— Hai fatto bene — disse Thor, gentilmente. — Non c’era altro da farsi. Ora alzati. Puoi andare. Qui il lavoro e finito.
Con un cenno d’assenso, Euclide Pianificatore si alzo e lascio il centro di controllo.
Thor prese il suo posto alla poltroncina d’innesto. Si inseri nel computer. I dati continuavano ad affluire, anche se fiaccamente. Assunto il comando, Thor rimise in azione le benne ferme in cima alla torre, le riporto a terra e libero gli operai imprigionati. Poi chiese al computer la simulazione di un guasto parziale nel sistema di refrigerazione. Sullo schermo si disegno la situazione richiesta.
Considero le caratteristiche geografiche dell’area intorno al cantiere e scelse la direzione meno pericolosa per la caduta della torre. Era meglio che cadesse a est, per non distruggere il centro di controllo o le cabine trasmat. Bene. Thor programmo il calcolatore, e in pochi istanti gli fu comunicata l’estensione dell’area potenzialmente pericolosa. Un secondo schermo gli mostro che l’area conteneva attualmente un migliaio di androidi.
Si servi del computer per trasferire le lastre luminose che rischiaravano la zona. Le porto a librarsi su una striscia di terreno lunga 1400 metri e larga 500, sul quadrante est della zona di costruzione. La striscia era illuminata a giorno; tutto il resto rimaneva buio. Poi la voce di Thor rimbombo da centinaia di altoparlanti, ordinando l’immediata evacuazione del settore indicato. Obbedienti, gli androidi si spostarono dalla luce all’oscurita. Ottimo, penso Thor.
Lilith gli era dietro. Le sue mani gli tenevano delicatamente le spalle, accarezzandogli i fasci di muscoli che si ancoravano al collo. Thor sentiva il contatto del seno sulla nuca. Sorrise.
— Procedere con l’azione antirefrigerante — ordino al computer.
Ora la macchina eseguiva il piano studiato in simulazione. Inverti il flusso di tre lunghe stisce argentee incassate nella tundra; invece di assorbire il calore della torre, ora le celle a diffusione d’elio-II cominciarono a radiare il calore assorbito e immagazzinato in precedenza. Contemporaneamente, il computer disattivo cinque altre strisce, regolandole in modo che non assorbissero ne liberassero energia; sette altre strisce furono programmate per la riflessione di tutta l’energia incidente, ma sempre conservando quella gia immagazzinata. Come risultato complessivo di queste modificazioni, la tundra al di sotto della torre si sarebbe sgelata in modo disuguale: quando i cassoni di fondamento avrebbero perso la presa, la torre sarebbe caduta senza danni nella zona evacuata. Il processo avrebbe richiesto qualche tempo.
Thor controllo le variazioni ambientali e vide con piacere che la temperatura del terreno si avvicinava regolarmente al punto di disgelo. La torre era ancora salda sulle fondamenta, ma il terreno cominciava a cedere. Molecola per molecola, il ghiaccio si trasformava in acqua, le zolle dure come acciaio si mutavano in fango. Ogni nuovo dato che denunciava un aumento d’instabilita produceva in Thor un brivido estatico. La torre oscillava gia? Si.
Leggermente, stava gia superando i livelli consentiti alle deviazioni prodotte dal vento. Ruotava sulla base; traboccava un millimetro qui, un millimetro la. Quanto pesa, quella struttura di massicci blocchi di cristallo, alta 1200 e passa metri? Che rumore fara nella caduta? In quanti pezzi si rompera? Cosa dira Krug? Cosa dira Krug? Cosa dira Krug?
Si, ormai si leggeva chiaramente un cedimento.
Thor credeva gia di poter riconoscere una leggera variazione di colore sulla superficie della tundra. Sorrise. Il battito del suo polso accelero, il sangue gli afflui alle guance e al ventre. Si scopri in uno stato di eccitamento sessuale. Quando avro finito, si ripromise, mi uniro a Lilith in cima al punto piu alto delle macerie… Ecco. Un primo cedimento. Ruota! Pende! Cosa succedera, laggiu, nelle radici della torre? I cassoni staranno lottando per rimanere sposati alla terra che piu non desidera stringerli? Quant’e la viscosita del fango sotto la superficie? Gorgoglia e ribolle? Quanto manca alla caduta della torre? Cosa dira Krug? Cosa dira Krug?
— Thor — mormoro Lilith — puoi staccarti un momento?
Anche lei si era innestata. — Come? Come? — chiese Thor.
— Esci. Disinnestati.
Interruppe il contatto con riluttanza.
— Cosa succede? — chiese, e scosse via dalla mente le immagini di distruzione che si erano impadronite di lui.
Lilith indico l’esterno. — Fastidi. E arrivato Classificatore. Credo stia arringando gli operai. Cosa devo fare?
Thor diede un’occhiata e vide il leader del PEA, fermo accanto alle cabine trasmat, circondato da un capannello di beta. Classificatore gesticolava, indicava la torre, urlava. Ora si stava avviando al centro di controllo.
— Me ne occupo io — disse Thor.
Usci. Classificatore lo raggiunse a meta strada dalle cabine. L’alfa sembrava agitatissimo. Disse subito: — Cosa succede alla torre, Alfa Guardiano?
— Nulla che ti riguardi.
— La torre e affidata alla Tutela delle Proprieta di Buenos Aires — dichiaro Classificatore. — I nostri sensori hanno riferito che l’oscillazione dell’edificio ha superato i limiti di sicurezza. La mia ditta mi ha mandato a svolgere indagini.
— Avete dei sensori molto precisi — disse Thor. — La torre sta cedendo. C’e stato un guasto nel sistema di refrigerazione. La tundra si sgela; prevediamo che tra poco la torre cadra.
— E cos’hai fatto per rimediare alla situazione?
— Non hai capito — disse Thor. — I nastri refrigeranti sono stati disinseriti per ordine mio.
— Abbatti anche la torre?
— Abbatto anche la torre.
Stupefatto, Classificatore esclamo: — Ma che razza di follia scatenate oggi sul mondo?
— La benedizione di Krug e stata tolta. Le sue creature hanno proclamato l’indipendenza.
— Con un’orgia di distruzione?
— Con un programma di rifiuto della schiavitu, si — disse Thor.
Classificatore scosse il capo. — Non e questo il modo.
— Una guerra che noi vinceremo — disse Thor. — Li superiamo di numero. Siamo piu forti, uomo contro uomo. Abbiamo il controllo delle armi e degli strumenti di comunicazione e trasporto.
— Ma che ragione puo esserci, per fare questo?
— Non abbiamo scelta, Alfa Classificatore. Avevamo riposto ogni fede in Krug, e Krug ha tradito le nostre speranze. Ora restituiamo il colpo. Colpiamo coloro che ci hanno deriso. Coloro che ci hanno usato. Colui che ci ha fabbricato. E lo colpiamo dove e piu vulnerabile, abbattendo la torre.
Classificatore alzo lo sguardo oltre Thor, verso la torre. Anche Thor si volto. Ora la deviazione dalla verticale era percettibile a occhio nudo.
Con la gola secca, Classificatore disse: — E ancora possibile rimettere in funzione i nastri refrigeranti, no? Non vuoi proprio sentire ragione? Non c’era necessita della vostra rivolta. Potevamo trovare dei termini d’intesa. Thor, Thor, come puo essere cosi fanatico un uomo della tua intelligenza? Distruggeresti il mondo perche il tuo dio ti ha abbandonato?
— Ora preferirei che tu mi lasciassi — disse Thor.
— No. La sorveglianza della torre e mio dovere. C’e un contratto.
Classificatore si volto verso gli androidi raccolti intorno a lui. — Amici! — esclamo. — Alfa Guardiano e impazzito! Vuole distruggere la torre! Prendetelo e arrestatelo; intanto io entrero nel centro di controllo e rimettero in funzione il sistema refrigerante. Fermatelo, o la torre cadra!
Nessuno degli androidi si mosse.
Thor disse: — Amici, portatelo via.
Gli androidi si strinsero intorno al leader del PEA. — No! — grido Classificatore. — Ascoltatemi! E una pazzia! Un’irrazionalita! E una…
Dal gruppo venne solo piu un rumore soffocato. Thor sorrise e si avvio al centro di controllo. — Cosa gli faranno? — chiese Lilith.
— Non ne ho idea. Lo uccideranno, forse. In momenti come questi, la voce della ragione viene sempre soffocata — rispose Thor. Osservo la torre. Cominciava chiaramente a pendere verso est. Nubi di vapore si alzavano