Watling torno nel pomeriggio, composto ma severo, come un diplomatico in visita. Li fece sedere tutti e tre mentre teneva la sua conferenza.

«Cio che e accaduto a Harries dipendeva esclusivamente dal fatto che lavorava con voi.»

«Ma se era l’uomo delle pulizie!»

«Era del servizio di spionaggio militare.»

«Oh!»

Questa per Christine e per Fleming era una novita. E lui reagi con furiosa disinvoltura.

«Colpa nostra, come si suol dire.»

«Colpa nostra.»

«Bello.»

«Non si illuda che sia accaduto in conseguenza di quel che state facendo. Non siete ancora tanto importanti.» Le ragazze ascoltavano attentamente Watling, che si rivolgeva esclusivamente a Fleming. «Harries, probabilmente, ha scoperto qualcosa mentre lavorava per proteggervi.»

«Perche proteggerci se non siamo importanti?»

«C’e gente, altra gente, che non sa se siete o no importanti. Sanno che qualcosa bolle in pentola, e questo grazie a lei che non ha tenuto il becco chiuso. Forse ha un grande valore strategico e forse no.»

«Sapete chi ha ucciso Harries?» domando Fleming tranquillo. Forse cominciava a sentire la sua parte di responsabilita in quella morte.

«Si.»

«E gia qualcosa.»

«E sappiamo chi li ha pagati per farlo.»

«Allora siete a cavallo.»

«Gia, a parte il fatto che non possiamo beccarli,» spiego rigidamente Watling. «Per ragioni diplomatiche.»

«Bella anche questa.»

«Non e un bel mondo.» Passo lo sguardo su di loro come se compisse un dovere sgradevole. Era un uomo modesto e semplice che non amava fare prediche. «Voi, miei cari, che fino a oggi avete fatto una vita placida e tranquilla nei vostri laboratori, dovete capire una cosa: ora siete in azione. Se il suo progetto dara i risultati che vogliamo, avremo un’attrezzatura preziosa.»

«Chi, ‘avremo’?»

«Il paese.»

«Ah, gia, certo.»

Watling non gli bado. Ne aveva gia sentite abbastanza sull’atteggiamento di Fleming verso l’Autorita Costituita.

«Anche se non funzionera, attirera l’attenzione. Thorness e un posto importante e la gente si dara un gran daffare per sapere cosa ci si sta combinando. Questo e il motivo per cui vi metto in guardia, tutti voi.» Li fisso uno ad uno con i suoi penetranti occhi azzurri. «Non siete piu all’universita, siete nella giungla. Puo sembrarvi solo vecchia burocrazia soffocante, piena di chiacchiere inutili e di banali dichiarazioni di uomini politici o di funzionari governativi, come me, ma e una giungla lo stesso. Posso garantirvelo. Si comprano e si vendono i segreti, si rubano le idee e qualche volta si uccide. Ecco come vanno le cose a questo mondo. Vi pregherei di ricordarlo.»

Quando se ne fu andato, Fleming torno ai calcolatori, e Judy ando a Whitehall a prendere istruzioni per il futuro. In giornata, sul tardi, torno Bridger, preoccupato, cercando di Fleming.

«Dennis.» Fleming schizzo fuori dalla sala del calcolatore. «Ce ne andiamo!»

«Ce ne andiamo?»

«A Thorness. Abbiamo il vento in poppa.»

«Oh, bene,» mormoro Bridger indifferente.

«Il ministro della Scienza l’ha avuta vinta. Il genere umano si prepara a compiere un piccolo passo avanti nella giungla, per dirla come i nostri amici in uniforme. Perche non cambi idea? Unisciti a noi sapienti!»

«Si. Grazie, John.» Bridger si fissava i piedi e arricciava il naso, a disagio. «Ero venuto a cercarti per questo. Ho cambiato idea.»

Quando Judy arrivo da Osborne, questi era al corrente.

4

Aspettativa

Nessuno era mai andato a Thorness per divertirsi. La strada piu breve da Londra prendeva dodici ore, prima in aereo fino ad Aberdeen e poi con una veloce automotrice fino a Gairloch sulla costa occidentale, al di la degli Highlands. Thorness era la prima stazione dopo Gairloch, ma non c’era nulla lassu, eccetto un piccolo villaggio in rovina, la selvaggia costa rocciosa e la brughiera. Il Centro di ricerche si estendeva su un promontorio che fronteggiava il grande braccio di mare tra l’isola di Skye e l’isola di Lewis, e, sulla parte interna, era protetto da alti reticolati di filo spinato. L’ingresso era fiancheggiato dalle garitte delle sentinelle; il recinto e le scogliere erano sorvegliati da pattuglie con cani addestrati. Oltre le scogliere si stendeva l’immenso specchio grigio dell’Atlantico, un’isola popolata d’uccelli e, di quando in quando, si poteva vedere una motolancia di ronda della Rovai Navy. Era tutto grigio, verde e bruno, spesso nuvoloso e, a parte i rumori che venivano a intervalli regolari dall’interno della base, regnava il silenzio.

Quando Fleming e Reinhart arrivarono, pioveva. Venne loro incontro alla stazione un’auto guidata da una giovane donna in uniforme verde e percorsero, in mezzo al fango, la strada che attraversava l’aperta brughiera fino ai cancelli della base. Qui il loro ingresso venne registrato da un sergente dell’Argyll and Sutherland Highlanders, che telefono al direttore per annunciare il loro arrivo.

Gli uffici principali erano in un lungo edificio stretto a un piano solo, che sorgeva al centro dell’ampio terreno cintato. Sebbene come progetto fosse nuovo e moderno, aveva ancora qualcosa del tradizionale, squallido aspetto di una caserma; ma l’ufficio del direttore era tutt’altra cosa. Il pavimento d’ebano scintillava; le luci erano schermate da paralumi affusolati, le finestre protette da tende che scendevano fino a terra, e alle pareti erano appese carte geografiche marine e terrestri in cornici di legno lucido. La scrivania del direttore era ampia e lussuosa: dietro di essa sedeva un uomo dal viso sottile e rugoso, e, sulla scrivania, un cartellino annunciava, in nitide lettere nere: DR. F. T. N. GEERS.

Li saluto cortesemente ma senza entusiasmo, e con un tono di scusa ovviamente voluto.

«Troverete molto noioso questo posto,» disse offrendo loro delle sigarette che teneva nella capsula di un grosso proiettile. «Ci conosciamo di fama, naturalmente.»

Reinhart sedette con prudenza su una delle sedie destinate ai visitatori: erano cosi basse che si riusciva appena a vedere il direttore dietro la sua scrivania.

«Abbiamo avuto uno scambio di lettere, mi pare, sul modo di intercettare i missili.» Doveva allungare il collo per parlare; era ovviamente una cosa voluta. Fleming osservava i due sorridendo.

Geers aveva studiato fisica e da anni era dirigente scientifico alla progettazione per la Difesa e ora era piu un ufficiale comandante che uno scienziato. Sotto quell’uniforme inappuntabile si nascondeva il ricercatore deluso: questo lo rendeva soltanto piu invidioso del lavoro altrui e piu irritato per la massa di seccature della routine quotidiana che ricadevano su di lui.

«E ora che cominciate il vostro lavoro tra i fili spinati, a quanto sento.» Era acido, ma in gamba; aveva gia stabilito dei programmi per loro. «Sara una faccenda ostica, naturalmente. Non possiamo fornirvi facilitazioni illimitate.»

«Non chiediamo…» comincio Reinhart.

Fleming lo interruppe. «Gli ordini di precedenza sono gia stati stabiliti, mi pare.» Geers gli lancio un’occhiata fredda e tagliente lasciando cadere la cenere in un posacenere che era stato uno stampo per pistoni.

«Il calcolatore principale sara a vostra disposizione per alcune ore. Avrete il vostro reparto di lavoro e un vostro quartiere per tutta la squadra. Si trovano all’interno del recinto e sarete sotto la nostra sorveglianza, ma avrete dei lasciapassare e sarete liberi di andare e venire come volete. Il maggiore Quadring e incaricato della

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