«Non ci troviamo di fronte a un macchinario. Siamo di fronte a un cervello, e a un cervello maledettamente buono.» Lei non rispose ed egli usci.
Nonostante l’urgenza del lavoro per la Difesa, Geers trovava tempo e mezzi per aiutare la Dawnay. Era il tipo che si nutre di lavoro, come una locusta; il fatto di avere una quantita enorme di cose sotto il proprio controllo soddisfaceva le riposte ambizioni della sua mente e sostituiva forse il genio creativo che gli era mancato. Riusci a fare in modo che fosse messo a disposizione della Dawnay un maggior numero di attrezzature e faceva rapporto sui suoi progressi con orgoglio crescente. Lui sarebbe stato piu in gamba di Reinhart.
Al complesso del calcolatore fu aggiunto un nuovo laboratorio che avrebbe ospitato l’enorme, complicato sintetizzatore di DNA e durante le settimane successive furono installati apparecchi cristallografici a raggi X di recente progettazione, e apparecchiature per la sintesi chimica, per ottenere fosfati, deossiribosio, adenina, timina, citosina, tirosina e altri ingredienti necessari a formare le molecole di DNA, il germe della vita. Nel giro di pochi mesi avevano in formazione una elica di DNA di circa cinque bilioni di lettere del codice nucleotidico, e prima della fine dell’anno avevano ottenuto un’unita genetica di cinquanta cromosomi, simile a quella umana ma leggermente piu grande.
Nei primi giorni di febbraio la Dawnay, nel suo rapporto, annuncio l’esistenza di un embrione vivente apparentemente umano.
Hunter si precipito al laboratorio per vederlo. Mentre passava nella sala del calcolatore, incrocio Fleming, ma non gli rivolse la parola. Fleming si era limitato alla sua parte di lavoro, come aveva promesso, e non aveva fatto alcun tentativo di dare la propria collaborazione in campo biochimico. Hunter trovo la Dawnay nel laboratorio, china su una piccola tenda ad ossigeno, circondata dai suoi apparecchi e da molti dei suoi assistenti.
«Vive?»
«Si.» La Dawnay si drizzo per guardarlo.
«Che aspetto ha?»
«E un bambino.»
«Un bambino… Un essere umano?»
«Direi di si, sebbene creda che Fleming non sarebbe d’accordo.» Ebbe un sorriso soddisfatto. «Ed e una femmina.»
«Non riesco a crederci…» Hunter sbircio nella tenda a ossigeno. «Posso dare un’occhiata?»
«Non c’e gran che da vedere: e solo un fagottino.»
Sotto la ricopertura di plastica della tenda c’era qualcosa che sarebbe potuto essere umano, ma il corpo era protetto da una coperta e il viso da una mascherina. Un tubo di gomma spariva sotto la coperta all’altezza del collo.
«Respira?»
«Aiutandola. Polso e respirazione normale. Peso, tre chili. Quando sono arrivata qui, non avrei mai pensato…» Si interruppe, sopraffatta improvvisamente, inaspettatamente, dall’emozione. Poi continuo, a voce piu bassa: «E pensare a tutta quell’alchimia per trasformare il metallo in oro, per creare la vita.» Sfioro il tubo di gomma e riprese il suo solito fare burbero. «La nutriamo per ipodermoclisi. E probabile che le sia sconosciuto il normale istinto di poppare. Bisognera insegnarglielo.»
«Ci ha procurato una bella grana, professoressa,» commento Hunter, che era colpito, si, ma si preoccupava gia delle responsabilita formali.
«Vi ho dato una vita umana, creata da esseri umani. La natura ci ha messo due miliardi di anni per fare un lavoro del genere. Noi ci abbiamo messo quattordici mesi.»
I modi rassicuranti, da medico di famiglia, tornarono a riaffiorare in Hunter: «Voglio essere il primo a congratularmi.»
«Ne parla come se si trattasse di una nascita normale,» disse la Dawnay, cercando di sorridere e di sbuffare contemporaneamente.
Sembrava che la piccola creatura, sotto la sua tenda, traesse profitto dal suo nutrimento endovenoso. Cresceva circa due centimetri al giorno, ed era chiaro che non avrebbe passato la normale fanciullezza di ogni bambino. Geers fece rapporto al direttore generale della Ricerca, al Ministero della Difesa, spiegando che al ritmo attuale la bambina avrebbe raggiunto le dimensioni di un’adulta nel giro di tre o quattro mesi.
Nelle sfere ufficiali la reazione a tutta questa storia fu un miscuglio di orgoglio e di segretezza. Il direttore generale richiese un rapporto completo che venne catalogato come segretissimo. Lo trasmise poi al ministro della Difesa che lo comunico, in sintesi, a un primo ministro stupito e sbalordito. La cosa fu comunicata anche al governo, sotto la clausola della massima segretezza e Ratcliff torno al suo ufficio, al Ministero della Scienza, alquanto scosso e incerto su quel che doveva essere il prossimo passo da compiere. Dopo lunghe riflessioni diede ordine a Osborne, che scrisse a Fleming invitandolo a fare un rapporto ufficioso.
Fleming rispose con una parola: «Uccidetela.»
Con regolare procedura fu convocato nell’ufficio di Geers e gli fu chiesto di dare spiegazioni.
«Non capisco,» disse Geers strizzando gli occhi fino a ridurli a una fessura dietro gli occhiali, «non capisco come la cosa la riguardi.»
Fleming pesto un pugno sull’enorme scrivania.
«Sono ancora si o no un membro della squadra?»
«In un certo senso.»
«Allora forse lei fara bene ad ascoltarmi. Puo avere l’aspetto di un essere umano, ma non lo e. E un’appendice della macchina, come l’altra creatura, solo e piu perfezionata.»
«E basata su qualche elemento questa sua teoria?»
«E basata sulla logica. L’altra creatura era un primo abbozzo, un primo tentativo di produrre un organismo simile al nostro e percio a noi accettabile. Questo e un tentativo migliore, basato su un numero di informazioni maggiore. Ho lavorato su quelle informazioni: so quanto sono premeditate.»
Geers socchiuse appena gli occhi. «E ora che questo miracolo e portato a termine lei vorrebbe che lo uccidessimo?»
«Se non lo fate ora, non ne sarete mai piu capaci. La gente giungera a considerarlo una creatura umana. Diranno che lo assassiniamo. Ci freghera — la macchina ci freghera, — proprio come vuole.»
«E se decidiamo di non seguire il suo consiglio?»
«Allora almeno tenete la creatura lontana dal calcolatore.»
Per un minuto Geers rimase in silenzio, gli occhiali scintillanti, poi si alzo per concludere il colloquio.
«Lei, Fleming, e qui solo per tacita tolleranza, e per cortesia verso il ministro della Scienza. Il giudizio in questo caso sta a me e non a lei. Faremo quello che riterro meglio, e lo faremo qui.»
9
Accelerazione
Come Geers aveva predetto, prima che passassero quattro mesi la ragazza si era completamente sviluppata. Rimaneva per la maggior parte del tempo in una tenda a ossigeno, sebbene, a periodi sempre piu lunghi, imparasse a respirare naturalmente. Alla fine del primo mese avevano smesso di nutrirla per iniezioni ed era passata a un biberon. Ma oltre a questo non veniva fatto nulla per stimolare la sua intelligenza e lei se ne stava sdraiata, inerte, come un neonato, fissando il soffitto. Man mano che continuava a crescere, Geers si faceva sempre piu apprensivo, ma la crescita si arresto a un metro e sessantasei: era una giovane donna completamente sviluppata.
«Ed e anche piuttosto bella,» commento Hunter con uno schiocco delle labbra.
Geers non permetteva a nessuno salvo che a Hunter, alla Dawnay e ai loro assistenti di vederla. Mandava ogni giorno un rapporto strettamente confidenziale al Ministero della Difesa e il direttore generale della Ricerca fece visita due volte, stabilendo con lui dei piani per il futuro della ragazza. Per mantenere segreta la sua esistenza vennero prese estreme precauzioni, attorno all’edificio del calcolatore e del laboratorio venne montata la guardia giorno e notte, e a tutti coloro che avevano dovuto essere messi al corrente del segreto era stato fatto giurare il silenzio. A parte Reinhart, a cui lo disse Osborne in via privata, e a parte un gruppo di ufficiali superiori e di uomini politici di Londra, nessuno al di fuori della squadra di ricerca di Thorness sapeva dell’esistenza della ragazza.