«Continua a cercare. De Carabas saltera fuori» disse Porta, guardandosi alle spalle. «Lui e come il prezzemolo.» Medito un istante. «Cos’e il prezzemolo?»

Poi, prima che Richard potesse risponderle, strillo, «Fabbroferraio!»

La montagna barbuta alzo gli occhi, smise di colpire il metallo incandescente e ruggi, «Per Temple e Arch! Lady Porta!» Poi la sollevo, come se pesasse quanto un topolino.

«Salve, Fabbroferraio» disse Porta. «Speravo fossi qui.»

«Non perdo mai un mercato, signora» tuono allegramente. Poi si confido, quasi fosse un segreto esplosivo, «Vedi, e qui che si fanno gli affari. Ora,» disse ricordandosi del blocco di metallo che si stava raffreddando sull’incudine, «aspetta soltanto un momento.» Abbasso Porta a livello degli occhi, in cima ai suoi stivali, a due metri di distanza dal ponte della nave.

Picchiava il pezzo di metallo con il martello, e contemporaneamente lo torceva utilizzando attrezzi che a ragione Richard penso fossero tenaglie. Sotto i colpi di martello la materia mutava, trasformandosi da massa informe a splendida rosa nera. Era un lavoro di una delicatezza stupefacente, ogni petalo perfetto e separato.

Fabbroferraio tuffo la rosa in un secchio di acqua fredda posto accanto all’incudine. Sfrigolo e fumo. Poi la estrasse e la porse a un uomo grasso in corazza a maglia che attendeva pazientemente in un angolo; il ciccione si disse soddisfatto e in cambio diede a Fabbroferraio un sacchetto di plastica verde di Mark Spencer pieno di formaggi di vario tipo.

«Fabbroferraio?» disse Porta, appollaiata sul suo posatoio. «Questi sono miei amici.»

Fabbroferraio avvilupo la mano di Richard con una di parecchie misure piu grande. La sua stretta era entusiasta ma molto delicata, come se in passato, dando la mano, avesse avuto parecchi incidenti e avesse quindi fatto pratica fino a trovare la giusta pressione. «Incantato» rombo.

«Richard» disse Richard.

Fabbroferraio sembrava lietissimo. «Richard! Che bel nome! Avevo un cavallo che si chiamava Richard.» Libero la mano di Richard, si rivolse a Hunter e disse, «E tu sei… Hunter? Hunter! Come e vero che vivo, respiro e defeco! Sei proprio tu!»

Fabbroferraio arrossi come uno scolaretto. Si sputo sulla mano e tento, maldestramente, di impomatarsi i capelli all’indietro. Poi allungo la mano, si ricordo di averci appena sputato sopra, e la puli sul grembiulone di pelle, spostando il peso da un piede all’altro.

«Fabbroferraio» disse Hunter con un perfetto sorriso al caramello.

«Fabbroferraio?» chiese Porta. «Potresti mettermi giu?»

Pareva imbarazzato. «Chiedo scusa, signora» disse, e la rimise a terra. A Richard venne il sospetto che Fabbroferraio avesse conosciuto Porta quando era bambina, e si scopri incredibilmente geloso dell’ornone.

«Ora,» stava dicendo Fabbroferraio a Porta «cosa posso fare per te?»

«Un paio di cose» rispose. «Prima di tutto, pero…» si volto verso Richard. «Richard? Ho un incarico per te.»

Hunter inarco un sopracciglio. «Per lui?»

Porta annui. «Per entrambi. Potreste andare a cercare del cibo, per favore?»

Richard si sentiva stranamente orgoglioso. Aveva dimostrato il proprio valore nella Prova. Era Uno di Loro. Sarebbe Andato, e avrebbe Portato del Cibo. Gonfio il petto.

«Sono la tua guardia del corpo. Rimango al tuo fianco» disse Hunter.

Porta sorrise. Gli occhi dallo strano colore lampeggiarono. «Al mercato? Non c’e problema, Hunter. L’Armistizio del Mercato vincola tutti. Nessuno mi tocchera mentre sono qui. E Richard ha piu bisogno di me di protezione.»

Richard sgonfio il petto, ma non lo stava guardando nessuno.

«E se qualcuno violasse l’Armistizio?» chiese Hunter.

Fabbroferraio rabbrividi, nonostante il calore. «Violare l’Armistizio del Mercato? Brrr.»

«Non succedera. Andate. Tutti e due. Curry, per favore. E portatemi anche dei poppadoms, per piacere. Quelli speziati.»

Hunter si passo la mano tra i capelli. Poi si giro e si incammino tra la folla, e Richard ando con lei.

«Cosa accadrebbe se qualcuno violasse l’Armistizio del Mercato?» chiese Richard mentre procedevano in mezzo alla gente.

Ci penso sopra un istante. «L’ultima volta che e capitato e stato circa trecento anni fa. Una coppia di amici ha cominciato a discutere per una donna, al mercato. E spuntato un coltello e uno dei due e morto. L’altro e fuggito.»

«E cosa gli e successo? E stato ucciso?»

Hunter scosse il capo. «Proprio il contrario. Continua a desiderare di essere stato lui a morire.»

«E ancora vivo?»

Hunter increspo le labbra. «Piu o meno» disse, dopo un po’. «E piu o meno vivo.»

«Puah!» Richard penso di essere sul punto di sentirsi male. «Cos’e questa… questa puzza?»

«Il Popolo delle Fogne.»

Richard giro la testa e decise di non respirare con il naso finche non fossero stati ben lontani dalla bancarella del Popolo delle Fogne.

«Ancora nessun segno del Marchese?» domando.

Hunter scosse il capo. Se avesse allungato la mano, avrebbe potuto toccarlo.

Salirono una passerella di legno che portava ai banchi del cibo, e a profumi decisamente piu invitanti.

Old Bailey non ebbe molte difficolta a trovare il Popolo delle Fogne, gli basto seguire il suo naso.

Imbasti anche una piccola rappresentazione, esaminando ostentatamente il cocker spaniel morto, la gamba artificiale e il telefonino umido e sporco in modo disgustoso, e scuotendo tristemente il capo davanti a ognuno di essi.

Poi si preoccupo di notare il corpo del Marchese. Si gratto il naso, inforco gli occhiali e lo scruto con estrema attenzione. Quindi chiamo Dunnikin con un cenno e gli indico il cadavere.

Dunnikin spalanco le braccia, sorrise beato e alzo gli occhi verso il cielo, per comunicare che l’ingresso dei resti del Marchese nella loro vita era stato causa di grande felicita. Poi si porto una mano alla fronte, l’abbasso e si mostro affranto, per far comprendere quale tragedia sarebbe stata la perdita di un cadavere tanto straordinario.

Old Bailey si mise una mano in tasca, da cui emerse un deodorante in stick mezzo consumato. Lo porse a Dunnikin, che lo guardo socchiudendo gli occhi, lo lecco e lo restitui. Old Bailey lo rimise in tasca. Diede un’altra occhiata ai cadavere del Marchese de Carabas, poco vestito, i piedi nudi, ancora umido per il viaggio attraverso le fogne. Il corpo era cinereo, dissanguato da molti tagli, grandi e piccoli, e la pelle era rugosa e avvizzita come una prugna secca a causa del tempo trascorso in acqua.

Poi tiro fuori una bottiglia, piena per tre quarti, di un liquido giallo, e la lancio a Dunnikin. Dunnikin la guardo con sospetto. Il Popolo delle Fogne sa riconoscere una bottiglia di Chanel n°5, e si raduno intorno a Dunnikin al gran completo. Con attenzione, con importanza, tolse il tappo alla bottiglia e con esso si sfioro il polso, per applicare una quantita infinitesimale di liquido. Quindi, con una serieta che il miglior parfumier parigino gli avrebbe invidiato, Dunnikin annuso.

Dopo di che fece entusiastici cenni di approvazione e si avvicino a Old Bailey per abbracciarlo e concludere l’affare. Old Bailey scosto il viso.

Poi sollevo un dito e fece del suo meglio per mostrare di non essere piu giovane come una volta e che il Marchese de Carabas, da morto o da vivo, era piuttosto pesantino.

Dunnikin si infilo le dita nel naso con aria pensosa, poi, con un gesto che indicava non solo magnanimita ma anche una generosita insensata e mal riposta che, ovviamente, avrebbe fatto finire lui, Dunnikin, e il resto del Popolo delle Fogne all’ospizio dei poveri, ordino a uno dei giovani del suo popolo di legare il cadavere del Marchese al telaio di carrozzina che faceva parte della merce esposta. Il vecchio uomo dei tetti copri il corpo con un telo e lo spinse via, in mezzo all’affollato ponte della nave.

«Una porzione di verdure al curry, per favore» disse Richard alla donna del banco del curry. «E, hmm, mi chiedevo… La carne, che tipo di carne e?»

La donna glielo disse.

«Oh» fece Richard. «Bene. Hmm. Credo sia meglio prendere verdure per tutti.»

«Salve di nuovo» disse una voce intensa accanto a lui. Era la donna pallida che avevano incontrato nelle grotte, con il vestito nero e gli occhi color digitale.

«Salve» rispose Richard con un sorriso. «… Oh, e dei poppadoms, per favore. — Sei, hmm, sei qui per il curry?»

Lo fisso con gli occhi viola e disse, scimmiottando Bela Lugosi, «Io non mangio… curry.» Poi rise, una risata aperta, incantevole, e Richard si rese conto che era davvero passato tantissimo tempo da quando aveva condiviso una battuta scherzosa con una donna.

«Oh. Hmm. Richard. Richard Mayhew.» Allungo la mano, e lei la tocco con la sua. Era molto fredda, ma dopotutto a tarda notte, alla fine dell’autunno, su una nave ancorata nel Tamigi, fa molto freddo.

«Lamia» disse. «Sono una Velluto.»

«Ah» fece Richard. «Bene. E siete molte?»

«Un po’» rispose.

Richard raduno i contenitori con il cibo al curry. «E cosa fai?» domando.

«Quando non sono alla ricerca di cibo» rispose, con un sorriso, «faccio la guida. Conosco ogni centimetro del Mondo di Sotto.»

Hunter, che Richard avrebbe giurato fosse all’altro lato del banco, era in piedi accanto a Lamia. «Non e tuo» disse.

Lei sorrise dolcemente. «Questo lo decidero io» rispose.

Richard si intromise. «Hunter, questa e Lamia. E una Velcro.»

«Vel-luto» lo corresse con dolcezza Lamia.

«Fa la guida.»

«Ti portero ovunque vorrai andare.»

Hunter tolse di mano a Richard la busta con il cibo. «E ora di tornare» disse.

«Be’.» disse Richard «dato che dobbiamo cercare tu-sai-cosa, forse potrebbe esserci d’aiuto.»

Hunter lo guardo. Se l’avesse guardato cosi il giorno prima, avrebbe lasciato cadere l’argomento. Ma allora era allora. «Vediamo cosa ne pensa Porta» disse Richard. «Nessuna traccia del Marchese?»

«Non ancora» rispose Hunter.

Old Bailey aveva trascinato giu dalla passerella di legno il cadavere legato al telaio di carrozzina per bambini, simile a uno spettrale fantoccio da ardere. Lo tiro sul Tower Bridge e oltre la torre di Londra. Procedette verso la stazione di Tower Hill e si fermo appena prima, accanto a un’ampia sporgenza grigia in muratura. Non e un tetto, penso Old Bailey, ma andra bene lo stesso.

Si trattava di uno degli ultimi resti delle mura di Londra che, secondo la tradizione, erano state costruite per ordine dell’imperatore romano Costantino nel terzo secolo dopo Cristo, su richiesta della madre (che si chiamava Elena), che in realta era originaria di Londra ed era stufa del fatto che potentati e capi cittadini di tutta Europa le menzionassero, in maniera del tutto disinvolta, la grandezza delle mura delle citta da cui provenivano e le chiedessero com’era la cinta muraria nella sua parte del mondo.

Una volta terminate, racchiudevano completamente la citta; erano alte dieci metri e larghe due e mezzo, ed erano, senza alcuna possibilita di discussione, delle mura. Adesso non misuravano

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