Ian aveva fatto un’ottima scelta: i Licantropi erano davvero fedeli ai clienti.
Avessi avuto tanto tempo e tanti soldi, avrei potuto concludere qualcosa andando a Winnipeg e/o Sydney e mettendomi a scavare in proprio. Se i desideri avessero le ali… Lascia perdere, Friday. Adesso sei completamente sola. Non li ritroverai.
Hai tanta voglia di rivedere Blondie da farti coinvolgere in una guerra nell’Est africano?
Ma Blondie non aveva tanta voglia di restare con te da rinunciare a quella guerra; questo ti dice niente?
Si, mi dice qualcosa che so ma odio ammettere: io ho sempre bisogno degli altri piu di quanto gli altri abbiano bisogno di me. E la tua vecchia insicurezza di base, Friday, e sai da dove viene e sai cosa ne pensava Boss.
D’accordo, domani andremo a Nairobi. Oggi scriviamo il rapporto sulla Morte Nera per Gloria e i Mortenson. Poi ci facciamo una bella notte di sonno e partiamo. Ehi, ci sono undici ore di differenza di fuso orario; cerca di darti una mossa in fretta. E non preoccuparti piu per Janet e soci finche non sarai tornata dalla Piantadifagiolo e avrai deciso dove emigrare. Allora potrai permetterti di spendere il tuo ultimo grammo d’oro nell’estremo tentativo di rintracciarli… Perche Gloria Tomosawa pensera a tutto, quando le avrai detto che pianeta hai scelto.
Mi feci davvero una bella notte di sonno.
Il mattino dopo avevo preparato i bagagli (la solita vecchia sacca, semivuota) e mi aggiravo in cucina, gettando alcune cose e mettendone da parte altre scrivendo un biglietto per il padrone di casa, quando squillo il terminale.
Era la ragazza simpatica della IperSpazio, quella col figlio di sei anni. — Lieta di averti trovata — disse. — Il mio capo ha un lavoro per te.
(
Apparve la faccia idiota di Fawcett. — Dici di essere un corriere.
— Sono il migliore.
— In questo caso, meglio per te se non esageri. E un lavoro interplanetario. Okay?
— Certo.
— Scrivi. Franklin Mosby, Finders Inc., appartamento seicento, palazzo Shipstone, Beverly Hills. Spicciati. Vuole vederti prima di mezzogiorno.
Non scrissi l’indirizzo. — Signor Fawcett, vi costera un kilodollaro, piu il biglietto di andata e ritorno per la sotterranea. In anticipo.
— Eh? Ridicolo!
— Signor Fawcett, sospetto che nutriate qualche risentimento. Forse vi piacerebbe di farmi partire per nulla e farmi perdere un giorno e il costo del biglietto per Los Angeles.
— Ragazzina, senti, potrai ritirare il prezzo del biglietto qui in ufficio, dopo il colloquio. Adesso devi partire. In quanto al kilodollaro, devo proprio dirti cosa puoi farne?
— Non datevi pensiero. Come addetto alla sicurezza mi aspetto solo uno stipendio da addetto alla sicurezza. Ma come corriere… Io sono il meglio, e se quest’uomo vuole veramente il meglio, paghera il colloquio con me senza batter ciglio. — Aggiunsi: — State scherzando, signor Fawcett. Addio. — Interruppi.
Richiamo undici minuti dopo. Parlava con l’aria di chi soffre molto. — I soldi per il biglietto e il kilodollaro saranno alla stazione. Ma il kilodollaro ti sara dedotto dal salario e lo restituirai se non avrai il lavoro. In entrambi i casi, io avro la mia commissione.
— Non lo restituiro per nessun motivo, e voi non avrete alcuna commissione da me perche non vi ho nominato mio agente. Forse potrete avere qualcosa dal signor Mosby, ma in questo caso non verra dal mio stipendio o dal mio compenso per il colloquio. E non andro ad aspettare alla stazione come un ragazzino che gioca a nasconderello. Se fate sul serio, manderete i soldi qui.
— Sei impossibile! — Il suo viso svani dallo schermo, ma la comunicazione non s’interruppe. Apparve l’assistente di Fawcett. — Senti — disse — questo lavoro e di un’urgenza pazzesca. Vogliamo vederci alla stazione sotto New Cortez? Faro il piu in fretta possibile, e portero i soldi per il biglietto e il tuo compenso.
— Certo, tesoro. Sara un piacere.
Chiamai il padrone di casa, gli dissi che lasciavo la chiave in frigorifero, e che non facesse marcire la roba.
Quello che Fawcett non sapeva era che
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La targhetta sulla porta diceva solo FINDERS, INC. E SPECIALISTI IN PROBLEMI INTERPLANETARI. Entrai e un’impiegata in carne e ossa mi disse: — Il posto non e piu libero, cara. L’ho avuto io.
— Chissa per quanto lo terrai. Sono qui perche ho un appuntamento col signor Mosby.
Lei mi scruto attentamente, senza fretta. — Ragazza squillo?
— Grazie. Dov’e che ti fai tingere i capelli? Senti, mi mandano le Linee IperSpazio, ufficio di Las Vegas. Ogni secondo costa orsi al tuo capo. Sono Friday Jones. Annunciami.
— Scherzi? — quella tocco la consolle, parlo in un microfono smorzavoce. Io tesi le orecchie. — Frankie, qui c’e una scema che dice di avere un appuntamento con te. Dice che la manda la Ipo di Las Vegas.
— Porcaccia miseria, ti ho detto di non chiamarmi Frankie su! lavoro. Falla entrare.
— Secondo me non la manda Fawcett. Mi stai tirando il bidone?
— Chiudi il becco e falla entrare.
Quella spinse via il microfono. — Siediti li. Il signor Mosby e in riunione. Ti sapro dire appena si libera.
— Non e quello che ti ha detto lui.
— Eh? Da quando in qua ne sai tanto?
— Ti ha detto di non chiamarlo Frankie sul lavoro e di farmi entrare. Tu hai risposto qualche fesseria e lui ti ha ordinato di chiudere il becco e lasciarmi entrare. Quindi entro. E meglio che mi annunci.
Mosby era sulla cinquantina e cercava di dimostrare trentacinque anni. Aveva un’abbronzatura costosa, un abito costoso, un grosso sorriso e settantaquattro denti e occhi freddi. Mi indico una poltroncina. — Perche ci avete messo tanto? Ho detto a Fawcett che volevo vedervi prima di mezzogiorno.
Mi guardai l’indice, poi l’orologio sulla scrivania. Le dodici e quattro. — Dalle undici ad adesso ho percorso quattrocentocinquanta chilometri, piu uno shuttle urbano. Devo tornare a Vegas e vedere se mi riesce di battere il record? Oppure vogliamo parlare d’affari?
— Ho detto a Fawcett di fare in modo che prendeste la sotterranea delle dieci. Okay, okay. A quanto ne so, avete bisogno di lavorare.
— Non sono ridotta alla fame. Mi e stato detto che vi serve un corriere per un lavoro interplanetario. — Tirai fuori una copia del mio curriculum, gliela passai. — Queste sono le mie referenze. Guardatele, e se io sono quello che volete, parlatemi del lavoro. Vi ascoltero e vi diro se mi interessa o no.
Lui diede uno sguardo al foglio. — I rapporti che ho in mano mi dicono che
— Solo nel senso che e quasi ora di pranzo. Li ci sono le mie tariffe. Possiamo discuterne… solo per alzarle.
— Siete molto sicura di voi. — Guardo di nuovo il mio curriculum. — Come sta Marmittone?
— Chi?
— Qui c’e scritto che avete lavorato per la System Enterprises. Vi ho chiesto come sta Marmittone. Marmittone Baldwin.
(Era un test? Tutto quanto, dalla colazione in poi, era stato calcolato al millimetro per farmi perdere le