intorno per il pasto serale, era solo una parte infinitesimale del suo flusso di coscienza.

girando fra la fame generale, udire di colpo il familiare e adolescenziale scoppio di risa e di confusione mentre l’equipaggio della Rimbaud faceva il suo ingresso nella mensa. E fra quelle acute percezioni, l’impazienza, la fame e l’amore, una paura! Rimbombo nella sala, fiammeggio rossa nella marea color indaco in cui lei galleggiava, e la spinse a cercare Jebel o il Macellaio, poiche i loro nomi erano contenuti in quella paura, ma non li trovo. C’era invece un uomo magro chiamato Geoffry Cord nel cui cervello si incrociavano filamenti che sfavillavano e crepitavano, Uccidere con il coltello che ho allacciato alla gamba, e ancora Con la mia lingua prendero un posto nel piu alto castello di Tarik… E intorno a lui le menti brancolanti e affamate, borbottanti felicita e dolore, tutte tratteggiate dalla morbida sfumatura del riposo e del pasto imminente. In altre viveva l’attesa per quello che Klik avrebbe presentato allo spettacolo notturno, e in quelle degli attori della pantomima uno strano distacco nei riguardi degli spettatori con i quali avevano lavorato fino all’ora prima.

E in un anziano navigatore dalla mente geometrica il desiderio di regalare a una ragazza, che avrebbe recitato la parte dell’innamorata, una spilla d’argento da lui stesso fusa e miniata, per vedere se anche con lui avrebbe voluto recitare il ruolo dell’amorosa…

Pulirono il tavolo dinanzi a lei, le portarono una brocca di vino, poi il pane, e lei vide e sorrise ma stava vedendo molte altre cose; intorno a lei la gente era seduta, si rilassava mentre gli inservienti si affrettavano dalla cucina ai tavoli.

… eppure, attraverso tutto quello, la sua mente era polarizzata intorno all’allarme segnalato da Geoffry Cord, Devo agire stanotte quando gli attori finiranno, e non era in grado di mettersi a fuoco su niente altro che non fosse l’urgente necessita di quell’uomo, il suo piano di spingersi in avanti fra i tavoli come tanti altri, come se volesse vedere gli attori piu da vicino, e di scivolare dietro il posto di Jebel come per caso. Poi gli avrebbe piantato fra le scapole il suo dente di serpente, la lunga lama scanalata immersa in un veleno paralizzante e avrebbe spezzato la capsula del suo dente cavo che conteneva una droga ipnotica. Quando lo avessero catturato subito avrebbero anche pensato che doveva avere agito sotto il controllo di qualcun altro, e lui si era autoaddestrato con parecchie sedute ipnotiche a raccontare che l’istigatore era stato il Macellaio. Poi sarebbe riuscito a restare solo per un attimo con il Macellaio, e avrebbe potuto mordergli un braccio o una gamba, infettandolo con la stessa droga che infettava la sua bocca. Allora il Macellaio si sarebbe tramutato in un docile burattino e lui avrebbe potuto controllarlo a suo piacere quando, dopo l’assassinio, sarebbe diventato il comandante di Tarik. Geoffry Cord sarebbe diventato il luogotenente del Macellaio come ora questo lo era di Jebel. E quando la Montagna di Jebel avesse preso il nome di Montagna del Macellaio, Geoffry avrebbe controllato il Macellaio nello stesso modo in cui ora sospettava che il Macellaio controllasse Jebel. E sarebbe sceso il regno della sua crudelta, mentre tutti gli stranieri sarebbero stati gettati a morire nel vuoto dello spazio e la sua nave avrebbe attaccato tutte le altre, quelle degli Invasori, dell’Alleanza, le altre stesse navi-ombra della Fessura…

Rydra distolse per un istante la sua mente ed esploro brevemente quelle di Jebel e del Macellaio, e non vide nessun controllo da parte di quest’ultimo, ma neppure nessun sospetto del tradimento…

Vide molto di piu oltre al piccolo demoniaco buffone che sul palcoscenico ora stava dicendo: “Prima di dare inizio al nostro trattenimento serale, vorrei chiedere alla nostra ospite, il capitano Wong, se desidera dirci qualche parola o recitare qualcosa per noi”. E lei sapeva, con una minuscola frazione della sua mente, che doveva sfruttare quella possibilita per denunciare il traditore. Non poteva oltretutto permettergli di ostacolare il suo ritorno al Quartier Generale, cosi si alzo e cammino lentamente verso il palcoscenico all’estremita della mensa, estraendo nel contempo dalla mente stessa di Cord una lama quanto mai adeguata a troncare per sempre i suoi pensieri omicidi…

… e raggiunse la piattaforma accanto a Klik, la bestia sfavillante, sali i gradini, udendo le voci che cantavano nel silenzio della sala. Allora incomincio a scagliare le sue parole con voce vibrante, e le sembro quasi di vederle pendere intorno a lei, e le guardo, e vide che esse la guardavano. Il ritmo che le sorreggeva poteva forse essere troppo complicato per molte delle orecchie che ascoltavano, ma era fonte di terrore per lui, poiche era mantenuto costantemente a tempo con le pulsazioni del suo stesso corpo, per farlo vibrare e per colpirlo…

— Sia come tu vuoi, Cord

ma per essere signore della potente e nera

Tarik ti serve ben piu della tua scienza

da sciacallo, ben piu di un ventre colmo

di omicidio e di due gambe tremanti.

Spalanca la bocca e le mani. Per capire

il potere, usa il buon senso, ti prego.

L’ambizione come liquido rubino macchia

la tua mente, partorita nella cerebrale voglia

di uccidere come nell’arco della morte nuova,

e chiami te stesso vittima ogni volta che colmi

di broda la coppa del cervello meditando

l’omicidio. L’ambizione predice il gesto

delle tue dita verso la lama che da tempo

aspetta contro il cuoio fissata da corde,

per seguire il crimine che la mente cova;

sei rimasto al sicuro, perdendo mondi di splendore,

sotto il sibilo svelto di macchine ipnotiche

che infliggono falsi ricordi per ingannare altri

mentre il tuono decreta il cambio di Tank.

Infili spilli in cervelli, sistemi la tua lama strana

accoppiata a un dente cavo, mentre

le lunghe e acute punte di quanto dico mutano

la tua mente da fulgida in gelida. Ora tu ascolti

l’accordo sbagliato, per imparare. Assassino,

entra con…

…e fu sorpresa che Cord avesse saputo resistere tanto a lungo.

Guardo dritto verso Geoffry Cord. Lui la guardo con pari fissita e lancio un urlo.

L’urlo spezzo qualcosa. Fino a quel momento Rydra aveva pensato in Babel-17 e tradotto simultaneamente in inglese, ma ora si ritrovo a pensare di nuovo in inglese.

Geoffry Cord scrollo il capo e i lucidi capelli neri ondeggiarono intorno al suo viso, poi rovescio il tavolo che aveva dinanzi e corse furioso verso di lei. Il pugnale avvelenato che Rydra aveva fino ad allora visto solamente nella sua mente era ora sguainato e puntato contro il suo stomaco.

Rydra fece un balzo all’indietro mentre lui saltava il bordo del palcoscenico e tiro un calcio diretto al suo polso, ma lo manco e colpi l’uomo al viso. Cord rotolo all’indietro, cadendo sul pavimento della sala.

Un lampo d’oro, argento e ambra: Ottone stava accorrendo dal suo angolo. Jebel dai capelli d’argento veniva da un’altra direzione, il mantello svolazzante. E il Macellaio si era gia interposto fra di lei e l’uomo tremante.

— Che cos’e successo? — Chiese Jebel.

Cord si era sollevato su un ginocchio, il coltello ancora puntato su di lei. I suoi occhi neri vagavano incerti dalle bocche spalancate dei vibratori che attendevano un suo movimento agli artigli sguainati di Ottone. Rabbrividi.

— Non mi piace che i miei ospiti siano attaccati — mormoro Jebel.

— Quel pugnale era per voi, Jebel — ansimo lei. — Voleva uccidere voi e mettere il Macellaio sotto controllo ipnotico per impadronirsi di Tarik.

— Oh — sbuffo Jebel. — Uno di quelli. — Si volto verso il Macellaio. — Era tempo che ne saltasse fuori un altro, no? Ce n’e quasi uno ogni sei mesi. Vi sono molto grato, capitano Wong.

Il Macellaio fece un passo in avanti e tolse il pugnale dalle dita di Cord; il corpo dell’uomo sembrava congelato, e solo i suoi occhi danzavano come spiritati. Rydra ascolto il respiro affrettato di Cord che misurava

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