«Si, ma…»

«Ma niente! Guardi la!» Fu lo stesso membro dello equipaggio che aveva sollevato la questione del vento a interrompere la conversazione. Stava fissando lo schermo che mostrava la parte del mare, e Raeker e Rich capirono quello che aveva visto anche prima di guardare a loro volta. E il loro sospetto si rivelo fondato.

Diverse ore prima del normale, le lingue oleose del mare stavano scivolando intorno alla base delle colline orientali. Non fu pronunciata una sola parola per circa un secondo; poi Raeker passo a distruggere l’immagine che il diplomatico si era formato di lui… l’immagine di un «tipico scienziato», lento di mente, indeciso, privo di senso pratico. Con la salvezza del progetto e dei suoi allievi in evidente e immediato pericolo, Raeker penso e agi con ammirevole sveltezza.

«Nick! Ascoltatemi tutti! Date un’occhiata a est, solo un secondo, poi mettetevi al lavoro. Assicuratevi che tutto il materiale scritto, soprattutto le mappe, sia messo al sicuro e legato alla zattera. Legate stretto, ma lasciate abbastanza corda per legarvi a vostra volta. Voi e le mappe siete le cose piu importanti, e non dimenticatelo! Dopo avere provveduto a questo, fate del vostro meglio per legare le armi al vostro corpo o alla zattera. Svelti!»

Una domanda giunse da Nick:

«E il bestiame? Senza…» Raeker intervenne, senza aspettare la fine.

«Lascia perdere il gregge! C’e una grossa differenza tra quello che sarebbe bello fare e quello che e possibile fare! Non pensare piu a niente, finche non siete tutti al sicuro, voi, le mappe, e le vostre armi!»

I tre compagni di Nick si erano messi al lavoro senza discutere; l’urgenza contenuta nella voce del Maestro fece obbedire in silenzio anche Nick, e un teso periodo di attesa inizio nell’osservatorio. Gli uomini rimasero a osservare, impotenti e in silenzio, la corsa che si stava svolgendo tra l’oceano e il lavoro dei nativi… una corsa mortale.

Raeker noto che i tentacoli oleosi del mare erano molto piu alti al centro che ai lati; evidentemente il mare era gia stato molto diluito dalla pioggia. Questo significava che era assurdo aspettarsi che la zattera galleggiasse. Le sue sacche piene d’aria erano dense la meta di quanto non fosse denso l’acido allo stato puro. Una volta diluito l’acido, l’effetto dei galleggianti diventava quasi nullo.

Le cose si svolsero poi in maniera diversa, dimostrando che le sue supposizioni erano state quasi errate. Il mare torreggio sulla collina, spegnendo i fuochi al primo colpo, e per un istante offusco l’immagine trasmessa dagli «occhi» della macchina, quando scese a coprire l’accampamento. Poi gli schermi si rischiararono, e mostrarono le figure immobili dei quattro indigeni su di una zattera che sfiorava appena il fondo di quello che era diventato un oceano. La zattera si mosse, ma solo di pochi passi per volta; e Raeker, cupo, la fece seguire dalla macchina.

11. ORGANIZZAZIONE; RIVELAZIONE; DICHIARAZIONE

Le notti… cioe, le notti di Tenebra… erano dure per il drommiano, Aminadabarlee. Erano anche piu dure per qualsiasi essere umano che fosse costretto ad avere a che fare con lui, nel corso di esse. Vedendo delle persone impegnate in un lavoro che non aveva alcun rapporto diretto con il salvataggio di suo figlio, e dovendoli vedere per due giorni terrestri consecutivi, riusciva a malapena a reprimere il suo furore, anche se sapeva perfettamente che non si poteva fare nulla mentre gli agenti locali erano immobilizzati o del tutto incoscienti. Questo non cambiava nulla nelle sue emozioni; qualcuno, o meglio tutti… si, tutti avrebbero dovuto fare qualcosa; cosi gli dicevano le sue ghiandole. Stava arrivando a considerare la razza umana come la razza piu insensibile e meno socievole dell’universo. Questo accadeva, lentamente e inesorabilmente, malgrado gli abili sforzi di Rich, che non mancava certo di lavoro.

Fino a quel momento il grande extraterrestre non era sceso al livello della violenza fisica; ma diversi uomini cercavano accuratamente di non mettersi sulla sua strada. Si era trattato di quelli che meno conoscevano i drommiani… finora. Raeker aveva notato che il loro numero andava aumentando.

Raeker, personalmente, non se ne preoccupava: non era il tipo da farlo. Inoltre, aveva tanto da pensare che la sua mente non aveva il tempo materiale di occuparsi di Dromm e dei suoi impulsivi abitanti. La macchina, fortunatamente, non era stata costretta a sostenere dei combattimenti, dato che nessuna forma di vita animale si era avvicinata alla zattera e al suo equipaggio dormiente, ne era stata avvistata dal vigile sguardo della macchina. Questo fu di un certo sollievo, anche se Raeker resto professionalmente deluso. Avrebbe voluto scoprire qualcosa sulle creature che erano state la causa della scomparsa di alcuni elementi del gregge dei suoi allievi, alcune notti prima, e che, a quanto pareva, erano in grado di vivere in condizioni assolutamente particolari. Comunque, i quattro occupanti della zattera erano ragionevolmente al sicuro, anche se nessuno aveva il coraggio di permettere alla zattera di allontanarsi troppo dalla macchina; era necessaria una continua sorveglianza.

Con il trascorrere della notte, le correnti che avevano trasportato la zattera e i suoi occupanti divennero sempre meno sensibili, e cosi deboli da non riuscire piu a muovere la zattera, il cui peso effettivo non doveva certo superare le dieci libbre. L’operatore della macchina scopri che era possibile tenerla ferma per periodi sempre piu lunghi e frequenti; anzi, a un certo punto Raeker quasi si addormento sulla sua poltrona. Comunque, il suo dormiveglia fu interrotto bruscamente dalla stridula voce del drommiano.

«E i terrestri si aspettano che le persone lavorino con loro!» In questa frase anche un orecchio umano era capace di distinguere una sfumatura di disprezzo… in ogni modo, i passeggeri della zattera erano ancora sani e salvi, quando arrivo il giorno. Questo periodo fu il piu difficile, per gli operatori; quando l’acqua ricomincio a evaporare dal mare, la densita di quest’ultimo aumento, e la zattera comincio a galleggiare. Fu davvero una fortuna che non si verificassero correnti; zattera e passeggeri salirono verticalmente. Sfortunatamente, (ma sarebbe stato da prevedersi) la zattera si ribalto nel salire, cosi per un paio d’ore l’operatore della macchina fu costretto a vedere i quattro indigeni appesi alla piattaforma galleggiante, mentre questa veniva spinta gradualmente verso la riva. Si erano allontanati dalla collina, durante la notte, e alla fine si ritrovarono nel bel mezzo di una pozza relativamente piccola, in una delle fosse di cui era disseminato il terreno circostante. Quando finalmente apparve chiaro che la pozza non si sarebbe ritirata ulteriormente, la macchina fu costretta a entrare in azione.

Fortunatamente, il liquido era poco profondo… cosi poco profondo che la zattera era sostenuta non tanto dai galleggianti, quanto dai corpi che le stavano sotto. Raeker fece spingere la zattera dalla macchina. Finalmente, gocciolante e malridotta, la zattera arrivo a riva, e i quattro nativi faticosamente ripresero i sensi.

In quel momento, anche il batiscafo era uscito dal mare. Come la zattera, era emerso in una pozza sul fondo di una valle; al contrario della zattera, pero, non esisteva nel suo caso il problema del galleggiamento. La pozza era troppo poco profonda. Cosi Easy e il suo amico si trovarono in un castello a tenuta stagna, personale, completo di fossato, che impediva efficientemente a Veloce e ai suoi uomini di raggiungere il batiscafo.

Perche Veloce era arrivato. Si era fatto vedere un’ora dopo che la pozza aveva finito di prosciugarsi, malgrado la distanza che il batiscafo doveva avere percorso durante la notte. Il mare non era in vista, riferi Easy; il vento aveva portato l’astronave a terra. Questo non le dava il minimo disturbo: secondo lei, stava procedendo tutto benissimo, con Veloce, e quando fu informata delle peripezie notturne di Nick, non parve affatto preoccupata. Rich perse per la prima volta la calma quando seppe che Raeker aveva informato la ragazza della distruzione dell’accampamento, e non si placo finche la stessa voce di sua figlia non lo ebbe rassicurato sullo stato del suo morale.

In quel momento, Raeker si preoccupava piu della sua operazione di salvataggio che della ragazza; per questo era stato cosi imprudente nel parlare. Nick e Betsey, Jim e Jane erano tutti salvi; le mappe erano rimaste attaccate alla zattera, e cosi pure le armi, almeno la maggior parte di esse. Comunque, ci sarebbe voluto un po’ di tempo per scoprire dove si trovavano, anche se la distanza percorsa non doveva essere stata grande; e una volta trovato il luogo dell’accampamento, ben difficilmente avrebbero ritrovato qualcosa. Il gregge doveva essere distrutto, quasi interamente; il carro… chissa? Un periodo analogo trascorso sotto un oceano terrestre sarebbe stato fatale per qualsiasi oggetto. Su Tenebra non si poteva mai dire l’ultima parola, ma Raeker non era molto ottimista.

Trovare il luogo dell’accampamento fu piu facile di quanto non fosse lecito aspettarsi. Il vento servi allo

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