che scoprissimo la stella il piu tardi possibile.»
«Ma, Direttore, perche avrebbero dovuto fare una cosa simile? Per un odio assoluto e immotivato?»
«Non immotivato. Perche il Sistema Solare, con la sua percentuale massiccia di noneuro, potesse essere distrutto. Per permettere all’umanita di ricominciare da capo partendo da una base omogenea esclusivamente di euro. Eh? Che te ne pare?»
Fisher scosse la testa frastornato. «Impossibile. Inconcepibile.»
«Allora perche non ci hanno avvertiti?»
«Puo darsi che loro stessi non fossero al corrente della traiettoria della stella, no?»
«Impossibile» fece Tanayama, con ironia. «Inconcepibile. Il loro gesto non ha che una spiegazione… vogliono vederci distrutti. Ma anche noi scopriremo il modo di viaggiare nell’iperspazio, raggiungeremo questa nuova stella e li troveremo. E regoleremo i conti.»
13 Cupola
Eugenia Insigna accolse le parole della figlia con una risata incerta e incredula. Non era facile decidere se dubitare dell’equilibrio mentale di una figlia o delle proprie facolta uditive.
«Cos’hai detto, Marlene? Come sarebbe… io andro su Eritro?»
«L’ho chiesto al Commissario Pitt, e lui ha detto che provvedera.»
Eugenia rimase interdetta. «Ma… perche?»
Tradendo una lieve irritazione, Marlene rispose: «Perche vuoi compiere dei rilevamenti astronomici di precisione, e Rotor non ti consente la precisione necessaria, mentre Eritro sarebbe il posto adatto. Ma mi rendo conto che in realta la tua domanda era un’altra».
«Appunto. Io volevo sapere… perche il Commissario Pitt dovrebbe aver detto che provvedera? Gliel’ho chiesto parecchie volte in passato, e ha sempre rifiutato. Non vuole che
«Gli ho semplicemente esposto la cosa in modo diverso, mamma.» Marlene esito un attimo. «Gli ho detto che sapevo che era ansioso di liberarsi di te e che questa era l’occasione giusta.»
Eugenia inspiro in modo cosi brusco che si senti soffocare e fu costretta a tossire. «Come hai potuto dire una cosa del genere?» chiese poi, gli occhi che lacrimavano.
«Perche e vero, mamma. Non l’avrei detto se non fosse vero. L’ho sentito parlare con te, e ti ho sentita parlare di lui, ed e talmente chiaro che anche tu te ne rendi conto, lo so. Pitt e seccato con te, e vorrebbe che tu la smettessi di importunarlo per… per qualsiasi motivo. Lo sai.»
Eugenia serro le labbra. «Sai, cara, d’ora in poi dovro confidarmi con te. E imbarazzante farti scoprire certe cose in questo modo.»
Marlene abbasso gli occhi. «Si, mamma. Mi dispiace.»
«Ma continuo a non capire. Non era necessario spiegargli che e seccato con me. Pitt lo sapeva benissimo, per forza. Allora, perche non mi ha mandata su Eritro quando gliel’ho chiesto?»
«Perche detesta avere a che fare con Eritro, e, anche se era ansioso di liberarsi di te, la sua avversione per Eritro era sempre troppo forte, non riusciva a superarla perche tu non rappresentavi uno stimolo sufficiente. Solo che adesso non sarai solo tu a partire. Partiremo in due. Tu ed io.»
Eugenia si sporse in avanti, posando le mani sul tavolo tra loro. «No, Molly… Marlene. Eritro non e un posto adatto a te. Non restero la in eterno. Compiro quei rilevamenti e tornero, e tu starai qui ad aspettarmi.»
«Temo di no, mamma. E evidente che Pitt ti lascia andare solo perche e l’unico modo per liberarsi di
Eugenia corrugo la fronte. «No. Non capisco proprio.
«Quando stavamo parlando, e io gli ho spiegato che sapevo che gli sarebbe piaciuto liberarsi di tutte e due, ha irrigidito la faccia… sai, per cancellare qualsiasi espressione. Sapeva che sono in grado di interpretare le espressioni e altre piccole manifestazioni del genere, e non voleva che intuissi quel che provava, immagino. Ma, vedi, ci si tradisce anche cosi, e un atteggiamento molto significativo per me. E poi, non si puo reprimere tutto. Gli occhi si muovono, si agitano, senza che uno se ne renda conto, credo.»
«Cosi, hai capito che voleva liberarsi anche di te.»
«Peggio.
«Perche dovrebbe avere paura di te?»
«Perche detesta che io sappia certe cose che invece vorrebbe nascondere, immagino.» Marlene sospiro. «Parecchia gente si arrabbia con me per lo stesso motivo.»
Eugenia annui. «Capisco. Di fronte a te la gente si sente nuda… nuda mentalmente… come se un vento gelido le attraversasse la mente.» Fisso la figlia. «A volte, anch’io ho questa sensazione. Guardando indietro nel tempo, penso che tu mi abbia turbata fin da quando eri piccola. Spesso ho ripetuto a me stessa che eri soltanto insolitamente intell…»
«Credo di esserlo» si affretto a precisare Marlene.
«Si, certo… ma chiaramente non si trattava solo di intelligenza, c’era qualcos’altro, anche se non capivo bene di cosa si trattava. Dimmi… ti dispiace parlarne?»
«Con te, no, mamma» rispose Marlene, pero c’era una sfumatura di circospezione nella sua voce.
«D’accordo, allora. Quando eri piu giovane e hai scoperto di possedere questa capacita, a differenza degli altri bambini e perfino degli adulti, perche non sei venuta a dirmelo?»
«Una volta ho provato, se devo essere sincera. Ma tu eri insofferente. No, non hai detto nulla, pero ho capito che eri occupata e non volevi essere infastidita con delle stupidaggini infantili.»
Eugenia spalanco gli occhi. «Ho proprio detto che erano stupidaggini infantili?»
«Non l’hai
«Avresti dovuto insistere, cercare comunque di dirmelo.»
«Ero solo una bambina. E tu eri quasi sempre infelice… per il Commissario Pitt, e per papa.»
«Lasciamo perdere questo. Non puoi dirmi nient’altro, adesso?»
«Solo una cosa» rispose Marlene. «Quando il Commissario Pitt ha detto che potevamo partire, be’, l’ha detto in un certo modo, e io ho avuto l’impressione che avesse tralasciato qualcosa… che non avesse detto tutto.»
«E cosa avrebbe tralasciato, Marlene?»
«Ecco il problema, mamma. Non sono capace di leggere il
«Si?»
«Ho la sensazione che il Commissario Pitt abbia taciuto qualcosa di molto spiacevole… o addirittura qualcosa di malvagio.»
Naturalmente, trascorse parecchio tempo prima che Eugenia fosse pronta a trasferirsi su Eritro. Su Rotor c’erano delle questioni che non si potevano lasciare in sospeso. Eugenia dovette sistemare le cose nella sezione astronomica, dare disposizioni ad altri, assegnare a un sostituto provvisorio la carica di Primo Astronomo, e consultarsi con Pitt, che, stranamente, non era molto loquace per quanto riguardava l’argomento partenza.
Eugenia lo affronto quando si presento a rapporto da lui per l’ultima volta.
«Domani vado su Eritro» disse.
«Come, scusa?» Pitt alzo lo sguardo dalla relazione finale che lei gli aveva consegnato, e che aveva fissato fino a un attimo prima… senza leggerla, pero, Eugenia ne era convinta. (Stava imparando qualche trucco di Marlene in modo incontrollato? No, non doveva illudersi subito di riuscire a vedere sotto la superficie.)