momento dell’ammissione possono indicare…?
— Collegamento permanente della corteccia.
— Esatto.
— Non e affatto un buon soggetto. Limitato. E uno spreco usare tutte queste apparecchiature per lui, Ehi! Guardate!
— Uhm. Cosa ne dite?
— Mah. Mandiamolo all’organalisi.
— Trasferimento.
Silenzio. Poi THX senti un altro suono, un’unica nota dolce, che martellava quasi impercettibile. Ascolto, drizzo le orecchie per sentirla meglio. Non capiva perche, ma le palpebre gli diventavano pesanti. Non riusciva piu a tenere gli occhi aperti. Era… Si addormento.
Si sveglio e cerco di urlare. Ma non poteva aprire la bocca. Non si poteva muovere. Nemmeno muovere gli occhi. Era completamente paralizzato, steso su qualcosa di duro, con davanti un’enorme luce bianca che lo guardava coi suo occhio spietato.
Riusciva a vedere, a sentire, a udire le proprie pulsazioni nelle orecchie. Ma non poteva muovere di sua volonta un singolo muscolo. E nemmeno la lingua.
Aveva la bocca secchissima. Per un pezzo, cerco disperatamente di udire qualcosa che non fosse il battito del proprio cuore. E finalmente ci riusci: un ronzio elettrico, debolissimo ma fastidioso.
Si vide comparire davanti un lucente braccio metallico che teneva un batuffolo di bambagia. Senti qualcosa di soffice e freddo sfregargli un bicipite. Il primo braccio metallico si ritiro. Ne comparve un altro, o forse era sempre lo stesso, questa volta con una siringa ipodermica. THX senti l’ago entrargli nella carne; e poi altri aghi, in tutte e due le braccia.
Continuava a udire il ronzio di motori elettrici, come insetti metallici che lo incalzassero senza tregua. Gli fu inserito un tubicino in una narice. Una morbida morsa di plastica, da chirurgo, venne a serrargli la bocca. Guardo un liquido rosa fluire gorgogliando nel tubo, fino al suo corpo.
Il liquido si arresto e una piccola morsa gli sigillo la narice libera. Ora attraverso il tubo veniva pompata dell’aria. Il torace gli si gonfio, di piu, di piu, sempre di piu. Si senti invadere dal panico. La pompa si fermo, la bocca fu liberata dalla morsa, e THX emise un doloroso, tremendo respiro. Poi tutto ricomincio di nuovo.
Ando avanti cosi per ore. Fili nel petto. Spilli messi in modo strano che gli pungevano l’addome. Dolore, luci, iniezioni, sangue succhiato da vampiri meccanici, nervi investiti da impulsi elettrici. Cellule fotoelettriche indagatrici sull’estremita di antenne fibreottiche che lo fissavano negli occhi da pochi millimetri di distanza. Gli accelerarono il cuore, glielo rallentarono, gli fecero contrarre dolorosamente e spasmodicamente i muscoli delle gambe, gli analizzarono l’urina, lo masturbarono analizzandogli lo sperma.
Da qualche parte nella vasta citta sotterranea un computer scrisse:
1138, THX
Diagnosi: soggetto compatibile, tipo A-5
Ritmo vitale: Eccellente
Eccezioni: Rene sinistro (vedere indice dettagliato 24921).
Si risveglio nell’informe limbo bianco, al suono di passi, e balzo in piedi. Ma non era il passo pesante dei robopoliziotti. Erano passi leggeri, esitanti.
Era impossibile, in quell’ambiente, valutare le distanze. C’era una figura che non riusciva a distinguere bene perche portava il solito pigiama standard, THX guardo la sagoma avvicinarsi. Sembrava LUH!
«Non puo essere» si disse. «No!»
Ma avrebbe voluto che fosse lei. Poi penso che se lo era, significava che era prigioniera anche lei, e che dovevano averle fatto le stesse cose che avevano fatto a lui. A questo pensiero s’infurio e desidero e spero che non fosse lei.
— LUH? — si accorse di dire, con voce supplichevole.
Lei si precipito verso di lui, nelle sue braccia.
— Sei vera? Sei davvero tu?
Si baciarono e si strinsero forte uno all’altra.
— Stai bene? — chiese lei, guardandolo preoccupata.
— Che cosa ti hanno fatto? — disse THX.
Lo fisso a lungo senza parlare, poi disse: — Avro un bambino.
A THX sembro di essere investito di nuovo dalla scossa elettrica. — No, no, no…
— Tienimi stretta — lo prego LUH. — Tienimi stretta.
La circondo con le braccia, mentre la mente gli vagava nei selvaggi abissi del senso di colpa. — E la fine.
— Non ho paura — disse lei, calma. — Non ho paura.
— Ma e un male. E che male! Cos’abbiamo fatto…
Senti che le forze gli andavano via. Scivolo a terra, singhiozzando. — Io non volevo. Com’e potuto succedere? Ti amo, e ti ho fatto questo…
Lei gli s’inginocchio vicino e lo abbraccio. — Devi essere forte. Avrai un figlio.
Il Controllore tamburello con le dita, mentre guardava THX e LUH abbracciarsi, spogliarsi, fare l’amore. Sull’enorme schermo apparivano piu grandi che al naturale e il suo ufficio tranquilla e confortevole era riempito dal suono dei loro sussurri, dei loro sospiri, della loro passione.
Quando finalmente giacquero vicini, sudati e esausti, il Controllore prese due pillole arancioni e tocco un bottone. Subito apparve sullo schermo una cella di osservazione, con THX e LUH sugli schermi principali dell’osservatore.
— Visto? — disse il Controllore, con tono didascalico. — Perfino in prigione, dove sanno di essere osservati, si congiungono come animali. Disgustoso, vero?
L’osservatore annui. Aveva la gola secca.
— Hanno tentato la sorte. Naturalmente e un caso senza speranza. Banche degli organi per lui. Distruzione per lei. Spero solo che, tribunale permettendo, ci sia qualcuno abbastanza intelligente da impedire che le sue ghiandole vengano usate da altri.
THX si sveglio ancora una volta al suono di passi, i passi pesanti dei robot. Scatto in piedi. LUH si scosse e si mise a sedere. Erano ancora nudi.
Due robopoliziotti e un uomo in tuta gialla si diressero verso di lui. LUH si alzo. THX la circondo con un braccio.
I tre si fermarono a pochi metri da loro. I poliziotti avevano le sbarre elettriche.
L’uomo recito con voce piatta: — Se una persona in servizio in una sezione e soggetta alle leggi di questa, fugge in un’altra, non sara, in virtu delle leggi e regole di quest’ultima, dispensata dal precedente servizio, ma dovra essere ceduta su domanda della parte cui il servizio e dovuto.
Uno dei robot prese per un braccio LUH, staccandola dalla stretta di THX.
— No, vi prego! — LUH, terrorizzata, urlo cercando di tornare da THX.
THX salto addosso al robot ma il suo compagno si fece in mezzo e lo butto in ginocchio, poi gli tocco il collo con la sbarra elettrica. Il mondo esplose in un dolore di fiamma e THX svenne.
10
A THX la sala del tribunale parve molto caotica. Lui sedeva in una specie di cabina di vetro, con una cuffia in