lanciare in fretta il programma Riab, era piuttosto prodigo delle sue magre risorse, allora.

Mentre uno percorreva il viale lungo un chilometro che conduceva all’edificio principale, poteva osservare le varie stratificazioni architettoniche che scandivano il passato del Centro, e se era dotato di immaginazione, poteva raffigurarsi il vecchio speculatore che faceva telefonate dal bordo della piscina, i fanatici salutisti che si arrostivano nei solaria, i giovani studenti che fornicavano in maniera elaborata sui prati, tutto quanto insieme, mentre attraverso i giardini alberati si aggiravano i candidati di oggi alla riabilitazione della personalita, sorridendo con aria assente alle voci negli auricolari che mormoravano il loro passato.

Macy non vide alcuna di queste cose, quel giorno, neppure il viale. Poiche, mentre sbucava dalla stazione del tubo al centro di Greenwich e si guardava intorno alla ricerca di un autotaxi che lo portasse al Centro, provo una sensazione molto simile a quella di un’accetta che gli piombasse fra le spalle, e cadde in avanti, intontito e annaspante, sul marciapiede. Per qualche minuto giacque semicosciente sulle eleganti piastrelle blu e bianche all’ingresso della stazione. Riprendendosi, riusci ad alzarsi a quattro zampe, come un velocista ubriaco in attesa del colpo di pistola. Piu di questo non pote fare. Alzarsi in piedi era al di la delle sue possibilita. Arrossato e sudato, aspetto che gli tornassero le forze, sperando che qualcuno lo aiutasse.

Nessuno lo fece. I pendolari aprirono diligentemente i loro ranghi passandogli a fianco. Come un masso in un torrente. Nessuno offre aiuto a un masso. Forse ci sono un sacco di epilettici a Greenwich. Non farti incastrare da uno di quelli. Maledetti scocciatori, fanno un sacco di smorfie, si mordono la lingua: come fa uno ad arrivare in tempo al lavoro, se si ferma ogni mattina ad aiutarli?

Macy ascolto il tempo che batteva nel suo cervello. Un minuto, due, tre. Cosa era successo? Era la seconda volta nelle ultime diciotto ore che era stato randellato dall’interno. Hamlin?

…Puoi scommetterci il culo.

Cosa mi hai fatto?

…Solo una piccola contrazione del sistema nervoso autonomo. Sono seduto proprio qui e lo sto guardando. Un ammasso di fili e cordoni, il piu fottuto casino che tu ti possa immaginare. L’ho appena toccato ed e andato in tilt.

Un’altra fitta di dolore fra le scapole.

Basta, disse Macy. Gesu, perche lo fai?

…Autoconservazione. Come hai detto tu prima, l’autoconservazione deve avere la precedenza sull’altruismo, giusto?

Riesci a sentire tutti i miei pensieri?

… Quanto basta. Quanto basta per sapere quando sono minacciato.

Minacciato?

…Sicuro. Dove stavi andando quando ti ho buttato a terra?

Al Centro Riab, ammise Macy.

…Esatto. E cosa avevi intenzione di fare, li?

La mia terapia settimanale.

…Col cazzo. Avevi intenzione di dire ai dottori che ero tornato in vita.

E se anche fosse cosi?

…Non fare l’ingenuo. Volevi farmi cancellare di nuovo, vero? Vero, Macy?

Be’…

…Ammettilo!

Macy, accovacciato sulle piastrelle lucide, cerco di chiamare aiuto. Dalla bocca gli usci un miagolio flebile. I pendolari continuarono a passargli accanto. Una flottiglia di ventiquattrore e terminali portatili. Per favore. Per favore. Aiutatemi.

Hamlin ancora:

…Ammettilo!

Lasciami stare.

Macy avverti un’improvvisa esplosione di dolore dietro lo sterno. Come se una mano gli si fosse stretta attorno al cuore, per un attimo, con forza tremenda. Facendo impazzire le valvole, vuotando i ventricoli, bloccando l’aorta.

…Sto imparando a muovermi da queste parti, amico. Oggi so fare un sacco di cose che ieri non mi immaginavo neppure. Per esempio farti solletico al cuore. Non e una sensazione fantastica? E adesso prova a dirmi perche avevi tanta fretta di arrivare al Centro Riab, e sara meglio che sia la risposta giusta.

Per farti obliterare di nuovo, confesso miseramente Macy.

…Si. Si. La sporca verita, alla fine! Meditavi il mio assassinio, vero? Io non ho mai ucciso nessuno in vita mia, sai, mi sono preso solo qualche liberta con il mio uccello, e tuttavia lo stato ha ritenuto opportuno condannarmi a morte…

Alla riabilitazione, disse Macy.

…A morte, replico brutalmente Hamlin, dandogli uno strattone al tricipite destro per sottolineare il concetto. Mi hanno ammazzato e hanno messo qualcun altro nel mio corpo, solo che io sono tornato in vita, e tu volevi farmi uccidere di nuovo. Non e necessario dibattere molto sul significato della questione. Alzati, Macy.

Macy verifico con cautela le proprie forze, e scopri che le gambe adesso lo reggevano. Si alzo molto lentamente, sentendosi incredibilmente fragile. Qualche passo barcollante. Le ginocchia che tremavano. La pelle sudata. Un senso di arsura alla gola.

…Adesso amico dobbiamo parlarci chiaro. Oggi non andrai al Centro Riab. Non ci andrai mai piu, perche il Centro e un posto pericoloso per me, e percio per tenertene lontano devo renderlo un posto pericoloso anche per te. Permetti che ti dia un assaggio di quello che ti succedera se ti avvicini di nuovo a meno di cinque chilometri dal Centro Riab. Solo un piccolo assaggio.

Ancora la mano che si stringeva intorno al suo cuore. Una stretta selvaggia. Fece cadere Macy un’altra volta. A poco a poco la stretta interiore si allento, ma lo lascio in preda alla nausea e alla debolezza, e un tuono terribile riverberava entro il suo petto. La guancia sulle piastrelle, scalcio in una frenesia di dolore. Questa volta la sua angoscia fu troppo visibile per venire ignorata, e venne afferrato dai passanti e rimesso in piedi.

— Sta bene? Un attacco?

— Per favore… vorrei sedermi…

— Ha bisogno di un dottore?

— Solo uno spasmo al petto… Mi e capitato altre volte…

Lo portarono dentro. Una panca nella sala di attesa. Globi pubblicitari che galleggiavano in aria, lampeggiando il loro messaggio davanti alla sua faccia. Era intontito. Incapace perfino di pensare. Un flusso continuo di persone che gli passava accanto. Treni che arrivavano, partivano. Voci. Colori. Dopo un po’, gli tornarono le forze.

…Se cerchi di ritornare per farti ricondizionare, Macy, questo e quello che ti faro, e non soltanto una piccola stretta. Se sara necessario ti blocchero completamente il cuore. Posso farlo. So dove sono le connessioni nervose, adesso.

Ma in questo caso morirai anche tu, disse Macy.

…E vero. Se sara necessario che io interrompa i processi vitali di questo corpo che condividiamo, moriremo entrambi. E allora? Non mi aspetto che tu ti suicidi per liberarti di me. Ma io sono perfettamente disposto a suicidarmi per impedire a te di liberarti di me, perche non ho altra scelta. Sono comunque un uomo morto, se metti piede dentro il Centro Riab. Percio la mia e una minaccia definitiva. Stai lontano o peggio per te. Non sarebbe una cosa intelligente da parte tua vedere il mio bluff. Per amore di entrambi, non farlo.

Pero mi aspettano per la terapia settimanale.

…Non andarci.

Fa parte della sentenza. Se non mi faccio vedere, ci sara un mandato di cattura.

…Ce ne preoccuperemo quando verra il momento. Nel frattempo, lascia perdere le sessioni terapeutiche.

Ma non possiamo condividere lo stesso corpo, protesto Macy. E folle. Non c’e posto per tutti e due.

…Non preoccuparti di questo. Troveremo una soluzione. Per il momento lo condividiamo, e sara meglio che accetti l’idea. E adesso salta sul primo treno diretto in citta. Portami lontano da quel fottuto Centro.

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