— Janov! Basta! Dimmi, le leggende di Comporellen hanno qualcosa di diverso rispetto alle altre?

— Oh! — Per un attimo Pelorat guardo Trevize inespressivo. — Qualcosa di diverso? Be’, dicono che la Terra sia relativamente vicina, il che e insolito. Su gran parte dei mondi che parlino della Terra, qualunque sia il nome che usino, c’e una tendenza ad essere vaghi riguardo la sua posizione… la si colloca in qualche regione sperduta o remotissima.

Trevize disse: — Gia, come quelli di Sayshell che ci hanno detto che Gaia si trovasse nell’iperspazio.

Bliss rise.

Trevize le lancio una breve occhiata. — E vero: ci hanno detto proprio cosi.

— Certo, ci credo. Solo che e divertente. Naturalmente, noi vogliamo che gli altri lo pensino. Chiediamo solo di essere lasciati in pace adesso, e mi pare che un posto piu sicuro dell’iperspazio non esista, giusto? Se poi non siamo la, e come se ci fossimo, finche la gente pensa che sia quella la nostra posizione.

— Si — disse Trevize asciutto — e nello stesso modo c’e qualcosa che spinge la gente a credere che la Terra non esista, o che e lontanissima, o che ha una crosta radioattiva.

— Solo che i Comporelliani credono che sia relativamente vicina al loro mondo — osservo Pelorat.

— Ma sostengono che la sua crosta sia radioattiva. In un modo o nell’altro, ogni mondo con una leggenda della Terra considera la Terra inavvicinabile.

— E abbastanza vero — annui Pelorat.

Trevize disse: — Su Sayshell molti credevano che Gaia fosse vicina, alcuni indicavano addirittura la sua stella correttamente, eppure tutti la consideravano inavvicinabile. Forse ci sono dei Comporelliani in grado di indicare la stella della Terra, pur sostenendo magari che si tratti di un pianeta radioattivo e morto. Non ci avvicineremo ugualmente, nonostante le loro credenze. Nel caso di Gaia ci siamo comportati esattamente cosi.

Bliss disse: — Gaia era disposta a ricevervi, Trevize. Vi avevamo catturati, bloccati, pero non avevamo intenzione di farvi del male. E se anche la Terra fosse potente, ma ostile? Cosa succederebbe?

— Io devo cercare di raggiungerla comunque, e accettare le conseguenze: e il mio compito. Quando individuero la Terra e faro rotta su di essa, voi sarete ancora in tempo per ritirarvi. Vi lascero sul mondo della Fondazione piu vicino, o vi riportero su Gaia, se proprio vorrete, poi raggiungero la Terra da solo.

— Amico mio — disse Pelorat, visibilmente a disagio — non dirle neppure certe cose: non mi sognerei mai di abbandonarti.

— Ne io di abbandonare Pel — disse Bliss, e tese la mano sfiorando la guancia di Pelorat.

— Benissimo, allora. Tra poco saremo pronti per il Balzo verso Comporellen, dopo di che auguriamoci che il Balzo successivo ci porti… sulla Terra.

Parte seconda

Comporellen

3. Alla stazione d’ingresso

1

Bliss, entrando nella loro camera, disse: — Trevize ti ha avvisato che effettueremo il Balzo e passeremo nell’iperspazio da un istante all’altro?

Pelorat, chino sul visore, alzo il capo. — Be’, si e affacciato e mi ha detto: «Tra mezz’ora».

— Non mi va l’idea, Pel. Non mi e mai piaciuto il Balzo: mi provoca una strana sensazione di rivoltamento.

Pelorat parve un po’ sorpreso. — Bliss, cara, non pensavo che fossi una viaggiatrice spaziale.

— Infatti, non posso certo considerarmi tale, e non solo come componente di Gaia. Gaia stessa non ha occasione di compiere viaggi regolarmente. Per nostra natura, io/noi/Gaia non esploriamo, non commerciamo, non facciamo gite nello spazio. Eppure, c’e la necessita di avere qualcuno nelle stazioni di ingresso…

— Come quando siamo stati cosi fortunati da incontrarti.

— Si, Pel — sorrise affettuosa Bliss. — E anche la necessita di visitare Sayshell o altre regioni stellari, per vari motivi… di solito clandestini. Ma, clandestino o no, questo comporta sempre e necessariamente il Balzo iperspaziale, e naturalmente quando una parte di Gaia effettua il balzo, tutta Gaia lo sente.

— Oh, peccato.

— Potrebbe andare anche peggio. La maggior parte di Gaia non viene sottoposta al balzo, cosi l’effetto risulta molto diluito. Comunque, pare che io sia particolarmente sensibile, piu della media di Gaia. Come continuo a spiegare a Trevize, anche se tutta Gaia e Gaia, le componenti individuali non sono identiche. Abbiamo le nostre differenze, e per chissa quale motivo la mia costituzione e particolarmente sensibile al balzo.

— Aspetta! — esclamo Pelorat, ricordando d’un tratto. — Trevize me lo ha spiegato una volta… E sulle navi normali, chi viaggia lascia il campo gravitazionale galattico entrando nell’iperspazio, e vi ritorna al rientro nello spazio normale. Sono l’uscita ed il rientro a causare quegli inconvenienti. Ma la “Far Star” e una nave gravitazionale. E indipendente dal campo gravitazionale, ed in pratica non si sposta mai fuori e dentro il campo. Per questo motivo, non sentiremo nulla: te lo assicuro, cara, per esperienza personale.

— Ma e magnifico. Peccato che non abbia pensato di discuterne prima, mi sarei risparmiata tante apprensioni inutili.

— Ed i vantaggi non sono tutti qui — disse Pelorat, sentendosi col morale alle stelle in quel ruolo insolito di divulgatore di astronautica. — Una nave normale deve allontanarsi dalle grandi masse, tipo le stelle, per lunghi tratti attraverso lo spazio normale prima di effettuare il balzo. In parte questo avviene perche piu si e vicini a una stella, piu il campo gravitazionale e intenso, e piu sono pronunciate le sensazioni collaterali del balzo. Inoltre, piu il campo gravitazionale e intenso, piu si complicano le equazioni da risolvere per effettuare un balzo sicuro e raggiungere il punto dello spazio normale desiderato.

«Su una nave gravitazionale, comunque, non si hanno sensazioni di balzo avvertibili. Questa nave, poi, dispone di un computer molto piu perfezionato di quelli abituali, un computer capace di risolvere equazioni complesse con precisione e rapidita sorprendenti. Di conseguenza, invece di doversi allontanare da una stella per un paio di settimane prima di raggiungere una distanza di sicurezza per il balzo, alla “Far Star” bastano due o tre giorni di spostamento. Questo avviene anche perche non siamo soggetti ad un campo gravitazionale e, dunque, ad effetti inerziali… questa e la spiegazione di Trevize, cose che io ammetto di non capire… e cosi possiamo accelerare piu velocemente di una normale nave.

— Bliss disse: — Meraviglioso, e la capacita di Trev di pilotare questa nave insolita gli fa onore.

Pelorat corrugo leggermente la fronte. — Per favore, Bliss. Di’ “Trevize”.

— Lo faccio, lo faccio. Ma quando lui e assente mi rilasso un po’.

— Non farlo. Non incoraggiare neppur minimamente questo tuo vizio: Trevize e molto suscettibile riguardo questo punto.

— Non riguardo questo punto, riguardo me: non gli sono simpatica.

— Non e vero — si affretto a ribattere Pelorat. — Gliene ho parlato, sai?… Su, su, non imbronciarti. Ho usato molto tatto, bambina cara. Mi ha assicurato che non gli sei antipatica. Trevize diffida di Gaia, ed e infelice perche si e ritrovato a scegliere Gaia come futuro dell’umanita. Dobbiamo capirlo. Superera questa fase, via via che comprendera gradualmente i vantaggi di Gaia.

— Lo spero, ma non si tratta solo di Gaia. Qualunque cosa ti abbia detto, Pel… e ricorda che ti e molto affezionato e non vuole ferire i tuoi sentimenti… io proprio non gli piaccio personalmente.

— No, Bliss: impossibile.

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