Connington li attendeva di sopra, oziando su una delle poltrone di plastica arancione allineate lungo le pareti del vestibolo. Teneva le gambe allungate: stava accendendo un sigaro e soffiava il fumo dalle labbra strette, in un cono traslucido. Scruto fulmineamente Barker, poi Hawks. — C'e qualche difficolta? — chiese, quando i due lo raggiunsero. — Ho sentito che avete avuto qualche guaio in laboratorio — ripete, con gli occhi che gli brillavano. — Passato un brutto quarto d'ora, Al?
Hawks disse: — Se scopro chi e che le passa informazioni dal laboratorio, lo licenzio.
Connington tese la mano verso il portacenere a colonna. Uno dei suoi anelli tinni lievemente contro il metallo della maniglia. — Sta perdendo mordente, Hawks — osservo. — Un paio di giorni fa, non si sarebbe degnato di minacciare. — Si alzo pesantemente, con un grugnito sommesso, e aggiunse: — Le mie azioni le sarebbero apparse non all'altezza della sua attenzione. — Si dondolo avanti e indietro, con le mani in tasca: — Cosa importano i dettagli che io vengo a sapere? Crede che ne abbia bisogno? Vi conosco, voi due. E questo basta.
— Accidenti, Connington… — comincio Barker, con una nota acuta, aggressiva nella voce.
Connington gli diede un'occhiata brusca. — Dunque, avevo ragione. — Sogghigno, quasi intimidito. — Torni da Claire, adesso? — E soffio uno sbuffo di fumo. — Ci tornate tutti e due?
— Qualcosa del genere — disse Hawks.
Connington si gratto il bavero della giacca. — Credo che verro anch'io a godermi lo spettacolo. — Sorrise amichevolmente a Barker, inclinando il capo. — Perche no, Al? Tanto vale che tu stia in compagnia di
Hawks guardo Barker. Muoveva le mani come se lottasse con qualcosa di invisibile nell'aria, all'altezza dello stomaco. Guardava Connington senza vederlo; e il capo del personale sbatte le palpebre.
Poi Barker disse, impacciato: — In macchina non c'e posto.
Connington ridacchio mellifluo, calorosamente. — Guidero io, e tu potrai sederti sulle ginocchia di Hawks. Come il pupazzo di un ventriloquo.
Hawks distolse lo sguardo dal viso di Barker e disse, brusco: — Guidero io.
Connington ridacchio di nuovo. — Sam Latourette non ha avuto quell'incarico dalla Hughes Aircraft. Il fatto che Waxted lo volesse non e servito a niente. Questa mattina, si e presentato al colloquio ubriaco fradicio. Guidero io. — Si giro verso la porta di cristallo e s'incammino, poi si volto indietro. — Andiamo, amici — disse.
4
Claire Pack stava a guardarli in cima alla scala che portava al prato. Indossava un costume da bagno intero, tagliato alto alle cosce, e teneva le mani posate leggermente sui fianchi. Quando Connington spense il motore e i tre scesero dalla macchina, inarco un sopracciglio. Le spalline sottili le pendevano dalle braccia.
— Bene, dottore — disse a voce bassa, in tono serio, contraendo le labbra — mi domandavo proprio quando saresti tornato da queste parti.
Connington giro dall'altra parte della macchina, le sorrise guardingo e disse: — Doveva portare a casa Al. Sembra che ci sia stato qualche piccolo intoppo nella procedura, stamattina.
Claire lancio un'occhiata di sbieco a Barker, che stava alzando la porta del
— Questo non lo so. Perche non lo domandi a Hawks? — Connington prese un sigaro dall'astuccio. — Quel costume mi piace molto, Claire — disse. Sali i gradini al trotto, sfiorandola nel passare. — E una giornata afosa. Credo che cerchero un paio di calzoncini e faro anch'io una nuotata. Intanto, tu potrai farti una bella chiacchierata con i ragazzi. — Si avvio svelto verso la casa, poi si fermo, accese il sigaro, lancio un'occhiata al di sopra delle mani raccolte a coppa, ed entro.
Barker risali in macchina, l'avvio, innesto la marcia ed entro in
— Credo che si riprendera — disse Hawks.
Claire lo squadro, con un'espressione di aperta innocenza. — Oh? Vuoi dire che tornera normale?
Barker riabbasso la porta del
— E lei ci aveva pensato? Restero fino a quando si svegliera. Voglio parlare con lei.
— Le auguro buon divertimento, dottore — disse Barker, e se ne ando, seguito dallo sguardo di Claire. Poi la donna torno a fissare Hawks. Non aveva ancora mosso un piede o una mano.
Hawks disse: — E successo qualcosa. Non so bene che cosa significhi.
— E ne sei preoccupato, Ed — disse lei: il suo labbro inferiore luccicava. — E intanto, sei l'unico rimasto li.
Hawks sospiro. — Saliro anch'io.
Claire Pack sorrise ironicamente.
— Vieni a sederti con me sull'orlo della piscina — disse, quando lo scienziato fu arrivato in cima alla scala. Si giro prima che potesse risponderle, e lo precedette lentamente, con il braccio destro abbandonato lungo il fianco. Protese la mano, l'alzo per sfiorare la mano di Hawks. Poi rallento il passo, in modo che fossero fianco a fianco e alzo lo sguardo verso di lui. — Non ti dispiace, vero? — chiese gentilmente.
Hawks guardo per un momento le loro mani, e in quell'istante Claire gli insinuo le dita nel palmo. Lui disse lentamente: — No… no, non mi dispiace — e chiuse la mano intorno alla mano della donna.
Claire sorrise. — Ecco — disse, in tono sommesso, quasi infantile.
Si avviarono verso il bordo della piscina e si fermarono a guardare l'acqua.
— Connington ha impiegato molto tempo a farsi passare la sbronza, l'altro giorno? — chiese Hawks.
Claire rise, vivacemente. — Suvvia… in realta vuoi sapere perche lo lascio stare ancora qui, dopo quelle sue minacce feroci? Risposta: perche no? Cosa puo fare, in realta? — La sua occhiata in tralice venne accompagnata da un movimento aggraziato della testa e delle spalle, cosi che i capelli balenarono nel sole, e gli occhi apparvero semivelati dietro lo scintillio delle ciglia. — Oppure credi che sia vittima del suo fascino ipnotico? — chiese Claire con un falso orrore che le fece spalancare gli occhi e contrarre le labbra in un broncio scarlatto.
Hawks continuo a fissarla negli occhi. — No, non credo.
Claire sbatte graziosamente le palpebre, schiuse la bocca in una sommessa risata mormorante. Si tese verso Hawks, e gli poso sul braccio l'altra mano. — Devo considerarlo un omaggio? Al mi dice che e difficile indurti a fare conversazione su cose frivole.
Hawks si poso la mano destra intorno al polso sinistro, con le mani goffamente incrociate. — Che altro ti ha detto Al del suo lavoro? — domando.
Claire gli guardo il braccio, poi disse, in tono serio e confidenziale: — Sai, se ti vengo troppo vicina, puoi sempre tuffarti in piscina. — Poi sorrise di nuovo tra se, tenendo il viso rivolto verso di lui: libero le mani, e si sdraio su un fianco, tra l'erba, piegando la testa per osservare la superficie dell'acqua. — Chiedo scusa — disse, senza alzare gli occhi. — L'ho detto solo per vedere se avresti sussultato. Connie ha ragione sul mio conto, lo sai?
Hawks si accoscio, rigidamente, accanto a lei, guardandola di profilo. — In che senso?
Claire immerse un mano nell'acqua azzurra e la mosse avanti e indietro, e mille bollicine argentee presero a scorrere tra le sue dita divaricate. — Basta che conosca un uomo da qualche minuto, perche non resista alla tentazione di cercare di entrargli nel sangue — rispose in tono riflessivo. — Devo farlo a ogni costo. Per misurarlo, forse, diresti tu. — Giro di scatto il volto verso Hawks. — E puoi anche dire che e un
— Davvero? Oppure lo dici perche questo fa parte del processo? Dici sempre tutto per far sensazione,