E nervosissimo. Ha completamente dimenticato il freddo. Pianta solidamente i piedi nel ghiaccio, con la schiena dritta, bevendo l’aurora. Rosso e giallo e verde, e blu entrano ciclicamente nel suo cervello. Ride. Si muove. Si piega su un Distruttore prostrato dopo l’altro. Le gozzoviglie li hanno resi passivi. Sono molle scariche, sorgenti esaurite. Solleva dal terreno un masso nero e indirizza un raggio di fuoco dell’aurora verso il perimetro del ghiaccio; sibila, sfrigola, si fonde, svanisce. Taglia cosi una striscia di bordo, che rivela il suolo scuro sottostante. Mentre le bestie giacciono inerti fondera tutto il ghiaccio possibile, e poi fuggira. Colori e strutture risplendono nella sua mente infiammata. La testa gli gira; e esaltato dalla gioia e l’eccitazione, e cosi lancia un altro raggio energetico su un punto lontano del bordo di ghiaccio. Molecole in ebollizione si alzano verso i cieli. Quanto ne potro sciogliere prima che i Distruttori escano dalla loro inerzia? Ho gia disfatto quasi tutto il lavoro della loro ultima giornata. — Vedete? Anche il debole uomo preistorico ha i suoi poteri — grida loro. — Cio che intontisce le vostre menti accende la mia. — Ha da tempo desiderato avere l’opportunita di agire, fare qualcosa di utile. Adesso riportera la fertilita in questa zona coperta dal gelo. Lascia pure che i Distruttori si crogiolino: hanno scatenato una forza possente! Eppure ha gia passato il suo momento di maggior energia. Ragnatele gialle si stanno formando sulla superficie del suo cervello. Il raggio di energia che invia al ghiaccio ha perso il suo vigore; si affievolisce, si riduce a uno stentato bagliore.

C’e dell’altra carne?

Fruga nell’ammasso di ossa sparpagliate. Pezzi di pelle, noduli di grasso, i resti dei tronchi scavati, tendini… I Distruttori sembrano aver ripulito quasi completamente la carcassa. No! Qui. Un pezzo di carne rosso sangue, rimasta nascosta. Clay la prende. Calda contro i suoi polpastrelli. La mangia.

E di nuovo potente: invia raggi sfolgoranti…

Liquefa un’altra dozzina di metri quadrati di ghiaccio prima di sentire nuovamente l’inerzia impadronirsi di lui. Riluttante si rende conto che deve abbandonare la sua impresa. Fuggi adesso, mentre i tuoi catturatori dormono. Corre, scivolando e saltando e precipitandosi e di tanto in tanto cadendo, sotto una trapunta di stelle vivissime. Da che parte e l’uscita? I Distruttori non sono piu visibili. L’aurora si attenua e l’oscurita senza luna prende il sopravvento. Teme, nella sua cecita, di poter fare in qualche modo un cerchio vizioso tornando verso l’accampamento dei Distruttori. Aspettare fino al mattino? Forse sara troppo tardi, allora. Si ritrovera di nuovo impotente in balia di quei demoni. Ma come puo fare a trovare la strada per andarsene? Non ci sono cartelli stradali. C’e solo il ghiaccio.

Continua a camminare. Il freddo lo prende ai testicoli; sbattono uno contro l’altro, risuonando come biglie scosse in un sacchetto. Gli ultimi impulsi cinetici della carne magica si dissolvono tristemente nella sua corsa. Grazie a brevi lampi aurorali riesce a procedere, in maniera insicura, pieno di paura, desiderando di potersi fermare da qualche parte per riposare e scaldarsi. Una boccata di sigaretta. Una tazza di caffe. Il suo palato ricorda un toast cotto al punto giusto, facendolo impazzire. E estate, adesso, a Clayton, Missouri. Le piante e i prati sono ricchi di verde. I tramonti imporporano delicatamente il cielo, le trote saltellano nei fiumi. Quando e sera si torna in citta: una bistecca e bourbon nella Quinta Strada, un po’ di jazz, poi il posto proprio vicino a Lindell, dove sorridono ragazze diafane nei night, coi seni ballonzolanti, diafane sottovesti rosa, si, luci soffuse, diafane, ragazze con il corpo diafano, e si cerca l’uscita e ci si ritrova.

Nel fango.

Fanghiglia primordiale? Questo e il posto, in cui, da lontano, aveva sciolto il ghiaccio. L’acqua ha raggiunto la terra sottostante. Tutto e umidiccio. Nuota nella melma. La pellicola tiepida e gelatinosa di suolo fradicio scivola sulla sua pelle. Si spinge avanti. Non e sgradevole. Il contatto serico e tiepido gli sgela i genitali. Le oscure carezze lubriche gli rilassano le cosce dolcemente. Avanza. Striscia. Qui la melma e profonda poco piu di un metro, in certi punti e quasi liquida, in altri punti piu fangosa, e il suo contatto e delizioso e voluttuoso. Si sta lasciando dietro il ghiaccio; sta eludendo i terribili Distruttori. Il fango gli copre la pancia, il petto, il volto; lo avvolge interamente, e per un momento teme di scivolare sotto la superficie ed essere perso, ma trova sotto di se un fondale solido e si spinge avanti. Quando l’avanzata lo stanca troppo, rimane immobile, ridando delicatamente energia alle sue cosce perche possano uscire dal doloroso indolenzimento e riprendere la faticosa avanzata. Poi si ributta in avanti. Non devo vergognarmi di essere tornato nel fango, si ripete tra se. So chi sono, so che cosa sono. Perche sforzarmi di salvare le apparenze? Solo chi e recentemente emerso dal fango si sentira a disagio nel tornarci per qualche breve momento. Io sono sicuro nella consapevolezza della mia umanita. Se lo scelgo sono libero di amare il fango.

Quando arrivano le prime luci grigie del mattino, si libera dalla fanghiglia. Thuck! esplode il fango mentre ne esce quasi risucchiato. Uno strato di melma lo ricopre. Non piu nudo. Dov’e l’uscita? Piu avanti, vede confusamente, c’e una specie di strada fiancheggiata da due file di alberi alti e ordinati. L’alba gli riscalda la schiena mentre si incammina sulla strada. Cammina con un’andatura rilassata e agevole. Il fango si asciuga e lui se ne spazzola via la maggior parte, lasciando solo i residui polverosi. C’e un improvviso lampo di luce mentre il giorno lo raggiunge. Qui fa caldo. E tornato nel mondo-giardino. Spera di trovare adesso un ruscello fresco e limpido in cui potersi lavare a fondo. E poi cerchera gli Sfioratori; non si preoccupa di vagare senza guida.

— Non sei senza guida — dichiara una voce gorgogliante.

Scopre che lo accompagnano due Distruttori, e gli battono delicatamente una mano sulla spalla, uno alla sua sinistra e uno alla sua destra. Sono estremamente attenti, minacciosi, intensamente aggressivi come sempre: il lauto pasto li ha ristorati e sono riusciti facilmente a raggiungerlo. Lo puniranno per aver sciolto il loro ghiaccio? Cammina un po’ piu velocemente, anche se sa che e perfettamente inutile. La strada continua, perfettamente dritta, una freccia puntata verso l’orizzonte; la fila costeggiatrice di alberi forma pareti continue. La giornata e mite. Il cielo e privo di nuvole. I Distruttori sono silenziosi.

Sente il peso del loro terribile orgoglio.

Sente i ritmati singhiozzi di Errore.

Sente un odore rosso di fronte a lui, come se l’alba stesse perversamente rispuntando anche da ovest.

Poco dopo arriva l’odore di cenere e il gusto del calore. Pezzi di cenere fluttuano nell’aria. Onde di distorsione modificano la linearita della strada. Gli alberi, che sono sempre stati uniformemente dritti e alti, diventano adesso cose confuse e contorte, con rami secchi e scheletrici privi di foglie. — Dove ci troviamo? — chiede a uno dei Distruttori, e il terribile uomo-bestia forse risponde o forse no, ma Clay comprende comunque di aver raggiunto il luogo che e conosciuto come Fuoco.

19

E un’altra di quelle regioni disperate. Una volta, forse, era una foresta, con alberi bellissimi collegati da una struttura strettamente serrata di viticci verdi e luminosi. Ma c’e stata una devastazione, non solo una volta, ma continua. Il terreno e un folto tappeto di cenere. Sente i detriti piu freddi sul fondo e lo strato piu caldo alla superficie dello strato di cenere. L’aria e perfettamente secca. Spirali di fumo blu untuoso salgono da minuscoli crateri conici di cenere a intervalli regolari. I tronchi degli alberi sono anneriti, resi vetrosi dagli effetti della combustione. I viticci pendono con inclinazioni irregolari e diverse, semidistrutti ove le fiamme li hanno lambiti.

Il calore non e piu intenso; qualsiasi conflagrazione abbia bruciato tutto qui si e quasi esaurita, stabilizzandosi in un tepore piu gradevole. Niente e troppo caldo da toccare, anche se il calore e un po’ ovunque. Ma il luogo da l’impressione di aver attraversato incendi ripetuti. E un posto completamente ossidato; e completamente consumato. Un bagliore rossastro e violento si intravede in qualche punto sotto le ceneri, e gli dice che ha torto: se brucia ancora, e ancora attivo. Un po’. Eppure non ci deve essere troppa strada da fare. Aspettiamo la fine, ragazzi; non deve essere troppo lontana.

Avanza in mezzo alla cenere. Nuvole di detriti si sollevano a ogni suo passo. Una foschia vela leggermente il sole. Un gusto acre di carbonizzazione invade le sue narici.

— Cos’e successo, qui? — chiede.

I Distruttori ridono. — Questo posto e Fuoco — gli dice probabilmente uno di loro. — E assurdo cercare di distinguere l’evento dal risultato. Non e stato un incidente particolare. E una caratteristica del luogo.

— Brucia tutto, in continuazione?

— Noi incoraggiamo la cosa.

Ed e proprio cosi. Clay vede adesso squadre di Distruttori all’opera sul lato opposto di una collinetta di cenere. La zona bruciata termina li, ma loro la stanno accrescendo esattamente con lo stesso tipo di diligenza che hanno dimostrato nell’estendere il ghiaccio. Ancora una volta si tratta di un incarico eseguito in diverse fasi. Il gruppo avanzato penetra nella vegetazione, sradicando la giungla e interrompendo i processi vitali della vegetazione

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