— Fermatevi dove siete — grido la voce. — Non dovete temere niente. Cooperate con le autorita.

THX afferro saldamente il volante e spinse in avanti la leva. L’autojet ronzo e THX lo guido sulla via principale, dove la macchina parti velocissima, correndo verso un gigantesco segnale che diceva «Strada X dritto». Il ruggito dello scappamento rimbombava paurosamente nel corridoio.

Guardo nello specchietto retrovisore per vedere se c’era SRT. No. Controllo lo schermo radar sul pannello dei comandi. Di SRT non c’era traccia li intorno.

«Sapra guidare?» si chiese THX.

Per un attimo insopportabile si morse un labbro, indeciso. Poi rallento l’autojet, le fece attraversare le otto corsie della strada, e torno verso la stazione da cui era partito.

Pareva impossibile, ma era passato meno di un minuto da quando era uscito dal tram. C’era ancora tutta la gente sparpagliata sulla piattaforma. I robopoliziotti stavano facendosi strada tra le persone, guardando tutti in faccia e controllando le schede di riconoscimento.

La rossa autojet fiammeggiante di SRT era ancora ferma nell’area di parcheggio. THX vide il nero affannarsi coi comandi, pigiando sui pulsanti. Adesso non rideva affatto. SRT si giro a guardare da un lato e THX segui la direzione del suo sguardo. Due robopoliziotti si stavano avvicinando all’area di parcheggio. THX aziono il comando del finestrino.

Stava per gridare a SRT di saltare giu dall’autojet e di correre alla sua, quando il motore si accese in una nuvola di fumo scuro. Sulla faccia del nero torno il sorriso. Alzo gli occhi, riconobbe THX e lo saluto con la mano, poi avvio la macchina e si lancio a tutta velocita.

Contro un pilastro di cemento. L’auto ando distrutta all’istante in una spaventosa esplosione.

THX senti l’onda d’urto dello spostamento d’aria contro la sua macchina. Rimase li seduto, immobile, incredulo. Una vita si era spenta in un batter d’occhio. La vita di un amico, il suo unico amico, il primo e l’ultimo che avrebbe avuto.

Morto.

— Abbiamo un incidente al Centro Dispersione Moduli ventuno. Veicolo rubato finito contro supporto tre T. Criminale morto sul colpo. Macchina distrutta.

— Totale dell’unita monetaria: quindicimila, in aumento.

I robopoliziotti si diressero verso THX. Per un attimo non riusci a muoversi. Poi, come se si fosse rotto un incantesimo, spinse la leva dell’autojet. Si senti schiacciare la testa all’indietro dall’accelerazione. Il motore rombo e la stazione, i robot, il tragico ammasso di rottami scomparvero tutti dalla vista.

Lo schermo di direzione sul pannello comandi indico che stava avvicinandosi all’espressovia. THX sterzo e diresse la macchina nella corsia giusta. La cuffia ronzo.

— C’e un veicolo che sta entrando in un’espressovia ad accesso riservato. Il veicolo e un’autojet rubata, modello Samos, numero di serie trentadue settantuno quindici.

— Si suppone che il criminale evaso uno uno tre otto, prefisso THX, sia al volante della Samos rubata. Catturatelo subito. Procedete con cautela.

— Totale dell’unita monetaria: diciannovemila, in aumento. Riesaminare tutte le obbligazioni fluttuanti, prego.

THX punto sull’espressovia, infilandosi nell’enorme tunnel diretto a… dove? In su. Al primo livello, dove la radioattivita era cosi alta da far morire chi vi rimanesse per poco piu di due-tre ore.

E oltre quello?

Il funzionario del traffico storse la bocca e scosse la testa guardando l’enorme mappa elettronica sulla parete di fronte. Al centro della sua attenzione era un’immagine gialla: la macchina di THX.

— Espressovia duecentonovantuno — disse al microfono. — Sgombrate tutto il traffico. La polizia del Controllo richiede che tutto sia sgombrato per poter procedere alla cattura. Deviate tutto il traffico sul raccordo quarantotto trentatre, all’altezza della rete stradale due.

THX senti questi ordini. E senti la frequenza accelerata dei suoni dello schermo radar. Lo guardo e vide due segnali visivi.

— Spedite elettromoto dieci quarantotto e dieci cinquanta all’inseguimento del fuggitivo uno uno tre otto, prefisso THX.

— Nella rotta di fuga prevista ci sara un trasferimento alla rete stradale tre alle ore tre e quarantasette.

— Procedete alla cattura.

THX sapeva che delle elettromoto non potevano tener dietro a un’autojet col motore a turbina. Ma, come se fosse stata sensibile ai suoi pensieri, la macchina si mise a fare strani rumori. Rumori sordi, come tonfi. Gli indicatori diventarono rossi. «Il motore si sta surriscaldando.» La macchina rallento di colpo.

THX esploro freneticamente il pannello. «Ci deve essere il modo…»

— Posizione della Samos trentadue settantuno quindici rubata determinata mediante radar. Distanza, cinque chilometri.

Provo tutte le manopole e tutti i pulsanti sul pannello, ma (indicatore restava ostinatamente sul rosso. Il motore ronzava sempre piu piano, finche la macchina si fermo.

— Il veicolo in questione si e fermato nell’espressovia due nove uno. Il soggetto ha smesso di scappare. Fare rapporto quando il fuggitivo sara sotto custodia.

Il segnale visivo sullo schermo radar mostrava che le elettromoto si avvicinavano sempre di piu e che entro pochi minuti gli sarebbero state addosso.

C’era un bottone con su scritto «Freddo», ma ogni volta che THX lo premeva gli turbinava intorno aria gelata, mentre l’indicatore della temperatura del motore continuava tranquillamente a rimanere sul rosso. Tocco il bottone con su scritto «Riavvio Jet», e le luci rosse sul pannello scomparvero, sostituite dalle verdi. Il motore riprese il suo rombo caratteristico e THX spinse la leva. La macchina si lancio in avanti.

— Sembra che l’autojet Samos trentadue settantuno quindici si stia di nuovo muovendo. La distanza aumenta.

I segnali visivi sul radar indicarono che i poliziotti erano piu lontani: la macchina correva a velocita folle ora, attraverso il tunnel e su per la salita che conduceva al primo livello. Nella cuffia gli risuono un avvertimento.

— State avvicinandovi a un’area riservata. Estremo pericolo di radioattivita. Al prossimo raccordo tornate indietro.

THX ignoro l’avvertimento. Guardo lo schermo radar. Le elettromoto gli erano ancora dietro. I robot non temono la radioattivita. O si?

«Dove andare? Dove?» si chiese THX. «Non c’e piu niente per me in questo mondo. Niente. Non si puo stare al Livello Uno. Non si puo vivere nella struttura superficiale. Ma non posso tornare sotto.»

— Il soggetto sta entrando nell’area di costruzione trentasei J. Il passaggio e chiuso in questa sezione dell’espressovia. Contattare subito l’operatore.

— Allarme per il personale addetto alla costruzione. Si sta avvicinando una Samos trentadue settantuno quindici. Evacuate la zona.

— Attenzione, Samos trentadue settantuno quindici. Fermatevi. Attenzione! Attenzione! Fermatevi. Vi state avvicinando a un’area di lavoro. Ci sentite? Rispondete.

«Sara un trucco?»

All’improvviso THX vide davanti a se una barriera e del materiale da costruzioni disseminato sulla via, dietro la barriera. Si senti la voce di OMM.

— Andra tutto bene. Siete nelle mie mani. Non avete nessun posto dove andare Nessuno…

Il radar segnalo l’emergenza, sul quadro comandi lampeggiarono le luci rosse e il sistema anti-collisione fece fermare automaticamente il motore e accendere i retrofreni.

L’autojet sbando, rimbalzo contro una delle pareti del tunnel e ando a fermarsi stridendo proprio contro ‘la barriera.

Prima ancora che THX si fosse fermato, il primo poliziotto in elettromoto aveva gia girato la leggera curva del tunnel, aveva cercato di fermarsi, ed era finito contro il muro. Il robot fu sbalzato all’indietro e la moto gli piovve addosso. Un attimo dopo arrivo l’altro e ando a sbattere contro il groviglio di rottami della prima moto. Il robot fece un gran volo e ando a picchiare contro la fiancata dell’auto di THX.

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