tonnellate di travi d’acciaio. Cosi, hanno fatto saltare le cime di tutte le colline, hanno riempito tutte le depressioni naturali e hanno incanalato tutti i fiumi e torrenti affinche formassero un sistema fognario sotterraneo. Non immaginavano nemmeno lontanamente che cosa sarebbe potuto accadere alla loro isoletta piatta una volta che avesse avuto inizio il surriscaldamento dell’atmosfera. Quando accadde, i loro discendenti si dettero da fare per tentare di arginare le acque con possenti dighe di cemento. Solo che quando le tempeste diventano molto forti, distruggono anche le dighe di cemento… e le tempeste dell’Era del Surriscaldamento erano senz’altro molto forti.

— Avrei dovuto portare il tuo costume da bagno — disse Marguery con un sospiro non appena Sandy fu uscito dal riparo della tettoia di un edificio con indosso solo le mutande color verde elettrico. Lo ispeziono con fare assente. Il suo umore era ancora piuttosto strano e distaccato, soprattutto se si teneva conto del fatto, penso Sandy con risentimento, che gli aveva praticamente promesso che lo avrebbero finalmente fatto. — Penso che puoi andar bene — concluse Marguery. — In fondo, qui non c’e nessuno che possa vederti. Tieni, infilati questo.

Sandy prese lo strano indumento gonfiabile, infilo la testa nel buco e si lego le cinghie sui fianchi come gli venne ordinato. Si trovavano sul tetto di un edificio piuttosto basso, e l’acqua si trovava a poco piu di un metro sotto di loro. Sandy non pote fare a meno di guardare quando noto che Marguery si stava sfilando i pantaloni. Sotto tutto il resto indossava il bikini; sembrava realmente pronta a tutto.

Sandy invece non si sentiva per niente pronto… a nulla. Tanto per iniziare, tutto quell’equipaggiamento era qualcosa di completamente nuovo e inquietante per lui. Oltre al “giubbotto salvagente”, infatti, vi era anche una bombola che doveva fissarsi sulla schiena, una maschera nella quale doveva imparare a respirare, e una cintura di pesi che doveva allacciarsi in vita per ottenere quello che Marguery defini una “galleggiabilita neutra”. Sandy si produsse in una smorfia. — Non possiamo semplicemente far uscire un poco d’aria dal giubbotto? — domando.

— No — ribatte Marguery. — Non ho intenzione di annegarti. Ma adesso entriamo in acqua. Non dovremmo rimanere esposti al sole cosi a lungo a questa latitudine.

Si sedette sul bordo del tetto e si lascio andare, rimanendo a galla nell’acqua scura appena sotto. — Allora? — lo chiamo, rimanendo in attesa.

Sandy inspiro profondamente, quindi segui l’esempio della sua accompagnatrice.

Solo che impiego un po’ piu di tempo rispetto a lei per farlo. Si aggrappo al bordo del tetto con tutte le sue forze e si calo lentamente in acqua, centimetro per centimetro. Non appena fu entrato con le gambe, si ritrovo ad annaspare; l’acqua era gelata. Be’, non proprio gelata, si corresse poco dopo. In effetti, era quasi sopportabile, dopo lo shock iniziale. Tuttavia, le sue gambe si trovavano immerse nell’acqua, e Sandy sapeva che l’acqua ha la capacita di succhiare via il calore dal corpo molto piu rapidamente dell’aria.

Ma se Marguery Darp era in grado di sopportare una cosa del genere, lo era anche lui. A malincuore, Sandy calo il resto del suo corpo in quella sostanza poco familiare. Gli occorse un vero e proprio sforzo di volonta per staccare le dita dal cornicione dell’edificio. Dopodiche, si ritrovo a galleggiare. Era una sensazione alquanto strana. Anzi, erano almeno una dozzina di sensazioni strane diverse, nessuna delle quali Sandy aveva mai avuto modo di provare in precedenza. Quando agitava le braccia nell’acqua, il suo corpo si muoveva nella direzione opposta… proprio come i propulsori principali della grande nave interstellare, penso. Anche qui valevano le leggi di azione e reazione! Nel giro di poco la sua pelle si abituo al liquido che la circondava e anche l’iniziale sensazione di freddo si dissipo. In effetti, trovo Sandy, era una sensazione quasi gradevole. Quando infilo la testa sotto la superficie per vedere cosa sarebbe accaduto, gli entro un po’ di acqua in bocca. Il sapore era salato, ma non poteva dire che fosse sgradevole.

— Credo che mi stia piacendo! — grido a Marguery, che sguazzava a qualche metro di distanza.

— Lascia che ti regoli i pesi — disse lei, avvicinandosi.

Non ci volle molto. Marguery aveva stimato abbastanza bene i rapporti di peso, e infatti dovette aggiungere solo due piccoli rettangoli di piombo per far si che l’intero corpo di Sandy, compreso di pesi, bombole e giubbotto salvagente raggiungesse la stessa densita dell’acqua in cui stava galleggiando.

A quel punto, Sandy non dovette far altro che imparare a espirare attraverso il naso e a inspirare attraverso un tubo fissato alla bocca. Tossi e sputo diverse volte prima di imparare la procedura esatta.

A quel punto era pronto. Scruto sotto di se, attraverso l’acqua. Qui era decisamente meno limpida rispetto ad altri punti della citta, o forse semplicemente piu profonda. — Che cosa c’e laggiu? — domando.

— Ora vedrai. Non c’e nulla di cui preoccuparsi. Da queste parti non c’e praticamente nulla che possa farti del male, a parte magari qualche squalo che appare occasionalmente.

— Squalo? — domando Sandy preoccupato.

— Non ci daranno fastidio — promise Marguery. — Basta che tieni d’occhio i pesciolini piccoli. Finche ne vedi, vuol dire che non ci sono squali nelle vicinanze.

Sandy decise di crederle. O perlomeno tento di crederle, ma nonostante cio non pote fare a meno di cacciare la testa sott’acqua per vedere se appariva qualche grossa sagoma grigia e minacciosa.

Marguery lo fermo. — Non andare sotto, non ancora. — Riflette per un istante, poi aggiunse: — In effetti, forse non fa alcuna differenza. Tanto se non sei pronto adesso non credo che lo sarai dopo. Sai se quel tuo apparecchio acustico e impermeabile o meno?

Sandy ci penso su per un istante. — Non credo proprio che lo sia — disse.

— Allora dammelo — ordino. — Credi che riuscirai a sentire almeno qualcosa senza?

— No — rispose Sandy con tono cupo.

— Allora quando te lo segnalo, sputerai sul vetro della maschera in questo modo — diede una dimostrazione pratica — e poi mi seguirai fin sotto. — Infilo con cura il piccolo apparecchio in una tasca della sua cintura subacquea, la sigillo, quindi rivolse a Sandy un sorriso un po’ scarno e disse qualcosa. Sandy si rese conto del fatto che aveva detto qualcosa perche vide le sue labbra che si muovevano, ma non senti proprio nulla.

— Che cosa? — grido a voce troppo alta. Marguery fece una smorfia, scrollo le spalle e indico la maschera. Quando Sandy segui l’esempio della sua accompagnatrice sputando sul vetro prima di infilarsela ebbe l’impressione che questa stesse emettendo un sospiro, ma alla fine si limito a fargli cenno con il braccio di seguirla e si tuffo sotto la superficie.

Sandy la segui nell’oscurita delle acque, nella profondita del canyon sottomarino di Wall Street.

Aggrappato a una caviglia di Marguery, Sandy si lascio trascinare mentre osservava le meraviglie che li circondavano. Era tanto affascinato che dimentico la corretta procedura di respirazione e si ritrovo a tossire violentemente prima di riuscire a ristabilire il ritmo giusto. Tuttavia, si disse che ne valeva decisamente la pena!

Al livello della strada vi erano moltissime automobili abbandonate, alcune rovesciate o incagliate dalle maree in punti assurdi. A quella profondita filtrava ben poca luce, ma nonostante cio Sandy riusciva ugualmente a discernere la maggior parte degli oggetti che lo circondavano; un idrante, un telaio di bicicletta storto e un carretto dai colori vivaci sul quale erano ancora visibili alcune parole dipinte a mano: FRITTELLE — SUCCHI DI FRUTTA — TOFU.

A un certo punto Marguery gli diede una leggera pacca sulla spalla e indico un grande portone. Vi era una porta girevole al centro del portone, ma era stata scostata e di conseguenza si poteva passare senza alcun problema. Marguery vi si infilo nuotando, trascinando Sandy dietro di se.

Si ritrovarono a nuotare attraverso cio che sembrava essere uno di quei luoghi che gli umani chiamavano “banca”. Da un lato, era decisamente piu facile muoversi la dentro, soprattutto per Sandy che non sapeva nuotare, poiche vi erano un sacco di banconi e ringhiere a cui attaccarsi. Cio nonostante, all’interno dell’edificio non filtrava quasi nessuna luce, e di conseguenza si discernevano a malapena i contorni degli oggetti.

Marguery non sembrava per niente preoccupata da cio. Tocco con la mano un oggetto fissato con una cinghia attorno alla sua testa dal quale scaturi un potente fascio di luce e continuo a nuotare, attraversando le massicce porte di una cella e facendo cenno a Sandy di seguirla. A quel punto gli occhi di Sandy stavano iniziando ad abituarsi all’oscurita, tanto che riusci a discernere una serie di cassette metalliche allineate lungo le pareti della cella, tutte aperte e completamente vuote. In fondo alla cella vi era una scala a chiocciola di metallo. Marguery vi si avvicino e inizio a issarsi, aggrappandosi alla ringhiera. Sandy la segui, e quando giunse a meta delle scale…

Вы читаете Il lungo ritorno
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату