«Non c’e di che. Vedo moltissime persone ogni giorno, non e stato un compito pesante. Vuoi comprare dei lacci da stivali?»

«Direi di no» disse Morty. «Che posto e questo?»

«Non lo sai?»

Un paio di persone che si trovavano alla bancarella accanto guardarono Morty con aria pensierosa. La sua mente vortico alla massima potenza.

«Il mio maestro viaggia moltissimo» disse, sinceramente. «Siamo arrivati la notte scorsa e io mi sono addormentato sul carro. Adesso ho il mio pomeriggio libero.»

«Ah!» disse il venditore ambulante. Si chino in avanti in atteggiamento cospiratorio. «Stai cercando un po’ di divertimento, eh? Potrei procurarti io qualcosa.»

«Mi divertirei gia abbastanza a sapere dove mi trovo» rispose Morty.

L’uomo fu colto di sorpresa.

«Questa e Ankh-Morpork» disse. «Tutti dovrebbero essere in grado di riconoscerla. Almeno dall’odore.»

Morty annuso. C’era un certo non so che nell’aria della citta. Sembrava quasi che l’aria stessa fosse vitale. Non potevi certo fare a meno di notare, ad ogni respiro che traevi, che migliaia di altre persone ti erano vicinissime e che quasi tutte erano dotate di ascelle.

L’ambulante fisso Morty con atteggiamento critico, notando il volto pallido, i vestiti di ottimo taglio e lo strano portamento che forniva alla vista una specie di effetto a molla.

«Stammi a sentire, saro franco» disse. «Ti potrei indicare la direzione di un grande bordello.»

«Ho gia mangiato» rispose Morty in modo vago. «Pero mi potresti dire se siamo nelle vicinanze di un posto che… penso si chiami Sto Lat.»

«Circa venti miglia verso il Centro, ma li non troverai nulla per un giovanotto della tua fibra» aggiunse velocemente il commerciante. «Lo so, sei fuori per conto tuo, vuoi fare nuove esperienze, vuoi eccitazioni, rapporti amorosi…»

Nel frattempo Morty aveva aperto la borsa che gli aveva lanciato la Morte. Era piena di piccole monete d’oro, piu o meno della dimensione di uno zecchino.

Gli si formo nuovamente nel cervello l’immagine di un pallido e giovane volto sotto una cascata di capelli rossi che aveva, non si sa come, saputo che lui si trovava li. I sentimenti non ancora messi a fuoco che gli avevano ossessionato la mente durante gli ultimi pochi giorni, si erano chiariti tutto d’un colpo.

«Io voglio» disse fermamente «un cavallo molto veloce.»

Cinque minuti dopo, Morty si era perso.

Questa parte di Ankh-Morpork era conosciuta come Le Tenebre, una zona interna della citta gravemente bisognosa dell’aiuto delle autorita oppure, a piacere, di un lanciafiamme. Non poteva essere definita squallida in quanto questo avrebbe significato estendere la parola fino al punto di rottura. Era ben al di la dello squallore e proseguiva sull’altro lato dove, per una specie di inversione einsteiniana, essa acquistava una sgradevolezza amplificata che ostentava come un monumento architettonico. Era rumorosa, sudicia e puzzava come il pavimento di una stalla.

Non aveva tanto l’aspetto di un quartiere quanto di un ecosistema, come una grande barriera corallina sviluppata sulla terraferma. C’erano gli umani, vero, equivalenti umanoidi di aragoste, calamari, gamberetti e cosi via. E squali.

Morty vagava privo di speranza lungo le stradine tortuose. Chiunque si fosse trovato sulla cima di un tetto avrebbe potuto notare un particolare modello comportamentale nelle persone che stavano dietro a lui, che faceva pensare ad un gran numero di uomini che convergevano con nonchalance verso un bersaglio, e avrebbe giustamente concluso che Morty e il suo sacchetto d’oro avevano piu o meno la stessa prospettiva di vita di un riccio con tre zampe su una autostrada a sei corsie.

Risulta probabilmente gia chiaro che Le Tenebre non era il genere di posto in cui esistono abitanti. Esso aveva i suoi autoctoni. Di tanto in tanto Morty cercava di coinvolgerne uno in una conversazione, per riuscire a trovare un buon venditore di cavalli. Gli autoctoni generalmente gli bofonchiavano qualcosa e si affrettavano ad allontanarsi, visto che tutti quelli che desideravano vivere alle Tenebre, per un periodo superiore a tre ore circa, sviluppavano dei sensi molto acutizzati e non si sarebbero attardati restando nelle vicinanze di Morty piu di quanto un contadino non sarebbe rimasto in piedi sotto un alto albero durante un temporale.

E cosi Morty arrivo, alla fine, al fiume Ankh, il piu grande dei fiumi. Anche prima che esso entrasse nella citta, era lento e pesante a causa del limo che si trascinava dietro dalle pianure e, per quando arrivava alle Tenebre, perfino un agnostico sarebbe riuscito a camminarci sopra. Era molto difficile annegare nell’Ankh, ma molto semplice soffocarvici.

Morty ne osservo la superficie con atteggiamento dubbioso. Sembrava si stesse muovendo. C’erano delle bolle. Doveva esserci anche dell’acqua.

Sospiro e si volto.

Dietro di lui erano apparsi tre uomini come se fossero saltati fuori dai mattoni. Avevano l’aspetto greve e stolido di quei ceffi la cui apparizione in ogni romanzo significa che e arrivato il momento, per l’eroe, di venire un po’ minacciato, anche se non in maniera eccessiva, visto che e anche ovvio che essi finiranno con l’avere delle terribili sorprese.

Lo stavano guardando con aria sfacciata. Erano bravissimi in questo.

Uno di essi aveva estratto un coltello, che agitava in piccoli cerchi nell’aria. Avanzo lentamente verso Morty, mentre gli altri due rimanevano indietro per fornire un sostegno immorale.

«Dacci i soldi» gracchio l’uomo.

La mano di Morty si porto sul sacchetto che teneva legato al cinturone.

«Aspetta un momento» disse. «Poi che succede?»

«Cosa?»

«Voglio dire, e 'o la borsa o la vita'?» chiese Morty. «E questo il genere di cose che si ritiene debbano pretendere i ladri. O la borsa o la vita. L’ho letto una volta in un libro» aggiunse.

«E possibile, e possibile» concesse il bandito. Senti che stava perdendo l’iniziativa, ma recupero in grande stile. «D’altra parte, potrebbe anche trattarsi della borsa e della vita. Eliminando cosi l’alternativa, come dire.» L’uomo guardo di sbieco i suoi colleghi, che abbozzarono un risolino per la battuta.

Morty disse: «In questo caso…» e sollevo il sacchetto in una mano, pronto a gettarlo il piu lontano possibile nell’Ankh, anche se c’erano delle ragionevoli probabilita che sarebbe rimbalzato.

«Ehi, che stai facendo?» domando il bandito. Comincio a correre in avanti, ma si fermo quando Morty fece prendere al sacchetto una minacciosa oscillazione.

«Benissimo» disse Morty «a me sembra che le cose stiano in questo modo. Se voi avete intenzione di uccidermi comunque, potrei anche sbarazzarmi del denaro. Dipende tutto soltanto da voi.» Per illustrare meglio il concetto tiro fuori una moneta dal sacchetto e la getto nell’acqua, che la accolse con un nefasto rumore di risucchio. I ladri rabbrividirono.

Il capoladro guardo il sacchetto. Guardo il coltello. Guardo la faccia di Morty. E guardo i suoi compagni.

«Scusami» disse, e si riunirono per confabulare.

Morty calcolo la distanza che lo separava dalla fine del vicolo. Non ce l’avrebbe fatta. In ogni caso, poi, sembrava che il rincorrere la gente fosse un’altra cosa che quei tre sapevano fare benissimo. Era soltanto la logica che li aveva resi un po’ tesi.

Il loro capo ritorno da Morty. Lancio un’occhiata di intesa agli altri due. Entrambi annuirono con fare deciso.

«Io penso che ti ammazzeremo e che ci affideremo alla sorte rispetto ai soldi» disse. «Non vogliamo che si sparga la voce dell’esistenza di questo genere di discussione.»

Gli altri due estrassero i propri coltelli.

Morty degluti. «Potrebbe essere estremamente poco saggio» disse.

«Perche?»

«Be’, tanto per cominciare a me non piacerebbe.»

«Tu non sei tenuto a gradire la cosa, sei tenuto a… crepare» disse il ladro, avanzando.

«Non penso che adesso sia venuto il momento di morire» riprese Morty, indietreggiando. «Sono certo che

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