— E questo non te lo rende utile? — chiese Hawks.
— E tu… — proruppe Claire. — Cosi maledettamente sicuro che niente possa toccarti senza chiederti prima il permesso! Cosi furbo! Dunque secondo te io «trascinerei» Al alle imprese suicide? Bene, ascolta, credi che potrei far volare un mattone? potrei trasformare uno struzzo in un cigno? Se Al non fosse quello che e, cosa potrei fargli? Non sono io a dirgli di avventurarsi in quelle imprese. E ho cercato di tenerlo lontano da te… dopo che te ne sei andato, il primo giorno, ho cercato di convincerlo a rinunciare! Ma lui non ha fatto altro che ingelosirsi. E non era questo che io volevo! Non ti ho mai provocato davvero, prima di oggi… volevo solo… non so, mi comportavo come al solito, si potrebbe dire… e tu lo sai!
Con un rapido gesto, gli prese una mano, attraverso il tavolo. — Hai un'idea di quanto mi senta sola? Quanto vorrei non essere me stessa? — gli tiro la mano, ciecamente. — Ma cosa posso farci? come posso cambiare qualcosa, ormai?
— Non so, Claire — disse Hawks. — E molto difficile cambiare, per una persona.
— Ma io non
Hawks disse, esitando: — Tutti noi sappiamo che si puo essere migliori, credo. Eppure ognuno di noi lo dimentica, di tanto in tanto. Qualcuno di noi talvolta ritiene che sia necessario, per amore di qualcosa che pensiamo che abbia bisogno. — Il suo viso esprimeva sentimenti contrastanti. — Se ti sembra che non abbia senso, mi dispiace. Non saprei che altro dirti, Claire.
Lei balzo in piedi, senza lasciargli la mano, giro intorno al tavolo e gli si fermo davanti, poi si piego, stringendogli le dita tra tutte e due le mani. — Potresti dirmi che ti sono simpatica, Ed — bisbiglio. — Tu sei l'unico che possa vedere oltre la mia apparenza esteriore e trovarmi simpatica!
Hawks si alzo, quando lei gli tiro la mano. — Claire… — comincio.
— No, no, no, Ed! — esclamo Claire, cingendolo con le braccia. — Non voglio parlare. Voglio soltanto
— Non so, Claire… — disse Hawks, incerto. — Non sono sicuro che tu…
Lei comincio a baciargli le guance e gli occhi, passandogli le unghie tra i capelli, sulla nuca. — Hawks, — mormoro, con voce soffocata — Hawks, sono cosi sperduta…
Hawks piego la testa, con i tendini del collo che spiccavano irrigiditi contro le mani di lei. Claire socchiuse le labbra, e i sandali di pelle strusciarono sulle pietre del patio. — Dimentica tutto, bisbiglio — baciandolo sulla bocca. — Pensa solo a me.
Poi si svincolo all'improvviso, si scosto di un passo, il dorso della mano contro la bocca, le spalle ed i fianchi abbandonati. Sospirava ritmicamente, con gli occhi splendenti. — No… No, non posso resistere… non con te. Tu sei troppo per me, Ed. — Raddrizzo le spalle e avanzo di nuovo di un passo. — Dimentica di trovarmi simpatica — disse, dal profondo della gola, tendendo le braccia verso di lui. — Prendimi e basta. Posso sempre trovare qualcun altro che mi giudichi simpatica.
Hawks non si mosse. Claire lo guardo, a braccia tese, il viso avido. Poi riabbasso le braccia lentamente e gemette, sottovoce: — Non ti do torto. Non ho potuto farne a meno, ma non ti biasimo per quel che stai pensando. Tu credi che io sia una specie di ninfomane, pronta a impazzire per ogni uomo. Pensi che, siccome mi succede cosi adesso, vada sempre cosi. Tu pensi che, siccome potresti fare con me quello che vuoi, cio che ho detto di me stessa, prima, non era vero. Tu…
— No — disse Hawks. — Ma non penso che tu lo creda vero. Tu credi di potertene servire perche sembra plausibile. Lo e. E vero. E ogni volta che temi che un uomo possa scoprirlo, cerchi di distogliere la sua attenzione con l'unica cosa che secondo te puo interessargli. Penso che tu abbia paura di vivere in un mondo pieno di esseri chiamati uomini. Per quanto tu dica che cerchi di non essere cosi, devi sempre ridurre gli uomini alle tue dimensioni. — Hawks si sfilo il fazzoletto dal taschino e si asciugo la bocca, impacciato. — Mi dispiace — disse. — Ma io la vedo cosi. Connington parte dalla premessa che ognuno ha una debolezza, e che lui puo approfittarne. Non so se ha ragione o torto: ma la tua e che ti concedi soltanto agli uomini che pensi scopriranno questa debolezza. Mi domando se tu lo sapevi.
Claire affondo le dita nella stoffa dell'abito, sulle cosce tese. — Tu hai paura, Hawks — disse. — Hai paura delle donne, come tanti altri.
— Puoi darmi torto? Ho paura di molte cose. E tra l'altro, degli esseri umani che non vogliono essere cio che sono.
— Perche non te ne stai zitto, Hawks? Cosa fai, nella tua vita, oltre a tenere discorsi? Sai cosa sei, Hawks? Sei viscido. Una noia, e viscido. Una noia di prim'ordine. Non ti voglio piu fra i piedi. Non voglio rivederti mai piu.
— Mi dispiace che tu non voglia essere diversa, Gaire. Dimmi una cosa. C'eri quasi riuscita, un momento fa. C'eri andata molto vicino. Sarei uno sciocco a negarlo. Se avessi fatto quello che cercavi di fare con me, sarei ancora viscido? E tu che cosa saresti, a farti un uomo che disprezzi, solo per sentirti sicura?
— Oh, vattene, Hawks!
— Il fatto che sono viscido mi rende incapace di vedere la realta?
— Quando hai intenzione di smetterla? Non voglio il tuo lurido aiuto!
— Non pensavo che lo volessi. Te l'ho detto. E tutto quello che ho detto, in realta. — Hawks si volto verso la casa. — Vado a sentire se Al mi permette di fare una telefonata. Ho bisogno che qualcuno venga a prendermi. Sto diventando troppo vecchio per fare tanta strada a piedi.
— Va
Hawks si allontano affrettando il passo, muovendo rigidamente le gambe con un movimento a forbice e dondolando le braccia in brevi archi.
— Mi hai sentito? Sparisci! Va' via, va' via, va' via!
Hawks arrivo alla porta della cucina e l'apri. Connington era appoggiato a un mobile, con la camicia da spiaggia e i calzoncini da bagno chiazzati dal sangue e dalla saliva che gli colavano della bocca. La mano sinistra di Barker, serrata tra i suoi capelli, era l'unica cosa che gli impediva di cadere dallo sgabello su cui stava in bilico. Il pugno destro di Barker era sollevato, sporco di sangue che scorreva giu dai denti sulle ossa delle nocche.
— Mi ero solo addormentato, ecco — mormorava disperatamente Connington. — Mi ero solo addormentato nel letto di Claire, ecco tutto… lei non c'era.
Il braccio di Barker scatto, e il pugno centro di nuovo la faccia di Connington. Con voce frenetica, Barker disse: — E questo e per averlo desiderato, Connie. Non sopporto di trovarti nel letto della mia donna. E tutto. Non posso lasciartela passar liscia.
Connington cerco a tentoni un appiglio, alle sue spalle. Non cercava neppure di difendersi. — E l'unico modo in cui potevi farlo. Trovarmi li. — Piangeva, e sembrava non rendersene conto. — Credevo di aver trovato il sistema, finalmente. Ho pensato che oggi fosse la giornata buona. Non sono mai riuscito a farcela, con lei. Con tutti gli altri trovo sempre la strada. Tutti hanno un punto debole. Tutti crollano, prima o poi, e mi permettono di scoprirlo. Nessuno e perfetto. Questo e il grande segreto. Tutti tranne lei. Dovra pure scivolare, una volta o l'altra, ma io non l'ho mai vista farlo. Io, l'abilissimo capo del personale.
—
La donna s'inginocchio accanto a Connington e comincio a pulirgli freneticamente la faccia. — Su ecco, tesoro — fece dolcemente. — Ecco, ecco. Su. — Connington protese una mano, con il palmo in alto, tendendo le dita fiacche, e lei l'afferro, stringendola e premendosela contro la gola, mentre gli strofinava febbrilmente la bocca