Voleva chiedergli che cosa significasse 'nozze'.

Quello che pero disse fu: «Si. Grazie. Adesso e meglio che io vada. Vedro di scriverti una lettera.»

«Speriamo che riusciremo a trovare qualcuno di passaggio che ce la legga» rispose Lezek. «Addio, Morty.» Si soffio il naso.

«Addio, papa. Tornero a farti visita» promise Morty.

La Morte tossi, con tatto, sebbene quel colpo suonasse come lo scoppio di un’antica pistola piena di scarafaggi morti.

«FAREMMO MEGLIO AD ANDARE» disse. «SALTA SU, MORTY.»

Mentre Morty si arrampicava faticosamente dietro la sella ornata d’argento, la Morte si chino in avanti e strinse la mano a Lezek.

«GRAZIE» disse.

«E davvero un bravo ragazzo» replico Lezek. «Un po’ nelle nuvole, tutto qui. Ritengo che siamo stati tutti giovani, un tempo.»

La Morte ci penso un po’ su.

«NO» disse lei «NON PENSO.»

Recupero le redini e giro il cavallo verso la strada del Rim. Dal suo punto d’appoggio dietro alla figura vestita di nero Morty agito le mani in un saluto disperato.

Anche Lezek lo saluto. Quindi, quando il cavallo e i suoi due cavalieri scomparvero alla vista, egli abbasso la mano e la guardo. Quella stretta di mano… gli aveva dato una strana sensazione. Ma, non si sa come, non riusciva a ricordare esattamente perche.

Morty rimase ad ascoltare il rumore dell’acciottolato sotto gli zoccoli del cavallo. Udi poi i delicati colpi contro la terra battuta, quando raggiunsero la strada, e poi non senti piu nulla.

Abbasso lo sguardo e vide il paesaggio ampliarsi sotto di se: la notte era incisa dall’argenteo chiaro di luna. Se fosse caduto, l’unica cosa contro la quale avrebbe sbattuto sarebbe stata l’aria.

Raddoppio la forza della propria presa sulla sella.

Quindi la Morte chiese: «HAI FAME, RAGAZZO?»

«Si, signora.» Le parole gli vennero fuori direttamente dallo stomaco senza alcun intervento da parte del suo cervello.

La Morte annui e tiro le redini del cavallo. Esso rimase fermo nell’aria, mentre il grande panorama circolare del Disco scintillava sotto di loro. Qui e li una citta veniva contraddistinta da un bagliore arancione: nei caldi mari piu vicini al Rim c’era una sfumatura fosforescente. In alcune delle profonde vallate, la luce intrappolata del giorno del Disco, che e lenta e limitatamente pesante,[1] stava evaporando come fumo argentato.

Essa veniva pero offuscata dal bagliore che si innalzava verso le stelle proveniente dallo stesso Rim. Immense correnti di luce brillavano e scintillavano attraverso la notte. Grandi muraglie dorate circondavano il mondo.

«E bellissimo» disse Morty con un fil di voce. «Che cos’e?»

«IL SOLE SOTTO AL DISCO» rispose la Morte.

«E cosi ogni notte?»

«OGNI NOTTE» disse la Morte. «LA NATURA E FATTA COSI.»

«Non lo sa nessuno?»

«IO. TE. GLI DEI. VA BENE, NO?»

«Caspita!»

La Morte si sporse sulla sella e guardo in basso ai regni del mondo.

«NON SO CHE COSA NE PENSI TU» disse «MA IO POTREI FAR FUORI UN BEL PIATTO DI CURRY.»

Sebbene fosse passata da parecchio la mezzanotte, la citta gemella di Ankh-Morpork era roboante di vita. Morty aveva ritenuto che Sheepridge fosse frenetica, ma considerando il tumulto che si notava per le strade che aveva attorno, quel paese sembrava, insomma, una specie di mortorio.

Molti poeti hanno cercato di descrivere Ankh-Morpork. Hanno tutti fallito. Forse a causa della vitalita completamente godereccia del posto oppure, forse, soltanto perche una citta con un milione di abitanti e nessun contadino risulta alquanto pesante per i poeti che preferiscono molti narcisi e nessun mistero. Basti dire questo: Ankh-Morpork e tanto piena di vita quanto un formaggio stagionato in una giornata calda, roboante quanto una bestemmia in una cattedrale, lucente quanto una macchia d’olio sul mare, colorata quanto un livido e piena di attivita, industriosita, confusione e frenesia di pura esuberanza quanto un cane morto su un termitaio.

C’erano anche dei templi, le loro porte stavano spalancate e diffondevano nelle strade i suoni dei gong, dei cimbali e, nel caso di alcune delle religioni piu conservatrici e fondamentaliste, delle brevi grida delle vittime. C’erano negozi le cui strane merci si riversavano fin sul pavimento. Sembrava anche esserci una gran quantita di giovani donne tanto simpatiche che non si potevano permettere molti vestiti. C’erano inoltre saltimbanchi, truffatori e spacciatori assortiti di immediata trascendenza.

E la Morte camminava impettita attraverso tutto cio. Morty si era quasi aspettato di vederla passare attraverso la folla come fosse fumo, ma non era affatto cosi. La verita, piu semplice, era che in qualsiasi posto la Morte camminasse, la gente si dileguava immediatamente, togliendosi dai piedi.

Non accadeva la stessa cosa con Morty. Le persone che gentilmente si aprivano davanti alla sua nuova padrona, le si richiudevano dietro giusto in tempo per bloccare a lui il passo. Gli venivano pestati i piedi, colpite le costole e la gente continuava a cercare di vendergli sgradevoli spezie, verdura dall’aspetto molto suggestivo, mentre addirittura una donna piuttosto anziana gli disse, contro ogni evidenza, che lui sembrava un ragazzo ben messo che avrebbe certo gradito di spassarsela un po’.

Lui la ringrazio moltissimo e le rispose che gli pareva che si stesse gia divertendo abbastanza.

La Morte raggiunse l’angolo della strada mentre la luce delle fiaccole sollevava brillanti riverberi sulla parte superiore del suo cranio lucido, e annuso l’aria. Un ubriaco si alzo barcollando e, senza rendersi precisamente conto del perche, fece una breve marcia indietro nel suo cammino irregolare, senza alcuna ragione plausibile.

«QUESTA E LA CITTA, RAGAZZO» disse la Morte. «CHE NE PENSI?»

«E molto grande» rispose Morty con una certa indecisione. «Voglio dire: perche si puo desiderare di vivere tutti ammassati insieme in questo modo?»

La Morte alzo le spalle.

«A ME PIACE» disse. «E PIENA DI VITA.»

«Signora?»

«SI.»

«Che cos’e il curry?»

Le fiammelle azzurrognole balenarono nel profondo degli occhi della Morte.

«HAI MAI DATO UN MORSO A UN CUBETTO DI GHIACCIO INCANDESCENTE?»

«No, signora» disse Morty.

«IL CURRY E UNA COSA DEL GENERE.»

«Signora?»

«SI?»

Morty degluti con fatica. «Mi scusi, signora, ma mio padre dice che quando non capisco devo chiedere.»

«DAVVERO ENCOMIABILE» disse la Morte. Si getto in una stradina laterale, mentre le persone si disperdevano davanti a lei come fossero molecole libere.

«Ebbene, signora, non ho potuto fare a meno di notare, insomma, il fatto, signora, e che…»

«FUORI IL ROSPO, RAGAZZO.»

«Come fa lei a mangiare, signora?»

La Morte si blocco di colpo e cosi Morty le ando a sbattere contro. Quando il ragazzo aveva cominciato a parlare lei gli aveva subito fatto un gesto perche rimanesse in silenzio. Sembrava stare ascoltando qualcosa.

«A VOLTE, SAI» disse, quasi a se stessa «MI SENTO DAVVERO SCONVOLTA.»

Si giro sui tacchi e si diresse velocemente verso un vicolo mentre il mantello le sventolava alle spalle. Il

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