— Devi darmi subito i dati della sua posizione. Se non ti sbrighi, ti ammazzo!

— Calma. Ho sempre il tasp, a portata di mano. — Nessus diede un’occhiata al localizzatore, e scosse le due teste: — Non la vedo.

— Pero sai dove si trovava quando il contatto e saltato.

— Vediamo. Dieci gradi Spinward-Port.

Speaker, nel Castello, aveva disegnato le carte geografiche sulla base del modellino di Ringworld. Calcolarono la deviazione sulla mappa, e fecero rotta verso il punto indicato da Nessus. Sorvolarono un golfo, avvistarono una citta col porto, e la terraferma formata da un arco di colline. Osservarono la zona, senza trovare alcuna traccia.

Lungo la costa, la citta sembrava interminabile. Il buio era profondo. Le luci della citta sembravano sollevarsi lungo il perimetro dell’Anello, fino a distanze enormi. Dopo i quartieri vicini al porto, la citta si trasformava innalzandosi in grattacieli che galleggiavano nell’aria. Era strano che, con tanto spazio a disposizione, gli architetti avessero progettato palazzi sospesi nel vuoto. Alla periferia della citta, brillo un’ambigua luce arancione. Si abbassarono. La citta era morta.

Erano scesi sopra un grattacielo. Ed erano entrati in una sala per stendere sopra un tavolo tutte le carte geografiche.

Louis penso che Teela fosse incappata in qualche macchinario dell’Anello. Forse in un’arma automatica particolare, ammesso che gli Anellari ne possedessero, che le aveva fatto saltare il circuito interfonico e il segnalatore di posizione, lasciando intatti i motori. Un’ipotesi valeva l’altra. Come mai non provava nessuna sensazione di urgenza? Louis Wu era gelido come un computer, mentre la sua donna affrontava pericoli sconosciuti.

— Siamo costretti a pensare a un cedimento momentaneo della fortuna di Teela — stava dicendo Nessus. — Non deve essere ferita.

— Cosa? — scatto a dire Louis. Il burattinaio stava rimuginando le sue stesse idee.

— Se il volociclo si e guastato, allora e morta. Se non e morta sul colpo vuol dire che la sua fortuna e nuovamente intervenuta.

— E ridicolo. Non vorrai dirmi che una forza psichica segue delle regole simili! — disse Speaker.

— La logica e impeccabile. Secondo me, Teela non ha nessun bisogno di essere salvata immediatamente. Se e viva puo aspettare. Frugheremo tutta la zona domani mattina.

Speaker li interruppe. — Qui usano la luce.

— E con questo?

— Ci ho riflettuto su. Se i fanali anteriori del suo volociclo sono a posto, puo darsi che li abbia lasciati accesi. Tu affermi che e una ragazza intelligente, Louis.

— Sissignore, lo e.

— Pero non si preoccupa della sua sicurezza. Se ne infischia di chi la trova; quello che le interessa e che la troviamo noi. Anche se i fanali sono rovinati, puo usare il laser a flash per fare segnali o per accendere un fuoco di richiamo.

— Insomma vuoi dire che non riusciremo a rintracciarla di giorno. Hai ragione — ammise Louis.

— Prima di tutto esploriamo la citta di giorno — disse Nessus. — Se troviamo qualche cittadino, tanto di guadagnato. Altrimenti la cercheremo domani notte.

— E l’abbandoneresti per trenta ore? Tu, animale a sangue freddo! Quella maledetta luce arancio che abbiamo visto potrebbe essere lei! Non era illuminazione stradale, ma case in fiamme!

— E vero. Bisogna andare a vedere — disse Speaker.

— Sono io il capo della spedizione. Teela non vale il rischio di volare di notte su una citta alien.

Speaker-agli-Animali aveva gia inforcato il suo volociclo. — Questo e un territorio nemico. Percio comando io. Andremo alla ricerca di Teela Brown, membro della nostra compagnia.

Lo kzin si alzo in volo, lanciando il volociclo attraverso una finestra ovale. Sotto la finestra si stendevano i ruderi di un porticato, e poi la periferia della citta senza nome.

— Io rimango qui, Louis. Lo considero un ammutinamento.

Louis non gli rispose. Si sollevo sul volociclo e usci, tuffandosi nell’oscurita.

Era una notte fredda. La luce dell’Arco tingeva di azzurro le ombre della citta. Louis rintraccio la scia luminosa del ciclo di Speaker e gli tenne dietro verso la zona illuminata. Non si vedevano parchi e non si capiva perche gli edifici fossero stati costruiti uno addossato all’altro. Persino sulla Terra gli uomini calcolavano almeno lo spazio necessario per spostare i gomiti.

In compenso sulla Terra esistevano le cabine-transfert. Forse era per quello: gli Anellari avevano dato piu importanza allo spazio per i sistemi di trasporto che a quello per i gomiti.

— Rimaniamo a bassa quota — disse Speaker nell’interfono. — Se le luci non sono che lampade stradali, ritorniamo da Nessus, In fin dei conti puo anche darsi che Teela sia stata abbattuta.

Dov’era adesso? Morta o ferita?

Fin da quando era precipitata la Liar andavano cercando abitanti civili. Li avevano trovati, finalmente? Era quella speranza che aveva trattenuto Nessus dall’abbandonare Teela al suo destino. Non gliene importava niente della minaccia di Louis, anche se doveva stare bene in guardia.

Se gli Anellari civilizzati si rivelavano nemici, be’, era da immaginare…

Speaker lo chiamo. Sembrava che stesse lottando contro qualche ostacolo. — C’e un’interferenza… — Poi gli ordino di ritornare indietro, e subito.

Louis senti la voce imperativa dello kzin colpirgli direttamente il cervelietto. Manovro immediatamente per virare, ma il volociclo continuo a filare diritto.

Louis spinse la cloche con tutta la forza. Niente da fare: il veicolo prosegui la sua corsa verso le luci.

— Qualcosa ci ha afferrato — urlo Louis.

Erano diventati delle marionette! Immenso e misterioso, il Mastro Burattinaio tirava i fili, seguendo un copione improvvisato. Il nome del Grande Burattinaio si stampo chiaro nella mente di Louis.

La fortuna di Teela Brown.

IN TRAPPOLA

Speaker fece scattare la sirena d’allarme. L’ululato andava e veniva su frequenze multiple. Louis era curioso di sapere se il burattinaio avrebbe risposto. Nessus stava gia urlando: — Pronto! Pronto!

— Ci stanno attaccando — gli spiego Speaker. — Qualcosa trascina i nostri veicoli. Cosa suggerisci?

Era impossibile indovinare i pensieri di Nessus. Le sue numerose labbra si contraevano nervosamente senza dire parola. Era in grado di aiutarli? O si sarebbe lasciato prendere dal panico?

— Inserite i videofoni. Siete feriti?

— No, ma siamo bloccati — rispose Louis. — Non possiamo saltare giu dai volocicli perche siamo troppo alti e troppo veloci. Ci stanno portando verso il gruppo di palazzi illuminati, ti ricordi?

— Si. — Il burattinaio stava riflettendo. — Dev’essere un segnale clandestino sovrapposto a quelli dei nostri strumenti. Speaker, dammi i dati.

Speker glieli passo, mentre si avvicinavano sempre piu al centro della citta.

A un certo punto Louis li interruppe. — Stiamo passando sopra la zona periferica con le strade illuminate.

— Sei sicuro che si tratti di lampade stradali?

— Si e no. Tutte le porte delle case riflettono una forte luce arancione. Credo che sia l’illuminazione stradale. L’energia si e indebolita.

— Siamo diretti al grande edificio centrale.

— Lo vedo. Un doppio cono illuminato in cima.

— Proprio quello.

— Proviamo a interferire nel segnale clandestino. Louis, collega il tuo volociclo al mio.

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