quella donna stava creando una situazione potenziale 'buono-cattivo', servendosi della scala gerarchica per isolarsi dagli uomini e dalle donne che le erano subordinati. Io avevo avuto intenzione di essere meno altezzoso, e di dedicare un’ora ogni due giorni ai soldati che volessero venire da me per espormi le loro lagnanze o le loro proposte, senza bisogno dell’autorizzazione dei loro superiori diretti.

Entrambi avevamo ricevuto lo stesso tipo d’informazioni durante le tre settimane trascorse nel barattolo. Era interessante che fossimo arrivati a conclusioni tanto diverse sul comando. La politica della Porta Aperta, per esempio, aveva dato buoni risultati negli eserciti 'moderni' dell’Australia e dell’America. Mi sembrava particolarmente appropriata per la nostra situazione, in cui tutti sarebbero rimasti chiusi in gabbia per mesi o addirittura per anni. Avevamo adottato quel sistema a bordo della Sangre Y Victoria, l’ultima astronave militare su cui avevo prestato servizio, e mi era sembrato che servisse a calmare le tensioni.

La Hilleboe li aveva fatti mettere in riposo mentre teneva la sua arringa organizzativa; fra poco li avrebbe sbattuti sull’attenti e avrebbe presentato me. Di cosa potevo parlare? Avevo avuto intenzione di pronunciare qualche frase prevedibile e di spiegare la mia politica della Porta Aperta, e poi di passarli al commodoro Antopol, che avrebbe detto qualcosa a proposito della Masaryk II. Ma avrei fatto meglio a rinviare la spiegazione, e ad avere un lungo scambio di vedute con la Hilleboe: anzi, sarebbe stato meglio se fosse stata lei a presentare quella politica agli uomini e alle donne, per non dare l’impressione che fossimo in disaccordo.

Mi salvo il mio ufficiale esecutivo, il capitano Moore. Arrivo precipitosamente da una porta laterale — andava sempre a precipizio, quello, come una meteora grassoccia — mi lancio un rapido saluto e mi consegno una busta contenente i nostri ordini di battaglia. Ebbi un piccolo dialogo, sottovoce, con il commodoro, e lei convenne che non sarebbe stato un gran male dire dove eravamo diretti, anche se, tecnicamente, la truppa 'non era tenuta a saperlo'.

Una delle cose di cui non ci dovevamo preoccupare, in quella guerra, erano le spie nemiche. Con una buona mano di vernice, un taurano potrebbe riuscire a camuffarsi da fungo ambulante. Ma susciterebbe inevitabilmente qualche sospetto.

La Hilleboe ordino l’attenti e disse diligentemente che sarei stato un buon comandante; che la guerra l’avevo fatta fin dal principio, e se avevano intenzione di sopravvivere fino alla fine della ferma avrebbero fatto bene a seguire il mio esempio. Non disse che ero un mediocre soldato con una particolare abilita nel venire mancato dai tiri nemici. E neppure che mi ero congedato dall’esercito alla prima occasione e che c’ero ritornato solo perche sulla Terra le condizioni di vita era insopportabili.

— Grazie, tenente. — Presi il suo posto sul podio. — Riposo. — Aprii il foglio che conteneva i nostri ordini. — Ho qui una bella notizia e una brutta notizia insieme. — Quella che cinque secoli prima era una barzelletta, adesso era solo una constatazione. — Questi sono i nostri ordini di combattimento per la campagna di Sade-138. La bella notizia e che probabilmente non combatteremo, non subito, almeno. La brutta notizia e che diventeremo un bersaglio.'

A queste parole si agitarono un po’, ma nessuno disse qualcosa o distolse gli occhi da me. Ottima disciplina. O forse era soltanto fatalismo; non sapevo se si facevano un quadro realistico del loro futuro. Della mancanza di un futuro, cioe.

— Abbiamo l’ordine… di trovare il piu grande pianeta portale in orbita intorno alla collapsar Sade-138 e di costruirvi una base. Poi resteremo alla base fino a quando non ci daranno il cambio. Almeno due o tre anni, probabilmente.

'In questo periodo, quasi sicuramente verremo attaccati. Come molti di voi probabilmente sapranno, il comando della Forza d’Attacco ha scoperto un certo schema ripetitivo nei movimenti dei nemici da una collapsar all’altra, e si spera di risalirlo, seguendolo a ritroso nel tempo e nello spazio, fino a scoprire il pianeta patrio dei taurani. Per il momento, i nostri possono soltanto inviare forze d’intercettazione, e ostacolare l’espansione nemica.

'In un’ampia prospettiva, e quello che ci hanno ordinato di fare. Saremo una delle varie dozzine di unita d’assalto impiegate nelle manovre di blocco sulla frontiera nemica. Non vi ripetero mai a sufficienza quanto e importante la nostra missione… se la FENU riuscira a impedire al nemico di espandersi, potremo circondarlo. E vincere la guerra.'

Preferibilmente prima che siamo crepati tutti. — Una cosa voglio che sia chiara: puo darsi che veniamo attaccati il giorno stesso dello sbarco, puo darsi che occupiamo indisturbati il pianeta per dieci anni e ce ne torniamo a casa. — Fesso chi ci crede. — In ogni caso, ognuno di noi dovra mantenersi sempre in forma perfetta. Durante il viaggio seguiremo un programma regolare di ginnastica e faremo un ripasso dell’addestramento. Specialmente per quanto riguarda le tecniche di costruzione… dovremo erigere la base e gli impianti difensivi nel piu breve tempo possibile.

Dio, cominciavo a parlare da ufficiale. — Qualche domanda? — Non ce ne furono. — Allora vorrei presentarvi il commodoro Antopol. Commodoro?

Il commodoro non cerco neppure di nascondere la propria noia mentre accennava, di fronte a quel branco di terragnoli, le caratteristiche e le prestazioni della Masaryk II. Io avevo imparato quasi tutto cio che lei diceva per mezzo dell’alimentazione forzata nel barattolo, ma l’ultima cosa che disse colpi la mia attenzione.

— Sade-138 sara la collapsar piu lontana mai raggiunta dagli umani. Non e neppure nella galassia vera e propria, e si trova invece nella Grande Nube di Magellano, a una distanza di circa 150.000 anni-luce.

'Il nostro viaggio richiedera quattro balzi tra collapsar e durera quattro mesi soggettivi. Le manovre d’inserimento nelle collapsar ci faranno restare indietro di circa trecento anni rispetto al calendario di Stargate, quando saremo arrivati a Sade-138.'

Ecco altri settecento anni che se ne andavano, se vivevo abbastanza a lungo per tornare indietro. Non che facesse molta differenza: Marygay era come se fosse morta, ormai, e non esisteva altra persona al mondo che significasse qualcosa per me.

— Come ha detto il maggiore, non dovete lasciarvi illudere da queste cifre. Anche il nemico e diretto verso Sade-138: puo darsi che ci arriviamo lo stesso giorno. La parte matematica della situazione e complicata, ma potete crederci sulla parola: sara una corsa con poco distacco.

'Maggiore, ha altro da aggiungere?'

Feci per alzarmi. — Ecco…

— At-tenti! — urlo la Hilleboe. Dovevo imparare ad aspettarmelo.

— Solo che vorrei incontrarmi con i miei ufficiali, dal grado quattro in su, per qualche minuto. Sergenti dei plotoni, portate le vostre truppe all’Arca di Carico 67 alle 0400 di domattina. Fino a quel momento siete in liberta. Rompete le righe.

Invitai i cinque ufficiali nel mio alloggio e tirai fuori una bottiglia di vero cognac francese. Mi era costata due mesi di stipendio, ma che altro potevo fare del mio danaro? Investirlo?

Distribuii i bicchieri, ma l’Alsever, il dottore, rifiuto. Invece ruppe una piccola capsula, se l’accosto al naso e aspiro profondamente. Poi cerco, senza riuscirci troppo, di nascondere la sua espressione euforica.

— Per prima cosa, affrontiamo l’unico problema personale serio — dissi, versando il cognac. — Sapete tutti che non sono omosessuale?

Un coro misto di sissignore e nossignore.

— Ritenete che questo… complichera la mia posizione come comandante? Nei confronti della truppa?

— Signore, io non… — comincio Moore.

Lasciamo perdere il 'signore' — dissi io — almeno tra di noi. Quattro anni fa, secondo il mio tempo soggettivo, ero un soldato semplice. Quando non e presente nessuno della truppa, io sono solo Mandella, o William. — Ebbi l’impressione che fosse uno sbaglio, nel momento stesso in cui lo dissi. — Continua pure.

— Ecco, William — continuo Moore — potrebbe essere stato un problema cento anni fa. Tu sai come la pensava la gente, allora.

— Per la verita non lo so. Tutto quel che so del periodo dal Ventunesimo secolo a oggi e la storia militare.

— Oh, be’. Allora era, uhm, era… come dire? — Moore agito le mani.

— Era un reato — fece laconicamente l’Alsever. — Era il periodo in cui il Consiglio Eugenetico cercava di abituare la gente all’idea dell’omosessualita universale.

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