«Voglio vedere. Lui e mio, non vostro!»
«Signora, non e piu come prima!» Afferro Vera, tentando di bloccarla.
«No!» urlo lei. Si divincolo e corse sull’orlo della fossa. Guardo dentro, nel buio. «Fatemi luce!» ordino. Washington capi che non si poteva fermarla. Si avvicino alla fossa e vi diresse il raggio della torcia.
Vera guardo dentro, con reazioni dapprima esitanti. La vista della carne rinsecchita non sembrava ancora scuoterla. «Voglio vedere di piu», disse con calma.
Washington si calo dentro piano e comincio a rimuovere altro terriccio. Apparve la sagoma di una spalla.
A Vera si mozzo il fiato e le gambe le si piegarono.
La Neuberger si mosse per sorreggerla.
«Ancora!» insiste Vera con voce quasi soffocata, in un parossismo di agonia.
Washington esito un attimo, poi continuo. Il contorno di un uomo affioro, a mano a mano che la terra veniva rimossa. Vera aveva riguadagnato un minimo di controllo, ma teneva gli occhi chiusi mentre Washington lavorava.
Alla fine il sergente fu pronto a scoprire la testa del morto. Alzo lo sguardo su Vera. «Tenga chiusi gli occhi, signora.» Poi, quasi religiosamente, rimosse un po’ di terra.
La testa, penso Washington, risultava notevolmente ben conservata, come se una forza superiore fosse intervenuta perche la prova del delitto rimanesse intatta. L’identita della salma non lasciava dubbi. Washington riconobbe Harry McKay dalle fotografie delle persone scomparse. «Ho finito, signora», disse sommessamente a Vera.
Con lentezza, con solennita, lei apri gli occhi, prima guardando davanti a se, quasi riluttante a riconoscere quel corpo. Ma poi abbasso la testa, puntando gli occhi umidi di lacrime dentro la fossa illuminata dalla torcia. Contemplo il volto, pietrificato, rigido, eppure intatto nei lineamenti. «Harry», disse con voce sommessa, quasi infantile.
Poi svenne.
I poliziotti la trasportarono al motel, mentre Washington, tornato alla sua auto, lancio per radio un messaggio, uno solo, raramente trasmesso nella pacifica Tarrytown.
All’alba sul luogo della fossa c’era il caos.
Cronisti e fotografi si accalcavano dietro le transenne di legno per vedere meglio. Automobili provenienti dal Tappan Zee deviavano per costeggiare il posto, dopo aver sentito al giornale radio del rinvenimento della salma di Harry. Gente che affluiva in macchina da Tarrytown, alcuni con macchine fotografiche, altri che si passavano la voce. Rapidamente si sparse la notizia che i cadaveri erano due.
Gli ospiti del motel elargirono alla stampa i particolari della corsa di Annie nei boschi e ci volle ben poco perche il fatto divenisse di dominio mondiale. Ancora una volta Annie era una celebrita. Vera e la Neuberger la tennero al sicuro nel motel, nella camera sorvegliata da una squadra di poliziotti di Tarrytown. «No comment», era la sola risposta autorizzata di fronte alle domande della stampa.
La parola «sovrannaturale» costello gli articoli dei giornali e provoco l’afflusso di esseri viscidi e subdoli, cani attorno a un osso. «Ministri» e «guaritori» fasulli apparvero intorno al motel, con Bibbie e libri di fede alla mano, di cui alcuni in vendita, decisi a immortalare su pellicola l’avvenimento e a divulgare la loro contorta versione delle facolta di Annie.
L’investigatore Ed Simeon arrivo, in abito azzurro estivo spiegazzato, cravatta dal nodo approssimativo, aspetto ancora piu emaciato del solito.
Non aveva chiuso occhio e l’incubo di dover affidare la moglie a una clinica statale per malattie mentali lo torturava mentre si avviava verso il luogo della tomba, taccuino in mano, pronto al suo compito. La persona scomparsa era stata trovata. Ora Simeon doveva trovare un assassino.
Subito dopo arrivo la
Simeon lo scorse, gli si avvicino e gli pose, comprensivo, una mano sulla spalla. Insieme si diressero verso la fossa. Simeon gli fece strada fin sull’orlo, ma li Ned fu assalito da una batteria di flash. Si copri gli occhi, il volto contratto dalla rabbia. Simeon fisso severamente i fotoreporter, ma loro se ne infischiarono. Ned si volto di scatto per evitare le macchine fotografiche, incespicando e facendo cadere un po’ di terra nella fossa.
Alla fine i fotografi desistettero. Ned fisso l’umido sepolcro, immobile e privo d’espressione in viso, per qualche attimo. «E Harry», piagnucolo, come se fosse ancora necessaria l’identificazione. «Sembra riposare cosi in pace laggiu.» Poi si morse le labbra. Simeon cerco di tirarlo via, ma lui si oppose. «Che strano», disse, «quel pazzo, o chiunque ha fatto questo, ha scavato cosi in profondita.»
«Si, signore», convenne Simeon, ripetendo il commento del sergente Washington, «davvero singolare.»
«Non l’avremmo mai trovato, se non fosse stato per Annie», prosegui Ned con una voce che, rispetto al solito, era un bisbiglio. «Bimba benedetta da Dio.»
«Si, signore.»
«Voglio andare da lei e da Vera.»
Simeon se lo tiro dietro e l’affido a un agente perche lo scortasse fino alla stanza dove alloggiavano Vera e Annie.
Non appena Ned comincio a tornare sui suoi passi i giornalisti presero a bersagliarlo di domande, demolendo quel poco di austerita che ancora restava nell’atmosfera.
«Mr. McKay, suo fratello era forse in qualche guaio?»
Ned continuo a camminare, ma non cerco di evitare le risposte. «No», rispose con voce triste. «Harry si teneva fuori da qualsiasi problema.»
«La cosa non ha l’impronta di un regolamento di conti tra gang rivali?»
«Non so niente del genere», ribatte Ned. «Chi poteva volere la morte di Harry?»
«Non potrebbe essere opera di un cliente scontento?» chiese un giornalista. «Magari qualcuno cui era stato rifiutato un indennizzo?»
Ned si strinse nelle spalle. «Come faccio a saperlo? Vi sono pazzi dappertutto.» Scosse la testa e a quasi tutti i cronisti sembro sul punto di scoppiare in lacrime.
«Non prova un certo sollievo ora che e finita?» gli domando una giornalista.
Ned si fermo. Si giro verso la donna, di colpo duro e risoluto in volto. «Non e finita», disse seccamente. «Dobbiamo scoprire chi e stato a ucciderlo. Allora sara finita.» Riprese a camminare, raggiungendo poi il parcheggio dell’
Aprendogli la porta, lei rimase a guardarlo, il volto tormentato, gli occhi gonfi e lacrimosi. Non apri bocca. Gli cadde tra le braccia e ricomincio a singhiozzare.
«Dentro», sussurro Ned. «Evitiamo i giornalisti.» Dolcemente le circondo le spalle con un braccio e la fece rientrare in camera. Annie dormiva sul letto. Marie Neuberger, su una sedia, stava terminando di stendere una particolareggiata serie di appunti sugli incredibili avvenimenti della nottata.
La psicanalista sollevo lo sguardo. Le fu facile indovinare chi era il nuovo venuto.
«E questo, Ned?» chiese freddamente a Vera.
«Si, e lui», confermo Vera tra i singhiozzi.
Ned la fece sedere e si precipito verso la psicanalista. «Vorrei scusarmi», le disse, trasudando sincerita. «Le dobbiamo tutto. Ero davvero prevenuto sul suo lavoro. Credo proprio che la mia linguaccia di avvocato mi abbia preso la mano.» Poi, d’impulso, strinse la mano alla Neuberger.
«Ha detto bene», rispose la dottoressa. «Chi si converte diventa il miglior credente.»
Ned guardo Annie. «Piccolo angelo», disse, con voce roca. «Chi mai avrebbe pensato che sarebbe toccato a lei trovare il corpo di suo padre?» Si avvicino di nuovo a Vera. «Dovesse costarmi ogni giorno che mi rimane», dichiaro, «e fino all’ultimo centesimo, questa faccenda la chiariremo. Da questo momento rinuncio ad ogni altra mia attivita. Aiutero la polizia. Faro qualsiasi cosa per scoprire chi ci ha portato via il nostro Harry.»
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