a brontolare, a lamentarsi di avere tra i piedi una colona sospetta e troppo ficcanaso per i loro gusti, e scommetto che se non fossi stata io a inventare l’ipercampo mi avrebbero subito sbattuta fuori. Adesso, pero, la situazione si e normalizzata abbastanza, e ho potuto fare in modo che tu venissi qui a vedere la nave. In fin dei conti, un giorno anche tu sarai a bordo di questa nave, e volevo che l’ammirassi.» Tessa esito, quindi aggiunse: «E che mi ammirassi».
Crile la guardo. «Lo sai che ti ammiro, Tessa, indipendentemente da tutto questo.» E le cinse le spalle.
«Continuo a invecchiare, Crile… e un processo inarrestabile. E sono anche soddisfattissima di te… incredibile. Sono con te da quasi otto anni, e non ho piu sentito il desiderio di conoscere altri uomini, di fare nuove esperienze in questo campo.»
«E tanto grave la cosa? Forse e dipeso solo dal progetto, sei stata troppo impegnata. Adesso che la nave e ultimata, probabilmente proverai un senso di liberazione, e avrai abbastanza tempo per riprendere la caccia.»
«No. Non avverto piu quello stimolo, non l’avverto proprio. Ma… e tu? So che ti trascuro a volte…»
«Nessun problema. Quando mi trascuri per il tuo lavoro, mi va benissimo. Desidero la nave quanto te, cara, e c’e un incubo che mi perseguita… la paura che quando la nave sara finalmente pronta, noi saremo troppo vecchi e non ci lasceranno partire.» Fisher sorrise, ma era un sorriso mesto. «Tieni presente, Tessa, che non sei l’unica a invecchiare, che anch’io ho superato da un pezzo la gioventu. Tra meno di due anni, ne compiro cinquanta. Ma devo chiederti una cosa… e te la chiedero, anche se sono un po’ riluttante perche ho paura di rimanere deluso.»
«Sentiamo.»
«Sei riuscita a mostrarmi la nave, a farmi entrare in questo sancta sanctorum. Ecco, non penso che Koropatsky l’avrebbe permesso se il progetto non fosse ormai ultimato. Anche lui e un maniaco della sicurezza, quasi come Tanayama.»
«Si, per quanto riguarda l’ipercampo, la nave e pronta.»
«Ha volato?»
«Non ancora. Bisogna ancora sistemare alcune cose, ma non riguardano direttamente l’ipercampo.»
«Saranno necessari dei voli di prova, immagino.»
«Con un equipaggio a bordo, naturalmente. Senza equipaggio sarebbe inutile, perche non avremmo la certezza del perfetto funzionamento dei sistemi di sopravvivenza… non l’avremmo nemmeno usando degli animali.»
«Chi partecipera al primo viaggio?»
«Dei volontari scelti tra i membri qualificati del progetto.»
«E tu?»
«Io saro l’unica persona a non offrirsi volontaria. Io
«Allora… vengo anch’io?» chiese Crile.
«No.»
L’espressione di Fisher si fece subito cupa di rabbia. «Ma gli accordi…»
«Non parlavano dei voli di prova, Crile.»
«E quando finiranno?»
«Difficile dirlo. Dipende dai problemi che potrebbero sorgere. Se non ci sara nessun intoppo, puo darsi che due o tre voli bastino, che tutto si risolva nel giro di qualche mese»
«Quando si fara il primo volo di prova?»
«Non lo so, Crile. Stiamo ancora lavorando alla nave.»
«Avevi detto che era pronta.»
«Si, per quel che riguarda l’ipercampo, e pronta. Ma stiamo installando i rivelatori neuronici.»
«Cosa sono? Non me ne hai mai parlato.»
Tessa Wendel non rispose. Si guardo attorno, pensierosa, poi disse: «Stiamo attirando l’attenzione, Crile, e ho il sospetto che certa gente qui non gradisca la tua presenza. Andiamo a casa».
Fisher non si mosse. «Ah, dunque ti rifiuti di parlare. Anche se e una questione della massima importanza per me.»
«Ne parliamo a casa.»
Crile Fisher era agitato, furibondo. Non aveva voluto sedersi e adesso sovrastava Tessa Wendel, che lo stava guardando accigliata dopo essersi accomodata scrollando le spalle sul divano bianco componibile.
«Perche sei arrabbiato, Crile?»
A Fisher tremavano le labbra. Le strinse, e attese un po’ prima di rispondere, quasi stesse cercando di imporsi la calma ricorrendo a un semplice sforzo muscolare.
Infine disse: «Formando un equipaggio senza di me, si creera un precedente. E io non partiro mai. C’e una cosa che va chiarita subito… tutti devono capire che io faccio parte dell’equipaggio della nave,
«Le tue sono conclusioni avventate. Non verrai escluso quando arrivera il momento cruciale. E poi la nave non e nemmeno pronta, per ora.»
«Avevi detto che era pronta. Cosa sono questi rivelatori neuronici che tiri in ballo all’improvviso? E tutto un trucco per farmi star buono, per distrarmi, e filare con la nave prima che mi accorga di essere stato escluso. Ecco a cosa mirano. E tu fai il loro gioco.»
«Crile, tu sei pazzo. L’idea del rivelatore neuronico e stata mia. Sono stata io a volerlo, a insistere.» Tessa lo fisso impassibile, sfidandolo con lo sguardo.
«L’idea e stata tua?» esplose Crile. «Ma…»
Tessa lo zitti alzando la mano. «E un progetto che abbiamo portato avanti di pari passo con la costruzione della nave. E una cosa che non rientra nel mio campo, ma per averla non ho dato un attimo di tregua ai neurofisici. Il motivo? Proprio perche voglio che tu sia a bordo della nave quando partira per la Stella Vicina. Non capisci?»
Crile scosse la testa.
«Rifletti, Crile. Capiresti subito, se non fossi accecato da questa rabbia immotivata. E chiarissimo… Si tratta di un 'rivelatore neuronico'. Individua l’attivita nervosa a distanza… l’attivita nervosa complessa. In parole povere, individua la presenza dell ‘intelligenza.»
Fisher la fisso. «Parli dello strumento che usano i medici negli ospedali…»
«Certo. E uno strumento che viene impiegato abitualmente in medicina e in psicologia per individuare i disturbi mentali nella fase iniziale… ma a una distanza di metri. Io ho bisogno di un rivelatore utilizzabile a distanze
«E il rivelatore neuronico…»
«Trovera Rotor.»
«Ma non sara ugualmente un’impresa ardua localizzare…»
«No. L’universo e invaso da onde radio e onde luminose e radiazioni di ogni genere, e noi dovremo distinguere una fonte in mezzo a migliaia di altre. Si puo fare, ma non e facile, e forse sara un lavoro lungo. Comunque, la radiazione elettromagnetica tipica dell’attivita neuronica complessa e un fenomeno unico. E improbabile che ci sia un’altra sorgente identica a quella che cerchiamo… o se ci sara, sara perche Rotor avra costruito un’altra Colonia. Capito, adesso? Anch’io sono decisa a trovare tua figlia, ad aiutarti. Se non ti volessi sulla nave con noi, non farei tutto questo, no? Stai tranquillo, partirai.»
Fisher parve confuso. «E hai costretto tutti quanti ad accontentarti?»
«Ho un potere considerevole, Crile. E c’e dell’altro. E una cosa riservatissima… ecco perche non ho potuto parlartene la alla nave.»
«Oh? Di che si tratta?»
Il tono di Tessa Wendel si addolci. «Crile, io penso spesso a te, piu di quel che credi. Non immagini quanto desideri evitarti una delusione. E se non trovassimo nulla attorno alla Stella Vicina? E se il rivelatore ci dicesse che nei pressi della stella non c’e nessuna forma di vita intelligente? Dovremmo tornare subito a casa, a comunicare che