conosciamo bene questo genere di cose.»

«Se lo dici tu. Ascolta: puoi vedermi?»

Lui la scruto. «Si. Si, direi decisamente che posso vederti.»

«E sentirmi? Tu riesci a sentirmi, vero?»

«Chiaro e forte. Si. Ogni sillaba al posto giusto. Nessun problema.»

«Allora saresti sorpreso se ti dicessi che non puo farlo nessun altro in tutta la citta?»

«Eccetto io?»

Keli sbuffo. «E il battaglio della tua porta.»

Bentagliato prese una seggiola e si sedette. Strizzo leggermente gli occhi. Una espressione estremamente dubbiosa gli passo sul volto. Si alzo in piedi, allungo una mano dietro di se e tiro fuori una massa piatta e rossastra che doveva essere stata un tempo mezza pizza.[2] La fisso con grande rimpianto.

«L’ho cercata per tutta la mattina, ci crederesti?» disse. «Era una quattro stagioni con aggiunta di peperoncino.» Spilucco tristemente la sagoma spiaccicata e, all’improvviso, si ricordo di Keli.

«Caspita, scusa» disse «dove sono andate a finire le mie buone maniere? Che cosa penserai di me? Ecco qui. Prendi pure un’acciuga. Prego.»

«Ma mi sei stato a sentire?» disse bruscamente Keli.

«Tu ti senti invisibile? Per tuo conto, intendo dire?» chiese in maniera confusa Bentagliato.

«Ovviamente no. Mi sento soltanto furibonda. Cosi vorrei che tu mi predicessi il futuro.»

«Be’, non so che dirti, tutto questo mi sembra una cosa piu medica e…»

«Posso pagare.»

«E illegale, sai» disse Bentagliato, afflitto. «Il vecchio re ha proibito espressamente la predizione del futuro a Sto Lat. Non gli piacevano molto i maghi.»

«Posso pagare moltissimo.»

«La signora Nugent mi diceva che pare che la nuova ragazza sia anche peggiore. Ha detto che e un tipetto altezzoso. Non certo di quelli che guardano con benevolenza i praticanti delle arti magiche, temo.»

Keli sorrise. I membri della corte che avevavano visto in precedenza quel sorriso si sarebbero affrettati a portar via Bentagliato al massimo della velocita depositandolo in un posto sicuro, ad esempio in un altro continente, ma lui rimase invece li, seduto, cercando di staccarsi pezzettini di funghi dalla tunica.

«Mi risulta che abbia un carattere pessimo» disse Keli. «Non resterei affatto sorpresa se ti buttasse fuori dalla citta in ogni caso.»

«Oh, Signore» disse Bentagliato. «La pensi davvero cosi?»

«Ascolta» disse Keli «non dovrai predirmi il futuro, mi basta il presente. Perfino lei non potrebbe trovare nulla da obbiettare. Le diro io una parolina, se ci tieni» aggiunse con atteggiamento magnanimo.

Bentagliato si illumino. «Oh, tu la conosci?» chiese.

«Si. A volte pero, mi sembra di non conoscerla bene.»

Bentagliato sospiro e sprofondo nei resti della tavola, provocando la caduta di una pila di piatti vecchi e di avanzi, da lungo tempo mummificati, di parecchi pasti. Alla fine dissotterro un grosso portafoglio di cuoio, con una fetta di formaggio appiccicata sopra.

«Bene» disse dubbioso «queste carte sono Carocchi. Saggezza distillata degli Antichi e via dicendo. Oppure ci sono i Ching Aling della gente del Centro. C’e tutto il contenuto in questa piccola serie. Non leggo le foglie di te.»

«Provero quei cosi Ching.»

«Allora getta in aria questi rametti di Achillea.»

Lei obbedi. Guardarono entrambi lo schema risultante.

«Uhmm» disse Bentagliato dopo qualche tempo. «Allora, la ce n’e uno nel camino, uno e nel barattolo del cacao, uno e finito in strada, peccato per la finestra, uno e sulla tavola e uno, no due sono sotto la credenza. Ritengo che la signora Nugent sara in grado di trovare i restanti.»

«Non mi hai detto quanto dovevo gettarli forte. Devo provare un’altra volta?»

«No-oooo, meglio di no.» Bentagliato sfoglio le pagine di un librone ingiallito che era servito fino a quel momento come supporto per una gamba del tavolo. «Il disegno sembra avere senso. Si, eccoci qui, Ottogramma 8.887: Illegalita, l’Oca Atonale. Con cui incrociamo questo riferimento… aspetta… aspetta… si. Ci sono.»

«Ebbene?»

«Senza verticalita, saggiamente l’imperatore carminio si presenta all’ora del te: di sera il mollusco e silenzioso in mezzo alle gemme di mandorlo.»

«Davvero?» disse Keli piena di rispetto. «Che cosa significa?»

«A meno che tu non sia un mollusco, probabilmente non molto» disse Bentagliato. «Penso che abbia perso qualcosa nella traduzione.»

«Sei certo di sapere come interpretarlo?»

«Proviamo con le carte» disse di tutta fretta Bentagliato, esponendole a ventaglio. «Prendi una carta. Una qualsiasi.»

«E la Morte» disse Keli.

«Ah. Bene. Ovviamente la carta della Morte non significa esattamente morte in tutte le circostanze» si affretto a dire Bentagliato.

«Vuoi dire che non significa morte nelle circostanze in cui il soggetto e sovreccitato e tu sei troppo imbarazzato per potere dire la verita, eh?»

«Ascolta, prendi un’altra carta.»

«Anche questa e la Morte» disse Keli.

«Hai rimesso nel mazzo la prima?»

«No. Devo prendere un’altra carta?»

«Si, puoi farlo.»

«Be’, questa si che e una coincidenza!»

«Morte numero tre?»

«Esattamente. E un mazzo speciale per trucchetti di scongiuro?» Keli cerco di rimanere composta, ma perfino lei pote distinguere una leggera punta di isteria nella sua voce.

Bentagliato la guardo corrugando la fronte e ripose con attenzione le carte del sacchetto, le mischio e le espose sulla tavola. C’era soltanto una Morte.

«Oh, signore» disse lui «penso che potrebbe essere una cosa grave. Posso esaminare il palmo della tua mano, per favore?»

Lo osservo per parecchio tempo. Dopo un po’ ando verso la credenza, prese una lente da gioielliere dal cassetto, la ripuli dal porridge con la manica della tunica e passo qualche altro minuto ad esaminare la mano di lei nel piu piccolo dettaglio. Alla fine si appoggio indietro sulla seggiola, tolse la lente e la fisso.

«Tu sei morta» disse.

Keli aspetto un attimo. Non riusciva a pensare ad una risposte adeguata. 'Non lo sono' mancava leggermente di stile, mentre 'E una cosa grave?' sembrava, per cosi dire, troppo frivolo.

«Avevo forse gia detto che pensavo potesse essere una cosa grave?» chiese Bentagliato.

«Mi sembra di si» rispose attentamente Keli, trattenendo la voce in modo che sembrasse assolutamente calma.

«Avevo ragione.»

«Oh.»

«Potrebbe essere letale.»

«Quanto piu letale» chiese Keli «di essere morta?»

«Non intendevo dire riguardo a te!»

«Oh.»

«Sembra che sia andato storto qualcosa di veramente fondamentale, capisci? Tu sei morta in tutti i sensi eccetto, ehm, in quello reale. Voglio dire, le carte pensano che tu sia morta. La tua linea della vita pensa che tu sia morta. Tutti e tutto pensano che tu sia morta.»

«Io no» disse Keli, ma la sua voce non era eccessivamente sicura di se.

«Temo che la tua opinione non conti molto.»

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