sospetta. Vera non riusciva a immaginare nessuna delle proprie amiche coinvolta in tali mostruose menzogne.

I cronisti meno responsabili diedero ascolto alla campagna di calunnie e la trasformarono in un’orgia di articoli scandalistici, attenti a evitare il reato di diffamazione, ma abilissimi a introdurvi quel pizzico di malizia che fa vendere i giornali e rovina la reputazione. Un cronista iniziava cosi il suo pezzo:

Le autorita hanno oggi preso in esame la possibilita che Vera McKay, vedova dell’ucciso Harry McKay, assicuratore a Tarrytown, possa saperne di piu, di quanto finora abbia ammesso, in merito alla sparizione del marito. Quelli che una fonte assai attendibile, vicina agli ambienti del procuratore distrettuale, definisce come «nuovi e inquietanti» indizi a carico di Mrs. McKay, sono emersi in questi ultimi giorni. Pur rifiutando di scendere in particolari…

La fonte attendibile vicina agli ambienti del procuratore distrettuale, cosi come ogni smaliziato lettore poteva intuire, era il procuratore distrettuale stesso.

S. Richardson Tremont amava essere il P.D. della Contea di Westchester. Era il coronamento di un sogno nato con lui, vagheggiato per lui dal padre, eminente avvocato penalista. Avendo raggiunto il traguardo, Tremont non nutriva ulteriori ambizioni. Voleva soltanto mantenersi la carica e cio significava l’accumulo di un piu che pingue record di incriminazioni, essenzialmente nei casi importanti. Lo zelo di Tremont era sostenuto da un’innata sfiducia nel prossimo che gli rendeva facile pensare il peggio quasi di chiunque. Le dicerie su Vera trovarono subito una vasta eco in lui.

Tremont aveva la pelle olivastra, con i pori molto dilatati, e la bocca leggermente storta, dovuta a una brutta protesi dentaria. Vestiva senza badare a spese, ma i vestiti che portava non sembravano mai fatti su misura per il suo metro e settantacinque. I capelli crespi, ribelli al pettine, si arruffavano al minimo soffio di vento.

Appena informato dalla polizia di Tarrytown delle telefonate anonime, Tremont convoco una conferenza stampa e dichiaro che il caso McKay aveva subito una svolta decisiva. Seduto alla scrivania nel suo sobrio ufficio, si autodefiniva il procuratore distrettuale del popolo, espose i motivi che lo portavano a una simile conclusione.

«Queste nuove fonti sono credibili», disse ai giornalisti. «Non sono false. Non provengono da persone animate da spirito di vendetta. Ne sono molto preoccupato.»

«Secondo lei, perche sono venute fuori tutte assieme in una volta?» chiese un cronista.

«Tormento intimo», rispose Tremont.

«Tormento intimo?»

«L’ho gia sperimentato in altre occasioni. Gente che conosce i protagonisti di un caso vede che le cose non vanno nel verso giusto. Vede che un colpevole sta per cavarsela, o che sta per diventare un eroe. La gente si parla, si consulta e concorda di farsi avanti. E cosi che otteniamo alcune delle nostre migliori informazioni.»

«Puo citarci altri casi dove e successo cosi?» domando un altro giornalista.

«Dovrei controllare gli archivi.»

«Dicky», intervenne una terza reporter, chiamandolo con il diminutivo usato dagli amici di Tremont, «quando vedremo queste donne?»

«Nessuna anticipazione al riguardo. Sono considerate testimoni essenziali, secondo la procedura. Sono coperte dal segreto istruttorio, per ora.»

«I sospetti su Vera McKay si estendono agli episodi in cui e coinvolta la figlia?»

«Quei cosiddetti fenomeni psichici?» chiese Tremont alla giornalista.

«Esatto.»

«Naturalmente, si. Mi sono sempre soffermato su certi fatti. Uno dei miei primi casi riguardava una donna la quale pretendeva che sua figlia fosse in contatto con i defunti. Dava a noleggio la bambina alle vedove inconsolabili. E anche nel caso in esame c’e qualcosa di affine.»

«In che senso?»

«Lasciamo perdere. Devo cautelarmi prima di un processo. Ma stiamo controllando la possibilita che la madre abbia istruito la ragazzina per quelle faccende. Stiamo cercando di scoprire perche. Ne sapro di piu tra breve.»

«Puoi fare qualche accenno, al momento attuale, circa la tua opinione, Dicky?»

«In via confidenziale», dichiaro solennemente Tremont, «stiamo lavorando sulla teoria che Mrs. McKay possa essere stata coinvolta con qualcun altro. Ora, e possibile che i due siano in attrito. Mrs. McKay, temendo che il suo antico complice la lasciasse nei guai, potrebbe avere indotto sua figlia a inscenare l’affare delle visioni, ivi compreso il ritrovamento della tomba. Poi si atteggia a madre affranta e innocente di una figlia benedetta dal Cielo. Premetto pero che questa e solo una teoria.»

La teoria era stramba e ogni giornalista li presente lo sapeva. Sapeva anche che Tremont credeva ad ogni parola che pronunciava. Non che fosse cattivo. Pero aveva un concetto della natura umana in base al quale giudicava Vera in un modo ancora piu severo di quello del piu velenoso dei giornalisti.

«Ha qualche prova concreta su tutto questo?» domando uno scettico cronista.

«Francamente no. Stiamo mettendo assieme, con logica, tutti i pezzi, sperando che le prove si concretizzino. Ho avuto molte intuizioni durante la mia carriera e ritengo assai fondata quella attuale.»

La conferenza stampa era finita. Larry Birch, che era rimasto in fondo all’ufficio di Tremont e non aveva fatto domande, era turbato. Vedeva che i giornali stavano montando un processo e sapeva che non poteva fare niente per impedirlo.

I suoi timori si avverarono rapidamente. Attraverso commenti di fonti non nominate, mediante fantasiose ricostruzioni, i giornali dipinsero Vera come una donna ambigua, probabilmente bugiarda, dal futuro incerto.

Annie era descritta come una bambina che poteva senz’altro essere stata «plagiata» e la Neuberger come una psicanalista che recitava con zelo una parte. Nessuno, naturalmente, formulava accuse dirette. Ma le subdole insinuazioni, il continuo dubitare di queste persone e delle loro motivazioni erano altrettanto dannosi.

Tremont sospettava, ma voleva le prove.

Squadre di agenti setacciarono la zona dov’era stato trovato il corpo di Harry, anche con l’aiuto di bulldozer. Si scavo un intero acro, come se la polizia stesse cercando qualche reperto archeologico. Era l’arma del delitto che volevano. Intervennero anche esperti in costruzioni che frugarono parte dell’impianto di fognatura e le fondamenta del ponte di Tappan Zee.

Altre squadre, armate di mandati di perquisizione, si concentrarono sull’auto di Harry McKay e sulla sua casa.

All’improvviso, in un secco e torrido pomeriggio, con il sole ancora alto nel cielo, esplose una febbrile attivita attorno al garage di Vera McKay. Gli agenti della squadra di Simeon stavano frugando il posto e uno di loro si precipito all’autoradio e chiamo d’urgenza il comando. Dopo qualche minuto apparve Simeon, cupo e teso. Vera e la Neuberger videro dalla finestra che davanti alla casa si stava fermando un’altra macchina, con la scritta reparto medicina legale — polizia di tarrytown. Nessuna delle due donne ebbe la minima idea di che cosa stesse accadendo.

Poco dopo Simeon suono il campanello della porta e Vera ando subito ad aprire.

«Posso parlarle, signora?» chiese il detective.

«Certo», rispose Vera.

Simeon entro. «Forse le converrebbe far venire qui Mr. McKay», suggeri.

«Perche?»

«Be’, e il suo avvocato.»

«Sta lavorando», ribatte Vera. «Non voglio disturbarlo in questo momento.»

«Allora potremmo combinare un appuntamento», propose Simeon.

Guardo Vera con un’espressione che, piu che scetticismo, rivelava un sottile disprezzo mai dimostrato in precedenza.

«Voglio sapere a quale proposito», insiste Vera.

Simeon esito, cercando di fornirle una risposta adeguata e nello stesso tempo burocraticamente idonea. «Non e escluso che debba affrontare nuovi problemi.»

Vera arretro istintivamente, come per difendersi. «Quali problemi?»

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