concederemo. Noi…
Barker raggriccio le labbra. — Hawks, io sono qui per fare qualcosa. Intendo farlo. E tutto cio che voglio fare. Chiaro?
Hawks annui. — Chiaro, Barker. — Si sfilo le mani dalle tasche. — Spero che non ci vorra troppo tempo.
Hawks si avvio per il corridoio fino a quando arrivo alla sezione degli specialisti del percorso. Busso ed entro. Gli uomini alzarono la testa, poi tornarono a chinarsi sulla pianta a larga scala della formazione, che occupava un tavolo di cinque metri per cinque al centro della sala. Soltanto l'ufficiale della Guardia Costiera che era il responsabile si avvicino a Hawks, mentre gli altri tracciavano pazientemente dei segni sul grande foglio di plastica, con gessetti rossi fissati all'estremita di lunghe bacchette. Uno di loro stava accanto a un registratore, con la testa inclinata, ascoltando la voce di Barker.
La voce era bassa, soffocata. — Ve l'ho
— Si, lo sappiamo — rispose paziente la voce di un membro della squadra. — Ma a che distanza era dal punto in cui lei stava sulla collina di sabbia bianca? Quanti passi.
— E difficile dirlo. Sei o sette.
— Uh-uh. Ora, lei dice che era direttamente alla sua destra dalla parte in cui era voltato? Bene, allora, che cosa ha fatto?
— Ho camminato per circa due metri su questo cornicione, e ho svoltato a sinistra per seguirlo intorno a quella guglia rossa. Poi…
— Ha notato dov'era la nuvola azzurra, in relazione a lei, quando ha svoltato?
— Ho voltato indietro la testa, sulla destra.
— Capisco. Vuole girare la testa allo stesso modo adesso, in modo che possa farmene un'idea piu chiara? Grazie. Circa dodici gradi dalla destra esatta. Ed era ancora a sei o sette passi di distanza in linea d'aria?
L'uomo fermo il nastro, lo riavvolse, e ricomincio ad ascoltarlo. Prese un appunto su di un foglio.
L'ufficiale della Guardia Costiera chiese a Hawks: — Posso aiutarla, dottore? Avremo trascritto tutto quanto fra poche ore, e glielo consegneremo. Non appena sara pronto, lo manderemo direttamente nel suo ufficio.
Hawks sorrise: — Non sono venuto qui per darvi fastidio. Non si preoccupi, tenente. Volevo solo sapere come va, in generale. Barker parla in modo abbastanza sensato per esserle utile?
— Va magnificamente, signore. Le sue descrizioni delle cose che ci sono la dentro non concordano con quello che risulta dagli altri rapporti… ma sembra che nessuno veda le stesse cose. Cio che conta e che i rischi sono sempre situati nelle stesse posizioni relative. Quindi noi sappiamo che li c'e
Hawks sorrise, senza allegria. — Tenente, se non potessi fare la telefonata a Washington che ora potro fare, questo lavoro sarebbe gia finito.
— Oh, allora penso che faremmo meglio ad avere molta cura di Barker. — Il tenente scosse il capo. — Spero che duri. E un po' difficile, come carattere, secondo noi. Ma non si puo avere tutto. Penso che lei abbia finalmente trovato l'uomo adatto per la parte scientifica, anche se non e tutto rose e fiori, qui, dal punto di vista pratico.
— Si — disse Hawks. L'uomo al registratore spense l'apparecchio, si avvicino al tavolo, avvito un gessetto alla sua bacchetta e traccio delicatamente un segno sulla plastica bianca. Lo guardo con aria critica, poi annui soddisfatto.
Anche Hawks annui. — Grazie, tenente — disse all'ufficiale e ando nel suo ufficio.
Quel giorno, il tempo durante il quale Barker riusci a sopravvivere entro la formazione sali a quattro minuti e ventotto secondi.
Il giorno in cui il tempo di sopravvivenza sali a sei minuti e dodici secondi, Connington ando a trovare Hawks nel suo ufficio.
Hawks alzo gli occhi dalla scrivania, incuriosito. Connington attraverso lentamente l'ufficio. — Volevo parlarle — mormoro, sedendosi. — Mi sembrava necessario. — Il suo sguardo sfrecciava intorno, irrequieto.
— Perche? — chiese Hawks.
— Beh, non so, esattamente. Solo che non mi pareva giusto, lasciar cadere la cosa. C'e… non so come lo definirebbe lei, ma c'e uno schema nella vita… O almeno dovrebbe esserci, un inizio, una parte centrale e una fine dei capitoli, o qualcosa del genere. Voglio dire, deve esserci uno schema, altrimenti come si potrebbero dominare le situazioni?
— Capisco che puo essere necessario crederlo — disse in tono paziente Hawks.
— Continua a non cedere di un millimetro, vero? — chiese Connington.
Hawks non rispose, e l'altro attese un momento, poi non insistette. — Comunque — fece — volevo farle sapere che me ne vado.
Hawks si appoggio alla spalliera e lo guardo, senza espressione. — Dove va?
Connington fece un gesto vago. — All'Est. Mi trovero un posto la, credo.
— Claire viene con lei?
L'altro annui, fissando il pavimento. — Si. — Poi alzo gli occhi e sorrise disperatamente: — E un modo strano di finirla, non e vero?
— Proprio come aveva pianificato lei — osservo Hawks. — Tutto, tranne per quanto riguarda la sua eventuale nomina a presidente dell'azienda.
L'espressione di Connington divenne un sogghigno fisso, di sfida. — Oh, non ero molto convinto che fosse possibile. Volevo solo vedere cosa sarebbe successo se le avessi messo un po' di sale sulla coda. — Si alzo in fretta. — Bene, mi pare sia tutto. Volevo solo farle sapere come e andata a finire.
— Beh, no — disse Hawks. — Barker e io non abbiamo ancora finito.
—
— Allora il vincitore della gara e lei.
— Sicuro — disse Connington.
— E sempre cosi. Una gara. E poi ecco il vincitore, e cosi finisce quella parte della vita di tutti. Bene. Addio, Connington.
— Addio, Hawks. — L'altro si volto, poi esito. Giro la testa. — Penso sia tutto cio che volevo dire.
Hawks non rispose.
— Avrei potuto farlo con un biglietto o una telefonata. — Arrivato sulla porta, disse: — Non ero tenuto a farlo. — Scosse il capo, perplesso, e guardo lo scienziato come cercando la risposta a una domanda che rivolgeva a se stesso.
Hawks disse gentilmente: — Teneva a farmi sapere chi era il vincitore, Connington. Ecco tutto.
— Credo di si — fece insicuro Connington, e usci, lentamente.
Il giorno successivo, quando il tempo di sopravvivenza sali a sei minuti e trentanove secondi, Hawks entro nel laboratorio e disse a Barker: — Ho sentito che si trasferisce qui in citta.
— Chi gliel'ha detto?
— Winchell. — Hawks guardo attento Barker. — Il nuovo direttore del personale.
Barker grugni. — Connington e andato all'Est, da qualche parte. — Alzo gli occhi, con un'espressione perplessa. — Lui e Claire sono venuti a prendere la roba di lei, ieri, mentre c'ero io. Hanno fracassato tutte le vetrate del salone, che danno sul prato. Dovro farle sostituire, prima di mettere in vendita la casa. Non avevo pensato che Connington fosse cosi.
— Vorrei che tenesse quella casa. Gliela invidio.
— Non e affar suo, Hawks.
Comunque, il tempo di sopravvivenza era stato portato a sei minuti e trentanove secondi.