sbagliate. Pero insisto, paghero io da bere.

— Va bene. Me lo devi. E mi devi anche qualche altra cosina.

Scelsi un tavolo all’angolo, dove gli altri clienti non potevano sentirci; il che mi diede la certezza che un Orecchio poteva sentirci. Ma come si puo evitare un Orecchio a bordo di una nave? Non si puo.

Ci servirono, poi io gli dissi, quasi in silenzio totale: — Sai leggere sulle labbra?

— Non molto bene — ammise lui, allo stesso livello bassissimo.

— Benissimo, vediamo di non alzare il volume e speriamo che il caos sonoro confonda l’Orecchio. Mac, dimmi una cosa. Di recente hai stuprato altre ragazze indifese?

Lui sobbalzo. Credo che nessuno possa ricevere un colpo del genere senza sobbalzare. Pero lui mi fece la cortesia di rispettare il mio cervello, e dimostro a sua volta di avere cervello, rispondendo: — Signorina Friday, come avete fatto a riconoscermi?

— Dall’odore — ribattei. — Per prima cosa dall’odore. Ti sei seduto troppo vicino. Poi, uscendo dal cinema, ti ho costretto a un test vocale. E ho inciampato sulle scale e ti ho costretto ad abbracciarmi. A quel punto ho avuto la certezza. Qui c’e un Orecchio che ci spia?

— Probabile. Pero forse non registra, ed e possibile che al momento nessuno lo stia seguendo.

— Troppo rischioso. — Riflettei. Camminare fianco a fianco sulla passeggiata? Li un Orecchio avrebbe avuto guai senza una sintonizzazione continua, ma la sintonia poteva essere automatica se Mac aveva addosso un raggio. O forse lo avevo addosso io. La piscina Aquarius? L’acustica di una piscina e sempre pessima, il che mi stava bene. Pero, accidenti, mi occorreva piu privacy. — Pianta qui il drink e vieni con me.

Lo portai alla cabina Bb. Shizuko ci fece entrare. Per quanto ne sapevo, lei faceva la guardia ventiquattro ore su ventiquattro; si limitava a dormire contemporaneamente a me. O credevo che dormisse. Le chiesi: — Cosa ci aspetta, Shizuko?

— Il party del commissario di bordo, signorina. Alle diciannove.

— Vedo. Vai a fare due passi o quello che vuoi. Torna fra un’ora.

— Troppo tardi. Trenta minuti.

— Un’ora!

Lei rispose deferente: — Si, signorina. — Ma io feci in tempo a vedere lei che guardava Mac, e lui che annuiva impercettibilmente.

Scomparsa Shizuko, chiusa la porta, chiesi piano: — Sei tu il suo capo, o viceversa?

— Ci sarebbe da discutere — ammise lui. — Forse la definizione migliore e agenti indipendenti che collaborano.

— Vedo. E molto professionale. Mac, sai dove sono le Orecchie qui, oppure dobbiamo trovare il modo per scavalcarle? Sei disposto a parlare del tuo sordido passato sapendo che qualcuno lo registra su nastro? Personalmente, nulla mi imbarazzerebbe… dopo tutto, io ero la vittima innocente… ma voglio che tu parli senza timori.

Anziche rispondere, lui punto l’indice: sopra il mio divano al lato soggiorno, sopra la testata del letto, in bagno; poi si tocco l’occhio e indico un punto dove la paratia si univa a una sporgenza del soffitto, davanti al divano.

Annuii. Poi trascinai due sedie nell’angolo piu lontano dal divano, fuori dalla visuale dell’Occhio che lui mi aveva indicato. Accesi il terminale, impostai la richiesta di musica, scelsi un nastro del coro di Salt Lake City. Forse un Orecchio poteva filtrare le voci e individuare le nostre, ma ne dubitavo.

Sedemmo e io continuai: — Mac, ti viene in mente qualche buona ragione perche io non debba ucciderti subito?

— Cosi? Senza nemmeno un processo?

— A che serve un processo? Mi hai violentata. Lo sai tu, lo so io. Pero ti sto dando una possibilita di parlare. Ti viene in mente una ragione per cui non dovrei sottoporti a esecuzione sommaria per il tuo crimine?

— Be’, se la mettete cosi… No, non me ne vengono in mente.

I maschi saranno la mia morte. — Mac, sei un uomo molto esasperante. Non capisci che non voglio ucciderti e sto cercando una scusa ragionevole per non farlo? Pero se non mi aiuti non ce la faccio. Com’e che sei finito coinvolto in un lavoro cosi schifoso? Uno stupro di gruppo su una donna bendata e immobilizzata?

Aspettai che lui digerisse la domanda, e lo fece. Alla fine disse: — Potrei sostenere che ormai c’ero talmente dentro che se mi fossi opposto allo stupro sarei finito ammazzato io stesso, in un amen.

— E vero? — chiesi, provando disprezzo per lui.

— Abbastanza vero, ma irrilevante. Signorina Friday, l’ho fatto perche l’ho voluto. Perche siete cosi sexy che potreste corrompere uno stilita. O spingere Venere a passare a Lesbo. Ho cercato di dirmi che non potevo evitarlo. Ma sapevo la verita. Okay, volete che vi dia una mano per farlo sembrare un suicidio?

— Non e necessario. — (Cosi sexy da poter corrompere uno stilita. Che diavolo e uno stilita? Devo scoprirlo. Detto cosi, sembrava un superlativo.)

Lui insistette: — Su una nave non si scappa. Un cadavere puo essere imbarazzante.

— Oh, penso di no. Tu sei stato assunto per sorvegliarmi; credi che farebbero qualcosa a me? Ma sai gia che ho intenzione di lasciartela passare liscia. Comunque, prima di mollarti voglio delle spiegazioni. Come sei sfuggito all’incendio? Quando ti ho fiutato sono rimasta di sasso. Ero convinta che fossi morto.

— Non c’ero quando e scoppiato l’incendio. Ero gia fuggito.

— Davvero? Perche?

— Per due motivi. Avevo intenzione di andarmene non appena avessi saputo quello che mi interessava. Ma soprattutto per voi.

— Mac, non aspettarti che creda a troppe cose improbabili. Cosa dovevi scoprire li?

— Non l’ho mai scoperto. Cercavo la stessa cosa che interessava a loro. Il perche del vostro viaggio a Elle- Cinque. Li ho sentiti interrogarvi e ho capito che non sapevate niente. Cosi ho tagliato la corda. Al volo.

— Vero. Io ero un piccione viaggiatore… E quand’e che un piccione viaggiatore sa perche scoppia una guerra? Hanno perso il loro tempo, a torturarmi.

Dio mi aiuti, parve scioccato. — Vi hanno torturata?

Ribattei, secca: — Vuoi recitare la parte dell’innocente?

— Eh? No, no. Sono colpevole e lo so. Di stupro. Pero non avevo idea che vi avessero torturata. E stupido, e una cosa di secoli fa. Quello che ho sentito io era un interrogatorio puro e semplice, poi vi hanno iniettato il siero della verita, e avete raccontato la stessa storia. Cosi ho capito che dicevate la verita e me ne sono andato. In fretta.

— Piu mi spieghi, piu interrogativi sollevi. Per chi lavoravi, perche lo facevi, perche sei scappato, perche ti hanno lasciato scappare, chi era la voce che ti dava ordini, quello che chiamate il Maggiore, perche tutti erano tanto ansiosi di sapere cosa trasportassi, talmente ansiosi da organizzare un attacco militare e perdere un sacco di uomini e finire col torturarmi e tagliarmi la tetta destra? Perche?

— Vi hanno fatto questo? — (Dio m’aiuti, il viso di Mac era rimasto del tutto inespressivo finche non accennai ai danni fatti alla mia ghiandola mammaria di dritta. Qualcuno vuole spiegarmi i maschi? Con diagrammi e paroline brevi?)

— Oh! Rigenerazione completa, sia funzionale che cosmetica. Ti faro vedere, piu tardi. Se risponderai fino in fondo alle mie domande. Puoi controllare, se ricordi com’era prima. Adesso torniamo agli affari. Parla.

Mac sostenne di aver fatto il doppio gioco. Disse di essere stato all’epoca un agente di controspionaggio di una compagnia paramilitare assoldata dai Laboratori Muriel Shipstone. Come tale, e lavorando da solo, si era infiltrato nell’organizzazione del Maggiore…

— Aspetta un minuto! — ordinai. — Lui e morto nell’incendio? Quello che chiamavate Maggiore.

— Sono certo di si. Anche se forse Mosby e l’unico che lo sa.

— Mosby? Franklin Mosby? Finders Incorporated?

— Spero non abbia fratelli. Lui e gia troppo. Si. Ma la Finders Inc. e solo una facciata. Mosby e un tirapiedi della Shipstone Unlimited.

— Ma hai detto che anche tu lavoravi per la Shipstone. Per i laboratori.

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