propria calma.

«Non sembrate molto soddisfatto, Charles» disse poi. «Quanti anni avete, adesso? Siete sull’ottantina, eh? E vorreste viverne altri settanta, ottanta, novanta, immagino. La vostra carriera e stata accuratamente programmata, e nel programma non era compresa la morte su Lemnos. Fermo, Charles. E state dritto. Non riuscirete a impietosirmi mostrandovi vecchio e curvo. Conosco il trucco. Siete forte quanto me, sotto quel lardo flaccido.»

«Se vi fa piacere, uccidetemi pure, Dick. Ma poi andate sulla nave e fate quello che vi abbiamo chiesto. La mia vita non conta.»

«Quasi quasi ci credo» borbotto Muller, pensoso. «Voi, maledetto bastardo, mi proponete un affare. La vostra vita per la mia collaborazione. Ma dove sarebbe il corrispondente? A me non piace uccidere. Non mi placherebbe affatto ridurvi tutto in cenere, avrei sempre addosso il mio male,»

«Ripeto l’offerta.»

«E io non l’accetto. Se vi uccido, non sara per un baratto. E molto piu probabile che mi uccida. In fondo, sono un tipo per bene, lo sapete. Un po’ instabile, forse, ma di chi e la colpa? Un tipo per bene. Preferirei spararmi che sparare su voi. Sono io, quello che soffre. E voglio farla finita.»

«Avreste potuto farla finita mille volte, in questi nove anni» disse Boardman. «Eppure siete ancora qui. Avete impiegato tutto il vostro ingegno per trovare il modo di sopravvivere in questo posto pieno di insidie.»

«E vero. Ma era una cosa diversa, una sfida astratta, l’uomo contro il labirinto. Se invece mi uccido ora, faccio del male a voi. Faccio un bello scherzo al genere umano che mi sta a guardare pieno di angoscia! Avete detto che sono indispensabile? E quale modo migliore per ripagare l’umanita del male che mi ha fatto?»

«La vostra sofferenza faceva male anche a noi.»

«Ma certo! Avete versato fiumi di lacrime per me. Mi avete lasciato andare via malato, disperato, abbrutito. Adesso viene la liberazione. Questo non e suicidio: e vendetta!» Muller sorrise. Regolo la rivoltella e punto la canna contro il proprio petto. Bastava un piccolo movimento del dito, ora. Il suo sguardo bruciante passo in rassegna le sei facce. Rawlins era sconvolto. Boardman aveva l’aria preoccupata e spaventata. «Forse potrei uccidere prima voi, Charles. Per dare una lezione al nostro giovane amico: il premio dell’inganno e la morte. Ma no, sciuperei tutto. Voi dovete vivere, Charles. Vivere per tornare sulla Terra e riconoscere di esservi lasciato sfuggire di mano l’uomo giusto al momento giusto. Che colpo, per la vostra carriera!»

Il dito si contrasse sul grilletto.

«E l’ora» disse. «Non perdiamo tempo.»

«No!» urlo Boardman. «Per amore del…»

«… dell’uomo» fini Muller, e rise.

Ma non sparo. Abbasso la mano e getto l’arma ai piedi di Boardman, con disprezzo.

«L’autoadesivo!» disse Boardman. «Presto!»

«Non preoccupatevi» disse Muller. «Sono tutto vostro.»

24

Sentendosi in colpa, Rawlins camminava in silenzio, lontano dagli altri. Ormai la sua carriera era rovinata: aveva messo in gioco la vita dei compagni e il successo della spedizione. Tuttavia era sicuro che ne era valsa la pena. Viene sempre il momento in cui un individuo deve ribellarsi a quello che gli sembra sbagliato.

La soddisfazione morale che questo pensiero gli dava, era controbilanciata e quasi soddisfatta dalla consapevolezza di avere agito con estrema ingenuita, per folle sentimentalismo. Non poteva sopportare lo sguardo di Boardman, ora. Piu di una volta, fu tentato di lasciarsi prendere da una delle cento trappole mortali che lo circondavano. Ma anche questo sarebbe stato un atto ingenuo e folle.

Guardava Muller camminare in testa al gruppo, alto, orgoglioso. Tutte le sue incertezze erano risolte, i suoi dubbi cristalizzati. Ma perche aveva riconsegnato la rivoltella?

Finalmente Boardman glielo spiego, quando si accamparono per la notte in una piazza vicina al lato esterno della zona G.

«Guardami» gli disse. «Si puo sapere che cos’hai? Perche mi eviti?»

«Non prendetevi gioco di me. Lasciatemi in pace.»

«Non preoccuparti, Ned. Ci hai aiutato a ottenere quello che volevamo. Perche dovrei avercela con te?»

«Ma la rivoltella… Io…»

«Ancora una volta confondi i mezzi con il fine. Adesso Muller viene con noi, e fara quello che gli chiederemo. Questa e l’unica cosa che conta.»

«Ma se si fosse ucciso o se avesse ucciso qualcuno di noi?»

«Non avrebbe fatto ne una cosa ne l’altra.»

«Lo dite adesso. Ma in quel momento, quando impugnava la rivoltella…»

«No» disse Boardman «te l’avevo detto anche prima che avremmo fatto leva sul suo senso dell’onore. Era quello che dovevamo risvegliare in lui. E tu l’hai fatto. Guardami, eccomi qui: l’agente brutale di una societa brutale e amorale, no? Sono l’incarnazione di tutte le peggiori teorie di Muller sull’umanita. Perche dovrebbe aiutare un branco di lupi? Ma ci sei tu, giovane, ingenuo, pieno di speranze e di sogni. Tu gli ricordi l’umanita che lui ha servito, prima che il cinismo lo guastasse. Tu hai dimostrato comprensione, affetto per un tuo simile. Di piu, hai dimostrato di essere pronto a compiere un gesto drammatico per amore della giustizia. Hai fatto capire a Muller che si puo ancora sperare nell’umanita. Capisci? Sfidando me, nel nome di questi ideali, hai fatto in modo che Muller diventasse arbitro della situazione… non solo della nostra, ma dell’intero consorzio umano. A questo punto lui poteva fare una cosa logica e ammazzarci tutti, oppure una cosa meno logica, e uccidersi. Ma poteva anche compiere un gesto nobile quanto il tuo, un atto spontaneo di rinuncia, che dimostrasse a tutta l’umanita la sua superiorita morale. E questo e proprio quello che ha fatto gettando via l’arma. Tu hai avuto un’importanza capitale in tutto questo: sei stato lo strumento che ci ha permesso di vincere.»

«Detto da voi, sembra tutto cosi squallido. Come se ogni azione e reazione fosse stata calcolata freddamente, a tavolino.»

Boardman sorrise.

«E cosi?» chiese Rawlins. «No, e impossibile che abbiate previsto ogni mossa e ogni reazione. Ora che tutto e finito bene volete prendervene il merito. Vi ho osservato, quando gli ho teso la rivoltella: c’erano rabbia e paura nei vostri occhi. Non sapevate che cosa avrebbe fatto Muller. Soltanto dopo, avete pensato di affermare che le cose erano andate secondo i vostri piani. Adesso vedo chiaramente dentro di voi, Boardman!»

«E magnifico sentirsi trasparenti!» disse Boardman.

Uscirono dal labirinto con la massima cautela, ma non corsero seri pericoli.

Una volta fuori si diressero in fretta verso la nave.

A Muller fu assegnata una cabina lontana dagli alloggi dell’equipaggio. Lui tenne un atteggiamento sostenuto e riservato. Spesso un sorriso ironico gli sfiorava le labbra e dallo sguardo traspariva un profondo disprezzo.

Tuttavia faceva tutto quello che gli dicevano di fare. Aveva avuto la sua ora di supremazia: ora non apparteneva piu a se stesso.

Hosteen e i suoi uomini completarono in fretta il decollo. Muller rimase quasi sempre nella sua cabina. Boardman ando a trovarlo, solo, disarmato: anche lui sapeva compiere gesti nobili.

Sedettero a un tavolo, uno di fronte all’altro. Muller aspettava, in silenzio, impassibile.

Dopo un istante di silenzio che sembro eterno, Boardman disse: «Vi sono molto grato, Dick.»

«Risparmiatevi il fiato.»

«Non m’importa che mi disprezziate. Ho fatto il mio dovere. E voi farete il vostro.»

Era molto vicino a Muller, e le emanazioni lo investivano in pieno, ma lui rimase dov’era. Quell’ondata di disperazione lo fece sentire vecchio di mille anni. Il decadimento del corpo, il disfacimento dell’anima, il fuoco che consuma la galassia… l’inverno… il vuoto… le ceneri.

«Quando saremo arrivati» disse Boardman con vivacita «vi sottoporro a un’istruzione particolareggiata. Poi saprete tutto quello che sappiamo noi sui radio-esseri, anche se, a dire il vero, non e molto. E dopo dovrete arrangiarvi completamente da solo. C’e qualcuno che vorreste rivedere quando attraccheremo vicino alla Terra?»

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