tranquillita.
Trovo l’entrata di un corridoio sulla parete della via principale, e liberandosi a spintoni dell’ingorgo di corpi si avvio barcollando la. Il corridoio portava a un’area scolastica, una piccola zona tranquilla con una panchina dove sedersi, nessun annuncio lanciato dagli altoparlanti e nessun negozio sfavillante.
La scuola si trovava mezzo livello sopra ed era collegata all’area da una scala mobile. Nella piazzetta c’erano alcuni bambini che stavano giocando; erano tranquilli, ordinati e pareva che i loro giochi fossero molto importanti. Non si vedevano ne insegnanti, ne supervisori, eppure i bambini non alzavano mai la voce, non correvano ne si sporcavano.
Ciascun bambino aveva fissata al braccio una fiala di plastica piena di un liquido giallastro. Un tubicino di connessione conduceva il fluido nella vena principale dell’avambraccio.
SEN sedette, esausto, sulla panchina. Con la mente svuotata, osservo i ragazzi giocare. Quando ci sono troppe cose cui pensare, o troppe da ricordare, e una buona norma cancellare tutto, far finta che non esista niente. Almeno per un po’.
Comincio a rilassarsi. I muscoli si stavano rilassando e il subbuglio nello stomaco si stava placando. SEN senti quasi voglia di sorridere.
Un bambino gli si avvicino con aria molto seria.
— Mi e caduto l’induttore.
SEN strinse gli occhi, perplesso. — Cosa?
Il ragazzo tese in avanti il braccio sinistro. La fiala di plastica non c’era piu. SEN vide i ‘segni della fascia che l’aveva tenuta fissata al braccio.
— Oh, capisco.
Il ragazzo teneva la fiala nell’altra mano. La fascia adesiva vi era ancora attaccata, ma era tutta stracciata.
— Me l’ha fatta. cadere OPA tre uno uno quattro — disse il ragazzo.
— Davvero?
— Ma non ‘ha fatto apposta.
SEN prese la fiala di mano al, ragazzo. Era contrassegnata «Fondamenti di Economia 5867H — Livello superiore». Dal tubo ciondolante gocciolo fuori un po’ di ‘liquido giallo.
— Attento! — grido il ragazzo, e allungo la mano per chiudere il tubo.
— Oh, scusa. Su, lascia che te lo rimetta io.
Fisso la fiala al braccio del ragazzino e inseri il tubo di connessione nell’altro tubicino che spuntava fuori dalla pelle dell’avambraccio.
— Ecco, cosi dovrebbe starci. All’ora d’andare a letto avrai assimilato tutta la lezione. — SEN sorrise al ragazzo con l’indulgenza di uno zio.
Arrivo da loro un altro ragazzo, piu grande e piu alto del primo.
— Su, vieni che andiamo a giocare a. stocastica… — Squadro SEN. — Voi che cosa fate qui? Dov’e il vostro distintivo?
SEN si strinse nelle spalle. — Sono… sono un criminale evaso.
I due ragazzi sgranarono gli occhi.
— No, impossibile! Perche non siete stato arrestata? SEN si strinse di nuovo nelle spalle. — Lo saro, prima o poi.
Non sapevano se credergli o no, ma erano chiaramente affascinati.
— Che cosa avete fatto? Come siete scappato?
SEN ridacchio. — Eh, eh, non sono cose per le vostre tenere orecchie di bambini. — Tocco la fiala sul braccio del primo ragazzino. — Quando andavo a scuola io era tutto diverso. Dovevamo stare a letto tutto il tempo. I fondamenti d’economia per il livello superiore erano una bottiglia grande cosi… — Apri le mani mostrando un’ampiezza grande quanto l’apertura delle sue spalle. — Ci voleva una settimana per assimilarla!
— Caspita!
Un osservatore che faceva un controllo di routine dell’area scolastica individuo SEN. Nella cuffia stava sentendo le parole di un coordinatore della polizia.
— Persi i contatti con THX uno uno tre otto. Il criminale che e con lui non e stato identificato. Forniremo altre informazioni appena saranno disponibili.
L’osservatore controllo tutti i fuggitivi conosciuti. L’uomo in questione non aveva scheda di riconoscimento. Quando durante il controllo su uno schermo — apparve l’immagine di SEN, l’osservatore scruto bene da vicino l’uomo che stava nella zona scolastica.
— Contatto visivo cinque due quattro uno, prefisso SEN — disse al microfono. — Habot venticinque Area H, PS nove quattro sette.
Le voci si accavallarono nella sua cuffia:
— PS nove quattro sette? Sta molestando i bambini?
— No, non ancora.
— Richiesta PB otto quattro otto: agente dieci ottantotto procedete alla cattura del criminale cinque due quattro uno SEN. Siate prudente, proteggete i bambini. Posizione attuale Habot venticinque, Area H, PS nove quattro sette.
— Ricerca negativa in Area J, Sezione H.
— Se cinque due quattro uno SEN non e il criminale che accompagna uno uno tre otto THX, questo qua chi diavolo e?
— Sara meglio fare un’analisi se vogliamo beccarlo.
— D’accordo.
Ormai SEN aveva attirato accanto a se la maggior parte dei bambini. Gli avevano fatto gruppo intorno. Il primo recitava parte delle sue lezioni, e quello piu grande lo correggeva sempre:
— No: «s’imprime in ciascuno di noi».
— Ma non dice cosi.
— Si, invece — disse quello piu grande, ergendosi in tutta la sua altezza per dominare fisicamente l’altro.
— Su, su — disse SEN. — Non litigate. Dai, continua la lezione.
Il ragazzino cantileno: — Cosi non ci sono altre alternative razionali. Eliminiamo la funzione economica generata dal contrasto fra energie separate ma compatibili…
— Elementi! Elementi compatibili — corresse il piu vecchio.
— Energie!
— Su, su — cerco di calmarli SEN.
— Io so tutto il testo a memoria — disse orgoglioso il ragazzo piu giovane. — Nel mio test ho avuto un voto bellissimo. — Poi, un po’ depresso, aggiunse: — Vorrei solo sapere cosa volevano dire tutte quelle parole…
Dalla scala mobile scese un robopoliziotto. SEN lo vide e si alzo. I bambini, seguendo il suo sguardo, dapprima si voltarono, poi, appena il poliziotto si fu avvicinato, si dispersero in silenzio.
— Cinque due quattro uno — disse il robot.
— Si.
Con calma, quasi delicatamente, il robot afferro le braccia di SEN e gliele mise dietro la schiena, gli lego le mani all’altezza dei polsi, poi gli tappo la bocca e gli occhi e lo condusse via. I bambini rimasero per un lungo attimo a guardare SEN che veniva portato via sulla scala mobile.
— Visto? — disse il ragazzino piu giovane. — Ve l’avevo detto che era davvero un criminale.
20
THX saliva in fretta la scala a chiocciola di metallo, seguito da vicino da SRT. Li nel pozzo di manutenzione, che aveva le pareti di acciaio, i loro piedi calzati da pantofole producevano strani suoni ovattati, che rimandavano un’eco sinistra.