«Una o due persone della squadra hanno dei dubbi circa le sue capacita,» mormoro Ratcliff, piu con speranza che con convinzione. Nessun ministro ama perdere terreno anche se per difenderlo deve usare degli argomenti dubbi. Il primo ministro risolse la questione con un cenno della mano.

«Oh, si, mi e stato detto.»

«Fino a oggi, Eccellenza, questa creatura e stata tenuta sotto osservazione dal nostro gruppo,» disse Osborne. «La professoressa Dawnay…»

«La Dawnay potrebbe restare.»

«In un ruolo di consulente,» aggiunse in fretta Burdett.

«E il dottor Fleming?» chiese Ratcliff.

Il primo ministro si rivolse di nuovo a Burdett. «Fleming sarebbe utile, vero?»

Burdett si acciglio. «Sara necessario un controllo completo e un servizio di sicurezza molto stretto.»

Ratcliff gioco la sua ultima carta. «Siete sicuri che sia disposta, la ragazza?»

«Propongo di chiederglielo,» disse il primo ministro. Premette il pulsante di un campanello sul tavolo, e quasi immediatamente un giovanotto apparve sulla soglia. «Preghi il dottor Geers di far entrare la sua amica.»

«L’avete fatta venire qui?» Ratcliff fissava Osborne con aria accusatrice, come se fosse colpa sua.

«Si, mio caro.» Anche il primo ministro fissava Osborne con aria interrogativa. «La ragazza e… ehm…?»

«Sembra proprio normale.»

Il primo ministro emise un piccolo sospiro di sollievo e si alzo quando la porta si apri per lasciare passare Geers e Andromeda.

«Entri, dottor Geers. Entri, mia cara.»

Andromeda fu fatta sedere sulla sedia di fronte a lui. Stava in silenzio, il capo leggermente abbassato, le mani intrecciate in grembo: come una dattilografa in un colloquio d’assunzione.

«Tutto questo le deve apparire molto strano,» disse dolcemente il primo ministro. La ragazza rispondeva lentamente, con frasi correttissime.

«Il dottor Geers mi ha spiegato.»

«Le ha spiegato perche l’ha portata qui?»

«No.»

«Burdett?» Il primo ministro gli passo l’incarico di procedere nell’interrogatorio. Ratcliff guardava davanti a se, di cattivo umore: Burdett si sposto piu avanti, sull’orlo della sedia, appoggio i gomiti al tavolo, incrocio le dita e fisso intensamente Andromeda.

«Questo paese… Lei conosce questo paese?»

«Si.»

«Questo paese e minacciato dai missili.»

«Lo sappiamo.»

«Lo sappiamo?» Burdett la fisso con intensita ancora maggiore. Andromeda non si scompose; il suo viso era privo di qualsiasi espressione.

«Io e il calcolatore.»

«Come fa a saperlo il calcolatore?»

«Ci scambiamo le informazioni.»

«E proprio quel che speravamo,» disse il primo ministro.

Burdett prosegui: «Abbiamo missili da intercettazione, razzi di vario tipo, ma nulla che sia una combinazione di velocita, raggio d’azione e precisione per… ehm…» Cerco il termine di gergo adatto.

«Per colpirli?» chiese la ragazza con semplicita.

«Esattamente; le forniremo tutti i particolari sulla velocita, la quota e la rotta; in pratica, cioe, le possiamo dare una grande quantita di dati, ma abbiamo bisogno che vengano tradotti in termini pratici di meccanica.»

«E difficile?»

«Per noi, si. Quello che stiamo cercando e un’arma di intercettazione molto perfezionata, che possa prendere decisioni da sola, all’istante.»

«Capisco.»

«Le dovrebbe piacere lavorare a questa ricerca con noi,» disse gentilmente il primo ministro, come se chiedesse un piacere a un bambino. «Il dottor Geers le dira quel che bisogna fare e le dara tutte le facilitazioni perche lei progetti davvero queste armi.»

«E il dottor Fleming la potra aiutare per quel che riguarda il calcolatore,» aggiunse Ratcliff.

Per la prima volta Andromeda alzo lo sguardo.

«Non avremo bisogno del dottor Fleming,» disse, e qualcosa passo nella sua voce calma e misurata, come un’ombra fredda nella luce del sole.

Tornata da Londra, Andromeda passava la maggior parte del suo tempo nell’ufficio progetti, a uno o due isolati dall’edificio del calcolatore: preparava i dati per la macchina, e li consegnava perche venissero calcolati. Qualche volta andava direttamente a comunicare con il calcolatore con il risultato che in seguito dalla stampatrice uscivano calcoli lunghi e complessi, che lei portava via per tradurli in termini di progettazione. I risultati si rivelavano superiori a quello che Geers aveva auspicato. Un nuovo sistema di comandi e nuove formule balistiche uscivano gia pronti dalla tavola da disegno, e quando venivano sperimentati si dimostravano all’altezza di quanto si richiedeva. La ragazza e la macchina, in collaborazione, potevano compiere il lavoro teorico di sviluppo di un anno in una sola giornata. I risultati non solo erano interessanti ma, ovviamente, efficienti. Era chiaro che sarebbe stato possibile costruire nel giro di breve tempo un missile da intercettazione completamente nuovo.

Durante le ore di servizio Andromeda aveva liberta di movimento all’interno della base; e sebbene dopo il lavoro sparisse sotto scorta nel suo appartamento fu presto una figura familiare alla base. Judy diffuse la voce che si trattava di un’esperta di ricerche distaccata dal Ministero della Difesa.

La settimana seguente dal n. 10 di Downing Street venne emesso un comunicato:

«Il governo di Sua Maesta si e accorto da qualche tempo del passaggio di un numero crescente di ordigni spaziali, forse missili, sopra queste isole. Sebbene gli ordigni, sconosciuti ma di origine terrestre, passino sul nostro paese a grande velocita e a grande altezza, non c’e ragione di immediato allarme. Il governo di Sua Maesta sottolinea, tuttavia, che essi costituiscono una deliberata violazione del nostro spazio aereo nazionale, e che ci si prepara a intercettarli e identificarli.»

Fleming ascoltava la trasmissione sul suo transistor, nel suo alloggio di Thorness. Non era piu il responsabile del calcolatore, e Geers aveva suggerito che sarebbe potuto essere piu felice se se ne fosse tenuto lontano. Tuttavia lui restava a Thorness, in parte per ostinazione e in parte per un presentimento di imminente pericolo, sorvegliando i progressi di Andromeda e dei due giovani assistenti che erano stati assunti per darle una mano al calcolatore. Non faceva alcun tentativo di avvicinarla, ne di avvicinare Judy, che continuava a girare attorno inutilmente guardinga, e che fungeva da legame tra Andromeda e gli uffici direttivi; ma quando ebbe sentito quel comunicato si diresse all’edificio del calcolatore con la vaga impressione che bisognasse fare qualcosa.

Judy lo trovo seduto sulla sedia girevole di fronte al quadro di controllo, a rimuginare. Dopo quel loro ultimo scontro, non gli aveva piu rivolto la parola, ma lo aveva tenuto d’occhio, preoccupata e con tenerezza nascosta che non l’aveva mai lasciata.

Avanzo fino al banco di controllo e si fermo davanti a lui. «Perche non rinunci, John?»

«Ti piacerebbe, eh?»

«No, non mi piacerebbe, ma non combini niente a roderti il fegato.»

«E un simpatico giochetto a triangolo, vero?» La guardava di sotto in su, sardonico. «Io sorveglio la ragazza e tu sorvegli me.»

«Non ti serve a nulla.»

«Gelosa?» le chiese.

Scosse il capo con impazienza. «Non essere assurdo.»

«Sono tutti cosi maledettamente sicuri del fatto loro.» Fisso meditabondo l’apparecchiatura di controllo. «Forse mi e sfuggito qualcosa di questa macchina o della ragazza.»

Mentre Fleming e Judy parlavano, Andromeda entro nella sala del calcolatore. Si fermo sulla soglia, un

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