qualcosa.»

«Credi che ci conoscano?»

«Sanno che devono esserci altre intelligenze nell’universo. Il destino ha voluto che tali intelligenze fossimo proprio noi.»

Judy gli afferro una mano.

«Non hai bisogno di andare avanti con questo lavoro, se non vuoi.»

«Spero proprio di no.»

«Tu stai semplicemente costruendo un calcolatore.»

«Con un potere intellettuale molto, molto superiore al nostro.»

«E davvero cosi?»

«L’uomo e una macchina pensante molto inefficiente.»

«Non tu.»

«Tutti noi. E tutti i calcolatori basati sul sistema biologico sono inefficienti.»

«Il sistema biologico per me va bene.»

Cominciava a parlare e a vederci in modo confuso. Fleming le diede un fugace abbraccio, un po’ goffo.

«Sei soltanto una ragazza affascinante.»

Si alzo, sbadiglio, si stiracchio e spense la luce. Judy avverti all’improvviso che la tensione si allentava e si sdraio pigramente sul letto.

«Hai bisogno di una vacanza,» mormoro confusamente.

«Forse.»

«Ti sei occupato di questa faccenda per mesi senza un attimo di riposo. Quell’affare…» Accenno fuori dalla finestra.

«Doveva essere pronto per Sua Eccellenza.»

«Se sfuggisse al controllo, potresti sempre fermarlo.»

«Credi? Era in grado di funzionare gia piu di un mese fa. Lo sapevi?»

«No.»

«Abbiamo continuato a inserirvi tutto il codice normale cosi che anche i dati possano essere introdotti tutti prima che arrivi quella gente.»

«Non e successo niente?»

«Niente, in principio, ma c’era una piccola parte del codice normale che ho trascurato di introdurre. Questa parte mette le cose in modo che quando si inserisce la corrente, il primo flusso di elettricita mette automaticamente in funzione il programma: a un punto di partenza che il calcolatore stesso si e scelto. L’avevo deliberatamente tralasciata dal progetto perche non volevo che andasse tutto a modo suo, e quello era furibondo.»

Judy lo guardo scettica.

«E una sciocchezza.»

«D’accordo, lo sai che ha registrato delle perturbazioni? Senza preavviso, ancor prima che avessimo cominciato a introdurvi i dati si e messo a stampare: la parte mancante del codice. E non la smetteva di dirmi che dovevo introdurla. Era molto seccato.» Guardo serio il viso incredulo di lei. «Lo spensi per un po’ e poi cominciai a riempirlo di dati. In seguito se n’e stato calmo, ma lo hanno progettato perche potesse registrare gli squilibri. Dio sa per che cos’altro e stato progettato.»

Judy se ne stava sdraiata e lo guardava senza riuscire a metterlo a fuoco.

«Introdurremo gli ultimi dati domani,» prosegui Fleming. «Poi sa il cielo che cosa accadra. Riceviamo un messaggio da duecento anni-luce di distanza; pensi che tutto quel che ci da sia un prontuario tascabile di calcolo? Be’, io non la penso cosi. E neppure la gente che ha ucciso Harries e che ha sparato a te e che probabilmente tiene d’occhio me e Dennis.»

Judy fece per interromperlo ma ci ripenso.

«Ti ricordi,» le chiese, «che ti parlavo di una scoperta?»

«Ricordo benissimo.» Sorrideva.

«Il tipo di scoperta a cui si arriva una volta ogni mille anni. Ci scommetterei qualsiasi cosa…»

Si volse verso la finestra e guardo fuori, sperso in qualche inimmaginabile riflessione.

«Puoi sempre spegnerlo.»

Fuori era nero come la pece, con una pioggia sferzante e il vento continuava a fischiare.

«E buio,» disse lui. Fece scorrere la tenda e si volse di nuovo verso di lei: aveva negli occhi la stessa espressione tormentata che gli aveva visto prima.

«Siamo in due a essere spaventati,» mormoro Judy.

«Ti posso accompagnare al tuo alloggio, se vuoi.» Abbasso gli occhi su di lei e le sorrise. «Oppure potresti passare la notte qui.»

5

Atomi

Judy lo lascio alle prime luci dell’alba e torno al suo alloggio. Per mezzogiorno era arrivato da Londra il primo contingente, che venne ricevuto nella mensa. Judy si muoveva in quella folla di abiti grigioferro distribuendo degli opuscoli; si sentiva fresca, viva e felice. Fleming era nell’edificio del calcolatore con Bridger e Christine: stavano introducendo la sezione finale dei dati. Reinhart e Osborne erano a colloquio con Geers.

Vandenberg, Watling, Mrs. Tate-Allen e il fedele e muto Newby giunsero con il treno delle due, e due delle auto piu belle vennero mandate a riceverli. Il ministro era atteso per le tre, in elicottero; era questo un tipico capriccio bizzarro ed esibizionista, sul quale il resto della compagnia sorvolo educatamente, senza alcun commento.

Per quell’ora la pioggia era cessata e una guardia d’onore venne schierata lungo la pista d’atterraggio.

Insieme alla guardia d’onore c’erano ad attendere Reinhart e il maggiore Quadring; quest’ultimo indossava la sua migliore uniforme di gala con tutte le medaglie lustre, Reinhart si stringeva invece in un impermeabile di plastica tutto inzaccherato.

Gli altri, ospiti e ospitanti, si affollavano sotto il portico dell’edificio del nuovo calcolatore e scrutavano il cielo con occhi speranzosi. Osborne manteneva la conversazione su un piano molto diplomatico, nitrendo.

«Non credo che lei sapesse, generale, che le Isole Britanniche si stendessero tanto a nord, vero?» Si rivolgeva a Vandenberg che dava segni di irrequietezza e di malcelata irritazione. «Eh, Geers?»

Geers indossava un vestito nuovo e se ne stava impettito di fronte agli altri sentendosi piu che mai «il direttore.»

«Hanno covato un cigno o un brutto anatroccolo?» gli chiese Mrs. Tate-Allen.

«Non saprei. Abbiamo tempo soltanto per lavori pratici.»

«E questo non e pratico?» si informo Osborne.

Watling ricordo: «Volavo qui sopra, durante la guerra.»

«Davvero?» chiese Vandenberg, senza il minimo interesse.

«Voli di ricognizione sull’Atlantico settentrionale, quando ero nel Servizio costiero.»

Ma nessuno lo ascoltava. L’elicottero era arrivato. Sorvolo il terreno come un uccello agitato, poi si poso sulle sue gambe idrauliche. Per un minuto l’elica trincio l’aria, poi si arresto; lo sportello venne aperto e ne scese Sua Eccellenza James Ratcliff. La guardia d’onore presento le armi, Quadring fece il saluto militare e Reinhart si diresse verso il ministro; gli strinse la mano e lo condusse verso la compagnia raccolta sotto il portico. Ratcliff aveva un aspetto molto disteso, come se avesse appena fatto un bagno. Strinse la mano a Geers e sorrise radioso e affettato agli altri.

«Lieto di conoscerla, dottore. Molto gentile da parte sua ospitare da voi il nostro apparecchio.»

Geers era trasformato.

«Siamo onorati, signore, di vedere svolgere qui opere del genere,» rispose con il suo miglior sorriso. «La pura ricerca in mezzo a noi, rudi meccanici.»

Osborne scambio un’occhiata con Reinhart.

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