tremava e rabbrividiva, mentre la madre le circondava le spalle con un braccio. La psicanalista stava ancora prendendo appunti.

«Che cosa succede qui?» domando affabilmente Washington.

«Qualcosa di veramente profondo», rispose la Neuberger.

«Non capisco, signora.»

Vera tolse per un attimo il braccio dalle spalle di Annie e avanzo di fronte a Washington. «Sergente, mi chiamo Vera McKay.»

«Lo so, signora, dalla chiamata.»

«Allora lei conosce, probabilmente, la storia di mia figlia.»

«Be’, certo. I giornali e tutto il resto, capisce.»

«Ha avuto un’altra visione.»

Washington esito, non sapendo li per li come affrontare quel problema. «Signora», chiese, «in che cosa possiamo esserle utili?»

«Mia figlia ha visto suo padre», spiego Vera nervosamente, «sepolto quii»

«Oh, capisco.»

Uno degli agenti si copri la bocca con la mano per nascondere una risata. Washington lo fulmino con un’occhiata di rimprovero. «Signora», domando, «e sicura che non si sia trattato di un incubo? Sa, anch’io ho dei figli piccoli. Succede.»

«Non era un incubo», ribatte Vera. «Dobbiamo scavare qui. Se mia figlia ha ragione, lei sa che cosa troveremo.»

«Si, signora.»

«Abbiamo bisogno della polizia. Se mio marito e… e meglio ci sia un poliziotto come testimone.»

«Senz’altro, signora.»

«Avete delle vanghe?» chiese Vera.

Washington sembro restio a rispondere. «Be’, le abbiamo», rispose alla fine, senza entusiasmo.

«Qualcosa non va?» chiese Vera.

«Signora, ho per lei una profonda simpatia», replico l’uomo, «ma la cosa e, come si suoi dire, irregolare.»

«Ah, il libretto dei regolamenti», ironizzo la Neuberger.

«Si, signora. Non posso impiegare degli uomini per questa faccenda delle visioni. Devo avere qualcosa di effettivamente evidente.»

Vera divenne chiaramente agitata. «Annie ha gia avuto ragione altre volte», scatto. «Mio marito e scomparso. Nessuno l’ha visto. Ci aiuti, per carita. Saro io stessa a scavare. Mi dia solo una pala e rimanga come testimone.»

Washington, diviso tra la compassione e la burocrazia, sospiro e si concesse una breve pausa per riflettere. «Non voglio interpellare il mio capo», spiego, «perche non sarebbe mai d’accordo. La sola cosa che posso fare e lasciar qui un paio di uomini e ripassare a prenderli domani. Io non posso rimanere.»

«Incorruttibili sbirri», brontolo la Neuberger. Washington fece finta di non sentirla.

«Ma se troviamo qualcosa», disse Vera con la voce che le tremava all’idea del corpo di Harry sottoterra, «lei non si sentirebbe uno sciocco a non essere rimasto?»

Washington ci rimugino su un attimo. Non aveva pensato a quella possibilita. «Be’», ammise, «potrebbe esserci qualche grana.» Segui una lunga pausa, carica di tensione. «Forse un modo c’e per cui potrei giustificare di aver lasciato qui un uomo.» Gli era venuta un’idea, un diversivo tattico che aveva usato in precedenza. «Potrei dire che la bambina necessitava di protezione contro eventuali profittatori della faccenda…»

«Naturale!» concordo la Neuberger. «Potremmo rovinarla, torturarla.»

«Ritengo che questo potrei spiegarlo», prosegui Washington, pensando a voce alta. «Anzi, potrei addirittura restare io stesso, ma senza collaborare. Dovremmo solo osservare e basta.»

«Si, naturalmente», annui Vera.

Washington spedi un agente a prendere le vanghe.

Vera chiese a Elmer Greer di aiutarla a scavare. Greer, umiliato dalla propria precedente incapacita a essere di grande aiuto, accetto subito. Il sergente Washington si senti un intruso, ma permise ai suoi uomini di illuminare con le grosse torce della polizia la scena.

Vera e Greer iniziarono a scavare subito dopo le 23.30.

L’aria era ancora satura di umidita. Tutti quanti attorno al gruppetto respiravano con difficolta, risentendo dell’umidita. E la temperatura comincio ben presto ad abbassarsi rapidamente. L’aria umida penetrava nelle ossa, quasi a sottolineare l’atmosfera livida e spettrale gia creata dalle torce. Un televisore dall’Empire era sintonizzato a tutto volume su una replica del Tenente Colombo e la Neuberger, al di sopra del rumore delle vanghe che affondavano nel terreno, udiva chiaramente la voce di Peter Falk.

Per un po’ nessuno fu molto loquace. Tutti, Annie compresa, osservavano i due che scavavano. La lontana,

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