I tre stavano pranzando nella zona pranzo, occupando quasi tutto lo spazio disponibile.
— Molto buono — commento Pelorat con evidente soddisfazione. — Fa parte delle nostre provviste originali di Terminus?
— No. Quelle sono terminate da un pezzo — rispose Trevize. — Fa parte delle scorte che abbiamo comprato su Sayshell, prima di dirigerci su Gaia. Insolito, vero? Una specie di piatto di mare, piuttosto croccante. Questa roba, invece… credevo fosse cavolo quando l’ho comprata, ma il gusto e completamente diverso.
Bliss ascolto senza parlare, spilluzzicando il cibo con circospezione.
Pelorat disse dolcemente: — Devi mangiare, cara.
— Lo so, Pel. E sto mangiando.
Trevize disse, senza riuscire a reprimere un moto di impazienza: — Abbiamo anche vivande gaiane, Bliss.
— Lo so, ma preferisco conservarle — fece lei. — Non sappiamo per quanto tempo viaggeremo nello spazio, e prima o poi dovro imparare a mangiare cibo da Isolato.
— E tanto cattivo? O Gaia deve mangiare solo Gaia?
Bliss sospiro. — In effetti, c’e una nostra massima che dice: «Quando Gaia mangia Gaia non ci sono perdite ne guadagni». Non e altro che uno spostamento di coscienza lungo i vari gradi della scala. Qualsiasi cosa mangi su Gaia e Gaia, e quando il cibo e metabolizzato e diventa parte di me, e
Prese un boccone di cibo, mastico per un attimo, degluti, infine continuo dicendo: — E un grande cerchio. Le piante crescono e vengono mangiate dagli animali. Gli animali mangiano e vengono mangiati. Ogni organismo che muore viene assimilato nelle cellule delle muffe, dei batteri di decomposizione e cosi via… e rimane Gaia. In questa vasta circolazione di coscienza e compresa persino la materia inorganica, ed ogni cosa, periodicamente, ha la possibilita di essere partecipe di un grado di consapevolezza non indifferente.
— Questo si puo dire di qualsiasi mondo — osservo Trevize. — Ogni atomo del mio corpo ha una lunga storia, durante la quale puo aver fatto parte di molti esseri viventi, esseri umani compresi, e durante la quale puo anche aver trascorso lunghi periodi come parte del mare, o in un pezzo di carbone, o in una roccia, o come elemento costitutivo del vento.
— Su Gaia, pero — replico Bliss — tutti gli atomi fanno anche parte continuamente di una piu elevata coscienza planetaria che vi e estranea.
— Be’, cosa succede, allora — disse Trevize — a questa verdura di Sayshell che stai mangiando? Diventa parte di Gaia?
— Si… lentamente. E le scorie che il mio corpo espelle, altrettanto lentamente, cessano di essere parte di Gaia. Dopo tutto, sono prive di qualsiasi contatto con Gaia, sono prive persino del contatto indiretto iperspaziale che io riesco a mantenere grazie al mio alto livello di intensita cosciente. E questo contatto iperspaziale che permette al cibo non-gaiano di diventare parte di Gaia, lentamente, dopo che io l’ho ingerito.
— E le nostre scorte di viveri gaiani? Diventeranno lentamente non-gaiani? In tal caso, ti conviene mangiarli finche sei in tempo.
— Non c’e motivo di preoccuparsi — rispose Bliss. — I nostri viveri gaiani sono stati trattati in modo da rimanere parte di Gaia per un lungo periodo di tempo.
Di colpo Pelorat intervenne: — Ma cosa succedera quando noi mangeremo cibo gaiano? Anzi, cosa ci e successo quando abbiamo mangiato cibo gaiano su Gaia? Anche noi lentamente stiamo diventando Gaia?
Bliss scosse la testa ed un’espressione turbata le attraverso il viso. — No, quello che avete mangiato e andato perduto per noi. Od almeno, la parte metabolizzata nei vostri tessuti. Quello che avete espulso e rimasto Gaia, o e diventato Gaia lentamente, cosi in sostanza l’equilibrio non si e alterato, ma parecchi atomi di Gaia sono diventati non-Gaia in seguito alla vostra visita.
— Perche? — chiese Trevize incuriosito.
— Perche non sareste stati in grado di sopportare la conversione, neppure una trasformazione parziale. Eravate nostri ospiti, eravate arrivati sul nostro mondo dietro costrizione, per cosi dire, e dovevamo proteggervi dal pericolo, anche a costo di perdere qualche minuscolo frammento di Gaia. Eravamo pronti a pagare quel prezzo, ma non e stato piacevole.
— Ci dispiace — disse Trevize — ma sei sicura che il cibo non-gaiano, od almeno certi tipi di cibo non- gaiano, non possano a loro volta essere nocivi per te?
— No — rispose Bliss. — Quello che per voi e commestibile, lo e anche per me. Per me c’e solo il problema aggiuntivo di metabolizzare questi cibi in Gaia oltre che nei miei tessuti. E una barriera psicologica che mi impedisce di gustare appieno i pasti e mi costringe a mangiare lentamente, ma col tempo superero l’ostacolo.
— E le infezioni? — sbotto Pelorat allarmato. — Chissa perche non ci ho pensato prima? Bliss! I mondi su cui atterreremo probabilmente saranno pieni di microrganismi contro cui tu non avrai alcuna difesa, e morirai per una semplice infezione. Trevize, dobbiamo tornare indietro!
— Pel, caro, non lasciarti prendere dal panico — sorrise Bliss. — Anche i microrganismi vengono assimilati da Gaia quando fanno parte del mio cibo o quando entrano nel mio corpo in qualsiasi altro modo. Se si riveleranno dannosi verranno assimilati piu in fretta, e quando saranno Gaia non avranno piu effetti nocivi.
Il pasto si avvio al termine, e Pelorat sorseggio la sua miscela calda di succhi di frutta speziati. — Povero me — disse. — Credo sia ora di cambiare di nuovo argomento. Pare che la mia unica occupazione su questa nave sia quella di cambiare argomento. Come mai?
Trevize disse con aria solenne: — Perche Bliss ed io ci appigliamo a qualsiasi argomento di discussione, battendoci alla morte. Dipendiamo da te, Janov, per conservare il nostro equilibrio psichico. A quale argomento vuoi passare, vecchio mio?
— Ho consultato il mio materiale su Comporellen, e il suo settore di appartenenza e ricco di antiche leggende. Fanno risalire la loro colonizzazione ad un periodo molto remoto, al primo millennio dei viaggi iperspaziali. Comporellen parla addirittura di un fondatore leggendario di nome Benbally, anche se non dicono da dove venisse. Sostengono che il nome iniziale del loro pianeta fosse Benbally World.
— E quanto c’e di vero, in questo, secondo te, Janov?
— Una piccola parte di verita, forse. Ma chi puo stabilire quale sia?
— Non ho mai sentito parlare di un personaggio storico chiamato Benbally. E tu?
— No, neppure io. Ma sai che nell’ultimo periodo dell’era Imperiale ci fu una soppressione deliberata della storia pre-Imperiale. Gli Imperatori, negli ultimi secoli turbolenti dell’Impero, erano ansiosi di ridurre il patriottismo locale, dal momento che lo ritenevano, a ragione, un’influenza disgregante. In quasi tutti i settori della Galassia, dunque, la storia autentica corredata di documentazioni complete e cronologie accurate comincia solo a partire dai giorni in cui l’influenza di Trantor si estese e i vari settori si allearono all’Impero o furono annessi.
— Non pensavo che fosse cosi facile sradicare la storia — commento Trevize.
— Per molti versi, non e facile. Pero un governo deciso e potente puo indebolirla notevolmente. Se sufficientemente indebolita, la storia primitiva finisce col dipendere da materiale sparso e tende a degenerare in racconti popolari. Invariabilmente, questi racconti folcloristici si riempiono di esagerazioni e tendono a dimostrare che il settore in questione sia piu vecchio e potente di quanto non sia mai stato in realta. E per quanto una leggenda possa essere sciocca ed inverosimile, per i nativi, crederci, diventa una questione di patriottismo. Potrei mostrarti storie di ogni angolo della Galassia che parlino di colonizzazione originaria da parte della Terra stessa, anche se non sempre indicano con questo nome il pianeta d’origine.
— In quali altri modi lo chiamano?
— In svariati modi. Lo chiamano l’Unico, a volte; altre volte, il Piu Vecchio. O lo chiamano il Mondo Lunato, che stando ad alcune fonti e un termine riferito al suo satellite gigante. Altri sostengono che significhi “Mondo Perduto” e che “Lunato” sia una derivazione di “Allunato”, una parola pre-galattica che significherebbe “perduto” od “abbandonato”.
— Janov, basta — intervenne garbatamente Trevize. — Non intenderai continuare all’infinito a citare fonti e controfonti? Queste leggende sono ovunque, dici?
— Oh, si, amico mio. Se ne esaminassi un po’ noteresti subito come l’uomo abbia l’abitudine di iniziare da un granello di verita per poi rivestirlo di strati successivi di falsita… proprio come le ostriche di Rhampora che formano perle attorno ad una pietruzza. Una volta mi sono appunto imbattuto in questa metafora, mentre…