distinguere… diversi colori neri.
Cioe non soltanto toni molto scuri di verde, rosso o che altro, ma vere e proprie sfumature di nero. Un intero spettro di colori, tutti diversi e tutti… insomma, neri. Rovescio l’ultimo carico, mise via la carriola e torno in casa.
«ENTRA.»
La Morte stava in piedi dietro ad un leggio, studiando attentamente una mappa. Guardo Morty come se lui non fosse completamente li.
«NON HAI MAI SENTITO PARLARE DELLA BAIA DI MANTE, VERO?» domando.
«No, signora» rispose Morty.
«FAMOSO NAUFRAGIO, LI.»
«C’e stato?»
«CI SARA» disse la Morte «SE RIUSCIRO A TROVARE QUEL MALEDETTISSIMO POSTO.»
Morty giro dietro al leggio e sbircio sulla mappa.
«Lei fara naufragare la nave?» chiese.
La Morte lo guardo, inorridita.
«CERTO CHE NO. CI SARA UNA COMBINAZIONE DI FATTORI QUALI LA CATTIVA ARTE DI NAVIGAZIONE, LE ACQUE BASSE E IL VENTO CONTRARIO.»
«Ma e terribile» disse Morty. «Affogheranno in molti?»
«QUESTO DIPENDE DAL FATO» rispose la Morte, voltandosi verso la libreria che aveva alle spalle e tirando fuori un pesante dizionario geografico. «NON C’E NULLA CHE IO POSSA FARCI, CHE COS’E QUESTO ODORE?»
«Io» disse semplicemente Morty.
«AH. LE STALLE.» La Morte fece una pausa, tenendo la mano sulla costola del libro. «E PERCHE MAI PENSI CHE IO TI ABBIA DIRETTO ALLE STALLE? RIFLETTI ATTENTAMENTE, ORA.»
Morty esito. Lui
«Io penso…» comincio a dire.
«SI?»
«Be’, penso che me lo abbia fatto fare perche aveva lo sterco di cavallo fino al ginocchio, se devo dir la verita.»
La Morte lo guardo a lungo. Morty sposto il peso da un piede all’altro, a disagio.
«ASSOLUTAMENTE GIUSTO» disse seccamente la Morte. «CHIAREZZA DI PENSIERO. APPROCCIO REALISTICO. MOLTO IMPORTANTE IN UN LAVORO COME IL NOSTRO.»
«Si, signora. Signora?»
«UHMM?»
La Morte stava combattendo con l’indice geografico.
«Le persone muoiono in continuazione, no? A milioni. Lei deve essere molto occupata. Ma…»
La Morte getto a Morty uno sguardo con il quale lui stava prendendo dimestichezza. Cominciava come vacua sorpresa, baluginava brevemente di seccatura, faceva una visitina per un drink alla comprensione e si stabilizzava alla fine in una vaga sopportazione.
«MA?»
«Io avevo pensato che lei sarebbe stata, insomma, un po’ piu in giro. Capisce. A camminare per le strade. L’almanacco di mia nonna aveva un disegno che la raffigurava con una falce e roba del genere.»
«HO CAPITO. HO PAURA CHE SIA DIFFICILE DA SPIEGARE FINCHE NON SAPRAI QUALCOSA SUL PUNTO DELLA INCARNAZIONE E SULLA CONVERSIONE DEI NODI. NON MI ASPETTO CHE TU NE SAPPIA NULLA, NON E COSI?»
«No, penso di no.»
«DI SOLITO SONO TENUTA SOLTANTO A FARE UNA COMPARSA VERA E PROPRIA SOLTANTO IN OCCASIONI SPECIALI.»
«Come un re, immagino» disse Morty. «Voglio dire, un re regna anche quando sta facendo qualcos’altro oppure quando dorme. E cosi non e vero, signora?»
«PIU O MENO» rispose la Morte arrotolando le mappe. «E ADESSO, RAGAZZO, SE HAI FINITO CON LE STALLE PUOI ANDARE A VEDERE SE ALBERT HA QUALCHE LAVORETTO DA FARTI FARE. SE VUOI, PUOI VENIRE CON ME PER IL GIRO DI QUESTA NOTTE.»
Morty annui. La Morte torno al suo grosso librone di cuoio, prese una penna, la fisso per un istante, e poi sollevo nuovamente lo sguardo su Morty tenendo il cranio piegato da una parte.
«HAI GIA INCONTRATO MIA FIGLIA?» domando.
«Ehm. Si, signora» rispose Morty tenendo gia la mano sulla maniglia della porta.
«E UNA RAGAZZA DAVVERO GRADEVOLE» disse la Morte «MA PENSO CHE LE PIACCIA AVERE ATTORNO QUALCUNO DELLA SUA ETA CON CUI SCAMBIARE QUALCHE PAROLA.»
«Signora?»
«E, OVVIAMENTE, UN GIORNO TUTTO QUESTO APPARTERRA A LEI.»
Qualcosa come una piccola supernova azzurrognola baleno per un istante nel profondo delle sue orbite. Morty immagino che, con un certo imbarazzo e una completa mancanza di esperienza, la Morte stesse cercando di fare l’occhietto.
In un paesaggio che non aveva nulla a che spartire con tempo e spazio, che non appariva su alcuna mappa, che esisteva solo in quelle infinite distanze del cosmo multiplo conosciuto ai pochi astrofisici che si son fatti una bella dose di LSD, Morty passo il pomeriggio ad aiutare Albert a raccogliere broccoli. Erano neri, dipinti di rosso.
«Lei ci prova, vedi» disse Albert, sventolando e brandendo il chiavicchio. «E soltanto che quando si tratta di colori, non ha un gran che di immaginazione.»
«Non sono certo di riuscire a capire» disse Morty. «Tu hai detto che e stata lei
Al di la della recinzione del giardino, il terreno scivolava verso una profonda vallata e poi si rialzava in una brughiera scura che arrivava fino a distanti montagne, aguzze quanto denti di gatto.
«Gia» disse Albert. «Attento a quel che fai con quell’annaffiatoio.»
«Che cosa c’era prima, qui?»
«Non lo so» disse Albert, iniziando un filare nuovo. «Firmamento, suppongo. E l’appellativo che viene dato al nulla assoluto. Non e un gran bella opera d’arte, per la verita. Voglio dire, il giardino va bene, ma le montagne sono assolutamente scadenti. Sono completamente sfuocate, quando ci arrivi piu vicino. Io ci sono andato a dare un’occhiata una volta.»
Morty guardo di sbieco gli alberi che aveva accanto. Sembravano del tutto solidi.
«E perche mai l’avrebbe fatto?» chiese.
Albert sbuffo. «Sai quello che succede ai ragazzi che fanno troppe domande?»
Morty riflette per un istante.
«No» disse alla fine «che succede?»
Ci fu silenzio.
Quindi Albert si raddrizzo e disse. «Che io sia dannato se lo so. Probabilmente ottengono delle risposte e gli sta anche bene.»
«Ha detto che questa sera potevo andare con lei» disse Morty.
«Allora sei un ragazzo fortunato, no?» commento Albert in tono vago, indirizzandosi nuovamente verso casa.
«Ehi, ha
«Si.»
«Perche?»