Quello, cioe, a cui voi pensate come futuro. Siamo entrambi attori di un copione che non puo essere riscritto. Avanti, allora. Recitiamo le nostre parti. Chiedetemi…

— No. Non seguiro il testo e me ne andro.

— … del futuro di Paul Quinn — fini Carvajal.

Ero gia alla porta. Ma quando pronuncio il nome di Quinn, mi fermai. Era quella, naturalmente, la domanda che ero stato sul punto di fargli, la domanda per cui ero andato da lui, la domanda che avevo deciso di non rivolgergli quando avevo cominciato a giocare con il destino immutabile. Come avevo giocato male! Ero indifeso, sconfitto, paralizzato.

Forse penserete che io fossi ancora libero di andarmene, invece no, no, non dopo che lo sentii pronunciare il nome di Quinn, non dopo che fui tentato dalla promessa di sapere quello che volevo, non dopo che Carvajal mi aveva dimostrato ancora una volta, con sicurezza schiacciante e definitiva, la precisione del suo dono profetico.

— Ditelo voi — mormorai. — Fatela voi la domanda.

— Se volete. — sospiro.

— Insisto.

— Volete chiedere se Paul Quinn diventera presidente.

— Ecco.

— Penso di si.

— Voi “pensate”? E tutto quello che potete dirmi? “Pensate” di si?

— Non so.

— Ma voi sapete tutto!

— No — ribatte Carvajal — non tutto. Ci sono dei limiti e la vostra domanda li oltrepassa. L’unica risposta che posso darvi e una semplice congettura, basata sullo stesso tipo di fattori che sarebbero presi in considerazione da chiunque si interessi di politica. Considerando questi fattori penso che con tutta probabilita Quinn diventera presidente.

— Ma non lo sapete per certo. Non lo potete “vedere” diventare presidente.

— Esatto.

— E al di la della vostra portata? Non e nell’immediato futuro?

— Oltre la mia portata, avete detto bene.

— Dunque, volete dire che Quinn non sara eletto nel 2000, ma pensate che abbia delle buone probabilita nel 2004, anche se non siete in grado di “vedere” fino al 2004.

— Avete mai creduto che Quinn potesse essere eletto nel 2000?

— No, mai. Mortonson e imbattibile. Cioe, a meno che a Mortonson non capiti di lasciarci la pelle come Leydecker, nel qual caso diventa l’elezione di chiunque e Quinn… — feci una pausa. — Cosa vedete nel futuro di Mortonson? Vivra fino alla elezione del 2000?

— Non so — fu la sua tranquilla risposta.

— Neanche questo? L’elezione e tra diciassette mesi. Dunque il vostro raggio d’azione non raggiunge i diciassette mesi?

— Al momento, no.

— E mai stato superiore?

— Oh, si. Molto superiore, A volte ho visto anche a trenta o quarant’anni di distanza. Ma non ora.

Sentii che Carvajal stava di nuovo giocando con me.

Esasperato, esclamai: — C’e qualche probabilita che la vostra vista a lungo raggio ritorni? E vi dia, diciamo, una visione dell’elezione del 2000?

— Non credo.

Stavo sudando.

— Aiutatemi. E estremamente importante per me sapere se Quinn ce la fara ad arrivare alla Casa Bianca.

— Perche?

— Ecco, perche io… — mi fermai bruscamente, sbalordito di rendermi conto che in realta non avevo nessuna risposta se non la curiosita. Avevo l’incarico di lavorare affinche Quinn fosse eletto; presumibilmente questo incarico non era condizionato dalla sicurezza che io stessi lavorando per un vincitore. Eppure quando pensavo che Carvajal avrebbe potuto dirmelo, morivo dal desiderio di saperlo. Ripresi, un po’ goffamente: — Perche, ecco, ho molto a che fare con la sua carriera e mi sentirei meglio se potessi sapere che direzione prendera e soprattutto se sapessi che tutti i nostri sforzi non andranno perduti. Io… eh… — mi fermai, sentendomi sciocco.

— Vi ho dato la migliore risposta possibile. La mia previsione e che il vostro uomo diventera presidente.

— Questo equivale a dire che il vostro appoggio a Quinn non e basato sulla certezza assoluta ma solo su una previsione.

— Quale appoggio a Quinn?

La sua domanda, il suo tono cosi innocente, mi presero alla sprovvista.

— Pensavate che sarebbe stato un buon sindaco. Volete che diventi presidente — cercai di spiegarmi.

— Davvero?

— Sentite, voi avete versato delle somme enormi nel fondo a favore della sua campagna per l’elezione a sindaco. Di che cosa si tratta se non di un appoggio? In marzo siete andato nell’ufficio di uno dei suoi principali strateghi e avete offerto di fare tutto quello che avreste potuto per aiutare Quinn a ottenere una carica maggiore. E questo non lo chiamate appoggio?

— Non mi interessa affatto che Quinn vinca o non vinca un’altra elezione.

— Ma allora perche volete contribuire cosi tanto al suo fondo elettorale? Perche volete offrire agli organizzatori della sua campagna delle preziose anticipazioni sul futuro? Perche volete?

— “Volete”?

— Volete, proprio. Ho usato la parola sbagliata?

— La volonta non ha niente a che vedere con tutto questo, signor Nichols.

— Piu parlo con voi, meno vi capisco.

— La volonta implica scelta, liberta, arbitrio. Nella mia vita questi concetti non esistono. Aiuto Quinn perche so di doverlo fare, non perche preferisca lui ad altri uomini politici. In marzo venni nell’ufficio di Lombroso perche, mesi fa, mi ero “visto” andare la e sapevo che dovevo andarci quel giorno, non importa cio che avrei preferito fare. Vivo in questo quartiere in sfacelo perche non mi sono mai “visto” vivere in qualche altro posto. Vi dico cio che vi sto dicendo oggi, perche questa conversazione ormai mi e familiare come un film che ho visto cinquanta volte, e quindi so che a voi devo dire cose che non ho mai dette a nessun altro essere umano. Non mi chiedo mai il perche. La mia e una vita senza sorprese, signor Nichols, senza decisioni e senza volonta. Faccio quello che so di dover fare e so di doverlo fare perche ho “visto” me stesso farlo.

Le sue parole calme e tranquille mi terrorizzarono molto piu degli orrori reali o immaginari della scala buia di quell’edificio. Mai, prima di allora, mi ero affacciato a un universo da cui erano banditi il libero arbitrio, il caso, l’imprevisto e la fortuna. Vidi Carvajal come un uomo inerme ma impassibile, trascinato attraverso il presente dalla sua visione inflessibile di un futuro immutabile. Mi spaventava, ma dopo un attimo il terrore vertiginoso se ne era andato, per sempre; infatti, dopo il primo spaventoso pensiero di Carvajal come tragica vittima, mi folgoro un altro pensiero, piu esaltante, di Carvajal come uno il cui dono naturale era il perfezionamento ultimo del mio, uno che aveva superato i capricci del caso per entrare nel regno della predicabilita assoluta. Mi sentivo terribilmente attratto verso di lui da quella sua vista interiore. Sentivo che le nostre anime si compenetravano e capii che non avrei mai piu potuto liberarmi di lui. Era come se quella fredda energia che emanava da lui, quella gelida radiosita che nasceva dalla sua stranezza, che l’aveva reso cosi ripugnante ai miei occhi, avesse ora invertito il polo calamitandomi verso di lui.

— Ripetete sempre fedelmente le scene che “vedete”?

— Sempre.

— Non provate mai a cambiare il copione?

— Mai.

— Perche avete paura di cio che potrebbe accadere se lo fate?

Scosse la testa.

— Come potrei mai avere paura di qualche cosa? Cio che temiamo e l’ignoto, non e cosi? No: io leggo

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