morti, e ho visto quali strani orrori possono verificarsi quando dei semplici esseri umani cercano di usare saggiamente un potere degno solo degli dei o di creature simili a dei Sono stato in costante pericolo, perche quegli uomini erano coloro contro i quali mi sono ribellato, ed essi di conseguenza ora cercano di uccidermi; ma per un po’ di tempo sono al sicuro. Siedi, e ti diro cio che penso.

Clawly obbedi. Oktav si piego in avanti, e le sue dita tamburellarono sul piano della scrivania.

Continuo: — Per molto tempo ti ho parlato per enigmi, ho trattato con te in maniera vaga, perche stavo cercando di fare il doppio gioco… impartirti istruzioni essenziali, e nello stesso tempo, non farlo. Questo periodo e passato. D’ora in poi parlero chiaro. Tra poco partiro per una missione disperata. Se riusciro, non credo che tu debba piu temere la minaccia dell’invasione sul tuo mondo. Ma potrei fallire, e di conseguenza prima devo mettere a tua disposizione tutte le informazioni che possiedo, in modo che tu possa scegliere il miglior modo di agire al momento giusto.

Sollevo lo sguardo, di scatto. Clawly udi che nel corridoio qualcuno si muoveva. Ma l’interruzione veniva dalla stanza interna.

Ancora una volta, la persona che era venuta a chiamare Oktav era in piedi nel vano della porta interna. Ancora una volta quel volto giovane e vecchio, ignorante e saggio, animalesco e divino era rivolto su Oktav Il volto era duro come una pietra. Un braccio, all’interno della manica a cilindro di stoffa rigida e antica, era teso verso il veggente.

Ma Clawly ebbe appena il tempo di dare una rapida occhiata, e Oktav non ebbe nemmeno quello… stava voltandosi, e i suoi occhi non erano ancora stati illuminati da un barlume di comprensione… prima che una lunga lingua di fiamma bluastra fosse uscita dalla mano del nuovo venuto e, senza spegnersi, come ogni fiamma, si fosse avvolta intorno a Oktav come un sudario.

Davanti agli occhi di Clawly, l’abito di Oktav si incendio. Il corpo dell’uomo rabbrividi, si anneri, si contorse nell’agonia, si raggrinzi come una foglia. Poi rimase immobile.

La fiamma bluastra ritorno nella mano del nuovo venuto.

Incapace di muoversi e di ragionare e di provare qualcosa, all’infuon di una cupa disfatta, Clawly guardo. Il nuovo venuto si avvicino alla scrivania di Oktav… goffamente, come se non fosse abituato ai mondi tridimensionali, ma anche con disprezzo, come se i mondi a tre e piu dimensioni per lui non fossero che cose molto banali. Estrasse dai resti bruciati della veste di Oktav una piccola sfera grigia, che Clawly scopri essere uguale a una tenuta in mano dal nuovo venuto. Poi, con uguale goffaggine e disprezzo, con un ultimo sguardo d’assieme che si poso su Clawly e lo ignoro, l’uomo ritorno verso la porta interna, e ne varco la soglia.

Clawly senti che il suo corpo era come un ammasso di gelatina. Non riusci a distogliere gli occhi dalla cosa che si trovava dietro la scrivania. Sembrava piu una mummia bruciata che un uomo bruciato. Chissa come, la fiamma bluastra aveva risparmiato l’alta fronte di Oktav, dando a quel volto annerito e contorto un aspetto assolutamente grottesco.

La porta esterna fu aperta, ma Clawly non si volto, non si mosse. Udi un rapido sospiro… probabilmente quando il nuovo venuto vide il cadavere orrendo… ma il nuovo venuto dovette avvicinarsi e mettersi di fronte a lui, prima che Clawly riconoscesse… perlomeno parzialmente… il suo volto. E anche in quel momento Clawly non provo ne sollievo, ne stupore, ne qualsiasi reazione immaginabile. L’incredibile scena alla quale aveva appena assistito si svolgeva ancora davanti ai suoi occhi, e altri pensieri, altri sentimenti, rifiutavano di sostituirsi a essa. Il cadavere di Oktav dominava la sua vista e la sua mente, come se emanasse un alone palpabile, capace di cancellare tutto il resto.

Il nuovo venuto noto la mancanza di reazione da parte di Clawly, perche disse:

— Si, sono Thorn, ma, penso che tu lo sappia, non il Thorn che e stato tuo amico, sebbene mi trovi nel suo corpo. — Le parole sembrarono giungere da un’immensa distanza; Clawly fu costretto a lottare contro un desiderio folle di non ascoltare, di dormire, di annullarsi. Le parole continuarono. — Quel Thorn e al mio posto, nel mio mondo, e tre giorni or sono ho gioito al pensiero delle sofferenze che avrebbe dovuto patire in esso. Il fatto e che io vero tuo nemico… tuo, e suo nemico… ma ora non ne sono piu tanto certo. Sto perfino cominciando a pensare che potremmo aiutarci moltissimo. Ma sono responsabile di molte vite, oltre la mia, e cosi fino a quando non saro sicuro di te, non potro correre alcun rischio. Ecco la ragione di questo.

E indico il piccolo oggetto tubolare che teneva in mano, che sembrava l’unita propulsiva di un abito di volo, smantellata e riaggiustata… un’arma rozza ma efficiente.

Clawly comincio a notarlo, sebbene gli fosse difficile vedere qualcosa che non fosse la cosa dietro la scrivania. Si, era il volto di Thorn, certo, ma con un’espressione affatto inconsueta di determinazione incrollabile e sicura.

Il nuovo venuto continuo:

— Ti ho seguito perche le registrazioni di Thorn dimostravano che tu e lui stavate lavorando insieme in cio che sembrava il tentativo di avvertire questo mondo del pericolo imminente. Ma sono accadute altre cose che mi hanno reso dubbioso… cose che vorrei fossero spiegate. Cos’e questa invasione marziana? E autentica? O e un tentativo di far preparare il tuo mondo? O un trucco per rendere piu facile l’invasione dei Servitori? E poi, perche sei venuto qui, e chi e quella creatura, e come e morta? — Con un gesto di ripugnanza, indico il cadavere di Oktav. — Cio che ho sentito dall’esterno ha rafforzato il mio sospetto che esista qualcuno dietro a questa faccenda di mondi duplicati, qualcuno che cerca di ottenere qualcosa, qualcuno…

La sua voce si spezzo d’incanto. In un attimo, tutta la concentrazione spari dal suo volto. Molto lentamente, come un uomo che si accorga di avere un mostro alle spalle, comincio a voltarsi.

Nello stesso istante, Clawly senti di cominciare a tremare… e per la stessa ragione.

Si trattava di una cosa trascurabile e comunissima… un piccolo colpo di tosse, il rapido rumore emesso da chi cerca di schiarirsi la gola. Ma veniva da dietro la scrivania.

Il corpo annerito e contorto stava muovendosi; le mani bruciate si appoggiavano alla scrivania, lasciando su di essa una nera impronta; un tremito era visibile nel volto annerito.

Per un istante, i due uomini guardarono, gelati dall’orrore. Poi, guidati dal medesimo impulso irresistibile, si avvicinarono lentamente alla scrivania.

I movimenti ciechi e allucinanti continuarono.

Poi le labbra bruciate si schiusero; udirono il mormorio… il mormorio che in ogni sillaba portava una vittoria sui tessuti bruciati.

— Dovrei essere morto, ma strane forze vitali rimangono in colui che ha posseduto un talismano. I miei occhi sono tizzoni consumati, ma riesco a vedervi vagamente. Avvicinatevi, in modo che possa dirvi cio che deve essere detto. Ho un testamento da fare, e poco tempo per farlo, e nessuna scelta di colui al quale dovro farlo. Avvicinatevi, in modo che possa dirvi cio che deve essere fatto per il bene di tutti i mondi.

Obbedirono, con le fronti imperlate di sudore, sbalorditi dalla vitalita inumana che permetteva a quella mummia carbonizzata di parlare.

— Esclusivamente per caso, un uomo dell’Alba della Civilta scopri un talismano… un piccolo motore non meccanico comandato dal pensiero… che gli diede il potere di viaggiare nel tempo, e al di la del tempo, in regioni al di fuori del tempo. La trovo altri sette talismani, e un motore simile ma piu grande, dei poteri ancor piu sconfinati, che chiamo il Motore della Probabilita. Prese con se sette complici, tra i quali me, e usammo insieme il Motore della Probabilita per dividere il tempo, e rendere reali tutti i mondi possibili, preservando solo il migliore di essi, e… cosi pensavamo… distruggendo il resto.

Il mormorio lentamente comincio a diminuire d’intensita. Clawly e l’altro si fecero ancor piu vicini al volto carbonizzato, dalla fronte bianca.

— Ma ho scoperto che quei mondi distrutti esistono ancora, e so anche troppo bene quali pazzeschi rimedi escogiteranno gli altri, quando faranno la medesima scoperta. Voi dovete impedirli, come io desideravo fare. In particolare, dovete trovare il Motore della Probabilita e chiamare i suoi veri possessori, di qualsiasi creatura si tratti, coloro insomma che lo costruirono e che smarrirono il primo talismano. Sono gli unici in grado di affrontare i problemi che noi abbiamo creato. Ma per trovare il Motore della Probabilita, voi dovete avere un talismano. Ters, che mi ha distrutto, ha preso il mio, ma quello lo avevo rubato. Il mio talismano e ora in possesso di Thorn, il Thorn di questo mondo, che me lo ha rubato, ora lo so, o almeno lo credo, per una sollecitazione inconscia dei Veri Possessori, che brancolano attraverso i molti strati di realta alla ricerca del loro motore perduto. Quel Thorn si trova in un altro mondo, di cui non sospettate neppure l’esistenza. Ma tu — le sue dita si mossero, sfiorarono quelle dell’altro Thorn, il quale non ritrasse la mano… — tu puoi entrare in contatto… con lui… attraverso le vostre menti… inconsce collegate. — Il mormorio era quasi inaudibile. Era chiaro che anche la forza concessa dal

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