E il riflesso di fuga del burattinaio? Nessuno avrebbe mai sospettato che si trattasse di un riflesso aggressivo. Nessuno, a eccezione di Louis Wu.

Anche l’esca per i semi delle stelle. Che trama poetica per poterci ricamare sopra un sacco di bugie. Un semplice congegno, inventato migliaia di anni prima, a quanto aveva raccontato Nessus. A nessun burattinaio era mai saltato in mente di nominarlo.

Ma gia, i burattinai erano cosi prosaici.

Sapevano per quale motivo le navi Outsider rincorrevano i semi stellari? Erano veramente avidi di sapere? O avevano semplicemente scoperto il segreto accantonandolo poi come una questione priva d’importanza per gli affari della vita?

Nessus era escluso dall’interfono, probabilmente assopito. Louis gli lancio un segnale di richiamo affinche il burattinaio vedesse la spia accesa sul suo cruscotto e lo chiamasse non appena si fosse destato.

I semi di stella: esseri non senzienti che sciamavano nel nucleo galattico. Il loro metabolismo era la fenice solare, il loro cibo l’idrogeno rarefatto dello spazio. Lo spostamento dei fotoni rappresentava la loro forza motrice. Un seme, che conteneva l’ovulo, partiva dall’asse della galassia per arrivare ai confini dello spazio interstellare. Poi il seme ritornava indietro senza l’ovulo; dischiuso doveva ritrovare la strada di casa lasciandosi trasportare dalla corrente dei fotoni verso un caldo nucleo ricco di idrogeno.

Perche gli Outsiders seguivano i germi stellari?

Era una domanda fantastica. Durante la prima guerra tra l’Uomo e lo Kzin, un seme stellare aveva percorso una rotta sbagliata. La nave Outsider che lo stava inseguendo si era ritrovata nei pressi di Procione. Vi si era fermata abbastanza a lungo da vendere a We Made It il sistema dell’iperpropulsione.

Era facile che la nave si perdesse nello spazio degli Kzin invece che in quello umano.

E i burattinai non avevano fatto degli studi sugli Kzin relativi a quell’epoca?

— Accidenti a me! Ecco dove sono arrivato a furia di fantasticare. Disciplina, ecco che cosa mi ci vuole.

Pero li avevano studiati si o no? Certamente si, lo aveva detto anche Nessus. I burattinai avevano indagato sugli Kzin per trovare la possibilita di sterminarli senza correre rischi.

La guerra Uomo-Kzin aveva risolto il loro problema. Una nave Outsider, vagando per lo spazio umano, aveva finito col vendere l’iperpropulsione a We Made It, mentre l’armata kzin stava scorazzando dalla parte opposta.

Una volta che le navi degli uomini erano entrate in possesso dell’iperpropulsione, gli Kzin avevano cessato di costituire una minaccia per loro e per i burattinai.

Non oserebbero, si disse Louis Wu. Ma si sentiva sgomento.

Se per caso Speaker… Ma quella era una possibilita ancora peggiore.

— Un esperimento di procreazione selettiva — disse Louis a voce alta. — Procreazione selettiva. Che ingiustizia. Pero si sono serviti di noi! Di noi!

— Si — disse Speaker-agli-Animali.

Per un attimo Louis penso di sognare. Poi scorse la minuscola immagine di Speaker sul suo cruscotto.

— Che ti venga un colpo! Stavi ascoltando!

— Non l’ho fatto apposta, Louis. Hai dimenticato di chiudere l’interfono.

Era troppo tardi per ricordarsi come Speaker aveva digrignato i denti quando Nessus aveva descritto l’esca per attirare i semi stellari. Gli venne in mente che gli orecchi del Kzin erano quelli di un carnivoro cacciatore e che il rictus che poteva sembrare un sorriso non era che un ringhio di battaglia.

— I burattinai — disse Speaker, — hanno aizzato le nostre due razze l’una contro l’altra per contenere l’espansione degli Kzin. Posseggono un’esca per i semi stellari, Louis. Se ne sono serviti per guidare una nave Outsider entro il vostro spazio, e assicurare la vittoria agli uomini. Un esperimento di procreazione selettiva, hai detto.

— Stai a sentire, si tratta solo di supposizioni arrischiate. Se tu solo ti calmassi un po’…

— Ero in dubbio se accennare la cosa a Nessus o attendere finche non avevamo raggiunto il nostro obbiettivo, cioe andarcene dal Mondo ad Anello. Ora che tu conosci la situazione non ho scelta.

— Ma… — Louis chiuse la bocca. La sirena d’allarme avrebbe soffocato la sua voce in ogni caso. Speaker aveva dato il segnale di emergenza.

Sembrava l’urlo di un maniaco, un suono subsonico e ipersonico, stridente e lancinante. Nessus fece la sua comparsa sul cruscotto gridando: — Si?

Speaker rispose con un ruggito. — Vi siete immischiati in una guerra a favore dei nostri nemici! La vostra azione equivale a una dichiarazione di guerra contro il Patriarcato!

Teela si era inserita in tempo per sentire l’ultima parte del discorso. Louis capto il suo sguardo e scosse la testa. Non immischiarti.

Il burattinaio sollevo le teste di serpente per mostrare lo sbalordimento. La sua voce era priva di inflessioni, come sempre. — Di che cosa stai parlando?

— Della Prima Guerra con gli Uomini. Delle esche per i semi stellari. Della guida a iperpropulsione Outsider.

Una testa triangolare si abbasso, scomparendo. Louis vide un volociclo argenteo deviare dalla formazione. Era quello di Nessus.

Non era eccessivamente spaventato. Sembravano due moscerini d’argento. Se la lotta si fosse svolta a terra qualcuno si poteva ferire seriamente. Ma lassu, che cosa poteva capitare? Il volociclo di Nessus doveva avere la certezza di poter battere in velocita lo kzin, in caso di necessita.

Solo che il burattinaio non se la stava filando. Volava in cerchio attorno al volociclo di Speaker.

— Non voglio ucciderti — disse Speaker-agli-Animali. — Tu vuoi attaccarmi in aria? Attento che il raggio del tuo tasp puo essere inferiore a quello del mio laser. GRRR!

L’urlo omicida degli Kzin gelava il sangue. Louis senti che i muscoli gli si irrigidivano. Era solo vagamente consapevole del puntolino d’argento che eseguiva il cerchio della morte intorno al ciclo di Speaker.

Non si accorse dell’aria ammirata di Teela, che se ne stava a bocca aperta.

— Non ho intenzione di farti fuori — ripete in tono piu calmo Speaker-agli-Animali. — Pero esigo una risposta, Nessus. Sappiamo che la tua specie e capace di guidare i semi delle stelle.

— Si — ammise Nessus. Il suo volociclo stava retrocedendo verso Port a una velocita inverosimile. La calma brutale dell’alien non era che un’illusione.

Nessus stava fuggendo per salvarsi la vita. Lo kzin non aveva abbandonato il suo posto nella formazione. Si limito a dire: — Avro quella risposta, Nessus.

— Le tue ipotesi sono giuste — replico Nessus. — I nostri studi ci hanno rivelato che la vostra specie possiede un potenziale che ci potrebbe essere di grande utilita. Abbiamo fatto dei passi affinche vi evolveste al punto di trattare pacificamente con le razze a voi alien. Erano mezzi indiretti, i nostri, e molto sicuri.

— Molto. Nessus, non sono soddisfatto.

— Neanch’io — disse Louis.

Non gli era sfuggito il fatto che tutti e due gli alien stavano parlando in lingua universale. Potevano parlarsi in privato usando la Lingua dell’Eroe. Preferivano renderne partecipi anche gli umani… e con ragione, perche anche Louis aveva da dire la sua.

— Vi siete serviti di noi — disse. — Di noi e degli Kzin.

— A scapito nostro, pero — obietto lo kzin.

— Molti uomini sono morti nelle guerre.

— Louis, lascialo stare! — disse Teela Brown. — Accidenti, se non fosse stato per i burattinai, saremmo tutti schiavi degli Kzin! Hanno impedito loro di distruggere la nostra civilita!

Speaker sorrise. — Anche noi avevamo una civilta — disse. L’immagine del burattinaio sembrava quella di un fantasma silenzioso, un pitone con un solo occhio a mezz’aria pronto a colpire. Probabilmente l’altra bocca era alla guida del veicolo.

— Loro si sono serviti di noi — disse Louis Wu, — come di un arnese per evolvere gli Kzin.

— Pero ha funzionato — insiste Teela.

Nessuno poteva prendere il sogghigno di Speaker per un sorriso. Sembrava che russasse, emettendo un brontolio sommesso ma sinistro.

— Ha funzionato — ripete Teela inquietandosi. — Oggi la tua e una razza pacifica, Speaker. Potete aver successo con…

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