— Credevo di essere in grado di darle nome, grado e numero di matricola di tutti i partecipanti a tutte le guerre, partendo da quella di Troia — dissi, e il colonnello sorrise — ma devono averne lasciata fuori una.

— E per un’ottima ragione, e stata combattuta dai veterani… reduci da Yod-38 e Aleph-40, ho sentito dire. Li avevano congedati tutti insieme ed essi avevano deciso che potevano impadronirsi della FENU, sulla Terra. Hanno avuto un notevole appoggio da parte della popolazione.

— Pero non hanno vinto.

— Siamo ancora qui. — Fece roteare il drink e i colori cambiarono. — In verita, ne so soltanto quello che ho sentito dire. L’ultima volta che sono stato sulla Terra, la guerra era finita, a parte qualche sabotaggio sporadico. E non era precisamente l’argomento ideale per una conversazione.

— Mi sorprende un po’ — dissi io. — Be’, piu di un po’. Il fatto che la popolazione della Terra abbia fatto qualcosa… contro la volonta del governo.

Il colonnello rispose con un grugnito che non voleva dire ne si ne no.

— E soprattutto una rivoluzione — continuai. — Quando ci siamo stati noi, non si riusciva a convincere nessuno a dire una parola contro la FENU… O contro uno qualunque dei governi locali, in quanto a questo. Erano tutti condizionati fino alle orecchie ad accettare le cose come stavano.

— Ah. Anche questo e ciclico. — Il colonnello si appoggio alla spalliera della sedia. — Non e una questione di tecnica. Se volesse, il governo terrestre potrebbe controllare tutto… ogni pensiero ed ogni azione di ogni cittadino, dalla culla alla tomba.

'Non lo fanno perche sarebbe fatale. Perche c’e in corso una guerra. Prenda come esempio il suo caso: ha subito qualche condizionamento motivazionale, mentre era nel barattolo?'

Riflettei per un istante. — Se anche fosse, non ne sarei necessariamente informato.

— E vero. In parte e vero. Ma mi creda sulla parola, hanno lasciato stare quella parte del suo cervello. Ogni cambiamento nella sua posizione verso la FENU O questa nuova guerra, o la guerra in generale, deriva esclusivamente dalle sue nuove conoscenze. Nessuno ha pasticciato con le sue motivazioni basilari. E dovrebbe sapere perche.

Nomi, dati, cifre sfrecciarono tintinnando nel labirinto delle mie nuove conoscenze. — Tet-17, Sed-21, Aleph-14. Il Laszlo… — Il Rapporto della Commissione d’Emergenza Laszlo, giugno 2106.

— Esatto. E, per estensione, la sua stessa esperienza su Aleph-1. I robot non sono buoni soldati.

— Lo sarebbero stati — dissi io. — Fino al Ventunesimo secolo. Il condizionamento comportamentistico avrebbe realizzato il sogno dei generali. Avrebbe fatto un esercito con tutte le caratteristiche migliori delle SS, dei pretoriani, dell’Orda d’Oro, degli Arditi di Mosby e dei Berretti Verdi.

Il colonnello rise, alzando il bicchiere. — E poi metta quell’esercito contro una squadra di uomini con i moderni scafandri da combattimento. Finirebbe in due minuti.

— Purche ogni uomo della squadra pensasse a se stesso. E combattesse disperatamente per restar vivo. — I soldati della generazione che aveva causato il rapporto Laszlo erano stati condizionati dalla nascita a conformarsi all’idea che qualcun altro si era fatto del combattente ideale. Facevano un magnifico lavoro collettivo, erano totalmente assetati di sangue, non attribuivano grande importanza alla sopravvivenza personale… e i taurani li avevano fatti a pezzi. Anche i taurani combattevano senza pensare a se stessi. Pero lo sapevano fare meglio, ed erano sempre piu numerosi.

Kynock riprese il bicchiere e guardo i colori. — Ho visto il suo profilo psicologico — disse. — Prima che venisse qui e dopo la seduta nella vasca. E sostanzialmente lo stesso, prima e dopo.

— E rassicurante. — Feci segno che mi portassero un’altra birra.

— Forse no.

— Come? Dice che non sarei un buon ufficiale? Questo l’avevo detto io fin dal principio. Non sono un capo.

— Giusto in un certo senso, sbagliato in un altro. Vuol sapere cosa dice quel profilo?

Scrollai le spalle. — Non e riservato?

— Si — disse Kynock. — Ma adesso lei e maggiore. Ha diritto di vedere il profilo di chiunque sia ai suoi ordini.

— Immagino che non riservi molte sorprese. — Ma ero un po’ incuriosito. Quale animale non e affascinato da uno specchio?

— No. Dice che lei e un pacifista. Un pacifista fallito, per la verita, il che le causa una lieve nevrosi. Che lei riesce a sopportare trasferendo sull’esercito il peso della colpa.

La birra era cosi fredda che mi fece male ai denti. — Anche questa non e una sorpresa.

— Se lei dovesse uccidere un uomo, piuttosto di un taurano, non so esattamente se ne sarebbe capace. Anche se deve conoscere mille modi diversi per farlo.

A questo non seppi cosa rispondere. Il che probabilmente significava che aveva ragione lui.

— E in quanto all’essere un capo, un certo potenziale ce l’ha. Ma andrebbe bene come insegnante o come ministro: potrebbe guidare gli altri grazie all’empatia, alla pieta. Lei desidera imporre agli altri le sue idee, non la sua volonta. E questo vuol dire che ha ragione lei, e che sarebbe un pessimo ufficiale, se non si desse un’assestata.

Provai l’impulso di ridere. — La FENU doveva saperlo, questo, quando mi ha spedito al corso addestramento ufficiali.

— Ci sono altri parametri — disse il colonnello. — Per esempio, lei e adattabile, ragionevolmente intelligente, analitico. Ed e una delle undici persone che ce l’hanno fatta a sopravvivere durante tutta la guerra.

— Sopravvivere e una virtu, in un soldato semplice. — Non resistetti alla tentazione di dirlo. — Ma un ufficiale deve dare esempio di valore. Affondare con la nave. Continuare a passeggiare sul ponte come se nulla fosse, per dimostrare che non ha paura.

Kynock si schiari la gola. — No, quando e a mille anni luce dal suo rincalzo.

— Comunque, non quadra. Perche mi hanno trascinato qui da Paradiso per offrirmi l’occasione di 'darmi un’assestata', quando probabilmente un terzo di quelli che sono qui a Stargate potrebbero diventare ufficiali migliori di me? Dio, la mentalita militare!

— Sospetto che c’entri almeno la mentalita burocratica. Lei ha un’anzianita imbarazzante per un soldato semplice.

— Tutta questione di dilatazione temporale. Ho preso parte a tre sole campagne.

— Non ha importanza. Inoltre, sono sempre due campagne e mezza in piu di quanto sopravviva in media un soldato. La propaganda fara probabilmente di lei un eroe popolare.

— Un eroe popolare. — Sorseggiai la birra. — Dov’e John Wayne, adesso che abbiamo veramente bisogno di lui?

— John Wayne? — Il colonnello scosse il capo. — Non sono mai stato nel barattolo, vede. Non sono esperto di storia militare.

— Lasci perdere.

Kynock fini di bere e chiese al soldato di portargli — giuro! — un 'rum Antares'.

— Be’, io dovrei essere il suo Ufficiale d’Orientamento Temporale. Cosa vuole sapere del presente? Di quello che passa per il presente.

Io pensavo ancora ad altro. — Non e mai stato nel barattolo?

— No, ci vanno solo gli ufficiali destinati al combattimento. Il computer e l’energia che lei ha usato per tre settimane basterebbero a far funzionare la Terra per parecchi giorni. Costa troppo, per noi scaldaseggiole.

— Le sue decorazioni dicono che ha combattuto.

— Combattente onorario. — Il rum Antares era un bicchiere alto e sottile, con un po’ di ghiaccio che galleggiava sul liquido color ambra pallido. Sul fondo c’era un globulo rosso vivo, grosso quanto un’unghia, circondato da filamenti ondeggianti.

— Cos’e quella roba rossa?

— Cannella. Oh, non so che estere, con dentro cannella. Molto buono… Vuole assaggiare?

— No, prendero un’altra birra, grazie.

— Giu al livello uno, la macchina-biblioteca ha uno schedario di orientamento temporale, che il mio staff aggiorna costantemente. Puo interpellarla, se ha qualche domanda specifica. Io voglio soprattutto… prepararla all’incontro con la sua Forza d’Attacco.

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