incontro con Osborne.
«Chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere. Ecco tutto quel che sanno fare.» Scaglio la cartella su una sedia. «Nessuna novita?»
«Harries ha telefonato.»
«Ebbene?»
Watling prese possesso della sua scrivania, un severo tavolo metallico in una severa stanza di cemento con le istruzioni antincendio sulla porta. L’assistente inarco le sopracciglia.
«Dice che Bridger e stato visto in compagnia di Persona Nota.»
«Chi? La pianti con questo gergo.»
«Kaufmann, signore.»
«Kaufmann?»
«Intel, gente del cartello internazionale.»
Watling fissava la spoglia parete di fronte a se. Di grandi «cartelli» industriali soprannazionali ce n’erano ancora moltissimi, in barba a tutte le leggi antitrust e al Mercato Comune. Formalmente non andavano contro la legge, ma erano comunque molto potenti fino ad esercitare in alcuni casi una stretta quasi mortale sul commercio europeo. In un periodo in cui l’Occidente era esposto alla possibilita di boicottaggio da parte di tutte le nazioni dalle quali dipendeva per le materie prime, le prospettive di guadagno per le agenzie di commercio poco scrupolose erano notevolissime. E l’Intel era conosciuta e poco apprezzata ovunque per la sua mancanza di scrupoli. Con ogni probabilita tutto cio che finiva nelle sue mani sarebbe stato venduto con il massimo profitto in un’altra capitale non appena il mercato si fosse rivelato favorevole.
«Nient’altro?»
«No. Hanno fatto due o tre giri in quella specie di transatlantico di Kaufmann e sono tornati alla base.»
Watling si accarezzava il mento, mettendo insieme con metodo e chiarezza frammenti di pensiero.
«Pensa che si tratti di quella stessa faccenda che stava combinando a Bouldershaw?»
«Harries la pensa cosi.»
«E cioe la stessa faccenda per cui Harries e stato rapito e pestato?»
«In parte.»
«Be’, sono proprio gli ultimi che devono essere al corrente.»
Una volta che qualcosa finiva nelle mani della Intel, era maledettamente difficile ripescarla. Avevano un’organizzazione perfettamente legale a Londra, degli uffici registrati in Svizzera e filiali in almeno tre continenti. Le informazioni scivolavano lungo le loro linee private come argento vivo e a questo riguardo non c’era molto da fare. I mandati di perquisizione non servivano a niente. Quando si arrivava a dare un’occhiata a un ufficio di Piccadilly, la mercanzia di cui si andava in caccia era stata scambiata con manganese o bauxite al di la di qualche frontiera nemica. Nulla era sacro, nulla era sicuro.
«Penso che Bridger continuera a fornir loro un mucchio di informazioni,» commento Watling.
«Tra poco dovrebbe andarsene,» gli ricordo il suo assistente.
«Dubito che lo fara, ora, lo hanno corrotto.» Sospiro. «Ad ogni modo verrebbe a sapere tutto da Fleming. Sono amici per la pelle.»
«Pensa che anche Fleming ci sia dentro?»
«Ah.» Watling spinse indietro la sedia e si strinse nelle spalle. «Quello e proprio un ingenuo senza speranza. Spifferera la cosa a tutti solo per dimostrare quanto e indipendente. Pensi a quel che e successo l’ultima volta. E ora dovremo averli con noi.»
«E come e possibile?»
«Come e possibile? Dovrebbe scrivere un libro di fraseologia, lei. Traslocheranno nei quartieri del Ministero della Guerra. Ecco come. Baracca e burattini. Fleming vuole costruire il suo supercalcolatore al Centro di ricerche missilistiche di Thorness.»
«Davvero?»
«Segreto di Stato.»
«Sissignore.» L’assistente era languidamente discreto. «E stato gia deciso?»
«Lo sara. Posso sentir odore di idiozie quando le ho sottovento. Vandenberg e furioso, e cosi tutti gli alleati, non me ne stupirei. Ma Reinhart e interessatissimo a questa storia, e cosi Osborne, e cosi il loro ministro. E anche il Consiglio dei ministri sara interessatissimo, credo.»
«Allora non possiamo tenerceli lontani?»
«No, ma possiamo sorvegliarli. Faremmo bene a incaricare Harries di questa faccenda, tanto per cominciare.»
«A Thorness hanno gia un personale di sicurezza. Esercito,» osservo l’assistente con orgoglio.
Il commodoro sospiro. «Harries puo lavorare con loro.»
«Harries non vuole piu averci a che fare.»
«Perche?»
«Dice di esser sicuro che hanno mangiato la foglia.»
«Come? Oh, scusi.» Watling gli rivolse un ampio sorriso. «E come e possibile?»
«Be’, a Bouldershaw l’hanno picchiato. Forse pensano che si occupi di una faccenda piu importante.»
«Forse e cosi. Dov’e ora Harries?»
«Li sta seguendo. Verra piu tardi a far rapporto.»
Ma Harries non giunse piu tardi a far rapporto, anzi, non torno piu. Judy e Fleming scoprirono il suo cadavere il mattino seguente, sotto la capote della macchina di Fleming.
Judy aveva vomitato, poi insieme erano andati alla stazione di polizia e il corpo era stato portato via; i provvedimenti del caso erano stati presi. Allora tornarono in ufficio dove trovarono un messaggio che ordinava a Fleming di presentarsi subito al Ministero della Scienza. Judy, che rimase ad aspettare insieme a Christine, venne interrogata da Watling; si sentiva spaventata e addolorata. Christine continuava a svolgere il suo lavoro, e si interruppe solo per dare a Judy due aspirine, con l’aria di chi fa la carita senza considerare ne colpe ne meriti.
Prima di partire per il Ministero, Fleming aveva baciato Judy su una guancia. Lei gli sorrise, ancora in preda alla nausea.
«Dovevano proprio scaricarlo su di me?» brontolo Fleming.
«Non l’hanno scaricato su di te, l’hanno scaricato su di me, a titolo di avvertimento.»
Ando alla toilette e vomito di nuovo.
Fleming torno prima di pranzo, esultante ed effervescente. Strappo Christine dalla sua sedia e la strinse a se.
«E andata!»
«Andata?» Judy si fermo sbalordita all’altro capo della stanza.
«Autorizzazione in triplice copia dagli ufficiali superiori del nostro ‘commodoro a reazione.’ Hanno spalancato le loro auree barriere di filo spinato.»
«Thorness?» chiese Christine respingendolo. Fleming si appoggio al tavolo da disegnatore.
«Ci e stato graziosamente concesso l’uso dei loro cari apparecchi, cioe dei cari apparecchi dei contribuenti, riservati finora a quelli che volevano giocare alla guerra.»
«Quando?» chiese Judy.
Fleming si allontano dal tavolo, attraverso la stanza e l’abbraccio.
«Appena saremo pronti. Ordine di precedenza assoluta sul grande calcolatore. Tranne naturalmente in caso di quella che, tanto per ridere, viene definita situazione di emergenza nazionale. Siamo esentati dalle ispezioni mattutine, potremo uscire con dei lasciapassare, ci prenderanno le impronte digitali, ci faranno il lavaggio del cervello ed esamineranno le nostre chiome in cerca di parassiti. Ma noi costruiremo la meraviglia del secolo.» Lascio Judy e tese le braccia a Christine. «Tu e io, cara. Glielo insegneremo, a quei signori, vero? ‘E provato?’ vuol sapere Sua Eccellenza. Glielo proveremo. Vengano pure dai quattro angoli del mondo e gliela facciamo vedere noi… come disse quella celebre spogliarellista. Oh, ecco ‘ali d’argento’ che viene a darci il ruolino di marcia.»
Comincio a canticchiare il motivo di