capire da quale stato. I tecnici dicono che non ha chiamato da un cellulare o da una cabina. Il rumore di fondo potrebbe essere un vecchio umidificatore o un nebulizzatore per le piante.»
Jack Coffey entro nella stanza e spense il registratore. «Ascoltate…» Le voci si smorzarono e tutti si voltarono a guardarlo. «Il testimone di Riker, Emelda Winston, ha fatto centro. Il nostro uomo era appollaiato sull'albero con la Polaroid.»
Mostro due sacchetti di plastica, ciascuno contenente una scatoletta con il marchio Polaroid. «Queste confezioni di rullini sono state trovate sulla scena dei delitti. L'assassino ce le ha lasciate intenzionalmente. La scatola che abbiamo trovato oggi e vecchia di vent'anni.» Getto i sacchetti sul tavolo. «Kennedy Harper e morta sei giorni fa, ormai e ufficiale. Vent'anni e sei giorni fa un'altra donna e stata trovata impiccata.»
Il tenente si volto verso Mallory. «Era un anniversario. Adesso abbiamo un collegamento concreto con il caso di Natalie Homer.» Indico Janos. «Tu prendi il caso Kennedy, e tu, Desotho, il caso Sparrow.»
Mallory osservo il viso di Riker che s'incupiva.
«Se non ci restituisci il caso di Sparrow, ci lavoreremo lo stesso.»
La stava ascoltando? Si, annuiva.
Jack Coffey aveva finito di assegnare gli incarichi, e ora osservava alternativamente Mallory e Riker. «Voi due lavorerete sul caso di Natalie Homer. L'assassino ha riprodotto quel delitto, e voglio sapere dove ha preso le informazioni.» Il tenente fece una pausa, interpretando correttamente l'espressione di Mallory: «Non devi fare la baby sitter di Geldorf. Usalo, ma per favore tienilo alla larga dalla mia sezione».
Lars Geldorf era diventato rauco a forza di spiegare e gridare, il volto esasperato. La sua interlocutrice era una donna piccola, con gli occhi scuri. Una donna sospettosa, che aveva la missione di pulire tutta Manhattan. Prese uno straccio dal carrello di spazzole e disse: «Puliro l'ufficio di Mallory, adesso». Nulla avrebbe potuto fermare l'intrepida signora Ortega, certamente non quel vecchio, pistola o non pistola.
Il detective in pensione la informo che la stanza non poteva essere pulita finche non avessero risolto il caso. Non si fidava di nessun civile, doveva capirlo. Charles intervenne dicendo alla signora Ortega che si era fatto tardi, poteva anche non pulire quella stanza. Ma la donna rispose: «Ordini di Mallory». La signora Ortega non accettava ordini da nessuno, eccetto che da Mallory.
Geldorf alla fine riusci a ottenere che Charles rimanesse nella stanza. Poi, molto dignitosamente, lascio l'ufficio imitato dall'agente di scorta dai capelli gialli.
A quel punto, la signora Ortega accese l'aspirapolvere e disse: «Quel ragazzo ci ha dato dentro con la candeggina».
Charles annui. «Un colore interessante, magari vuole dirci qualcosa con i suoi capelli.»
«Qualcosa tipo: 'Hei, guardatemi, la mia testa e fosforescente'.»
«Proprio quello che stavo pensando» disse Charles, poi si volto verso la parete di sughero. Dove poteva sistemare gli scarafaggi? C'era un unico posto. Sotto ai vermi.
Quando Riker entro, il tappeto era immacolato. Saluto Charles con un gesto, poi sorrise alla donna delle pulizie. «Salve, come va?» Era contento di vederla, perche aveva modo di esercitarsi con lo spagnolo.
La signora Ortega guardo una macchia sul vestito di Riker, una delle tante, e la puli con uno straccio imbevuto di solvente. «La prossima volta che si rovescia addosso del bourbon scadente, veda di darsi una sistemata.» La signora Ortega non aveva indovinato grazie all'olfatto: sapeva che Riker aveva un debole per il bourbon scadente.
Ricomincio a spolverare gli scaffali, mormorando: «Ecco in che tasche vanno a finire i soldi che pago in tasse».
«Tra poco arriva Mallory» ridacchio Riker. «Ha soltanto quindici minuti, signora Ortega.» Riker conosceva i punti deboli della donna, e infatti la signora Ortega raddoppio la velocita. Non voleva che Mallory trovasse un singolo granello di polvere.
«Non hai finito di raccontarmi la storia» disse Charles. «Cos'e successo a quella bambina indiana dopo che…»
Riker scosse la testa come per dire,
Si, e intanto forniva a Charles la conferma del fatto che quel libro non era un dettaglio trascurabile. Esisteva un legame tra la prostituta impiccata e una bambina che amava i western.
«Il cavallo di Peety ha spaccato la testa alla bambina» continuo. «A quel punto lo sceriffo smette di inseguire Wichita e riporta il corpo al villaggio. Wichita non sa che la ragazza e morta per salvargli la vita. Continua ad amarla fino alla fine del libro.» Il detective stava per proseguire, quando qualcosa catturo la sua attenzione. Un giornale ripiegato sul tavolo. La scarpa di Riker comincio a tamburellare a ritmo crescente. Strano, non dava mai segni di nervosismo.
Era il giornale di Charles. Aveva finito di leggere il resoconto dettagliato del caso Sparrow e aveva colto le somiglianze con il delitto di Natalie Homer. Il pavimento della scena del delitto era allagato.
Considerata l'ora e il fatto che il libro fosse bagnato, addesso Charles non aveva dubbi sulla provenienza di quel western intitolato
Malgrado Charles sospettasse che il libro fosse stato rubato, tutto cio che disse all'amico fu: «Vieni al dunque, sentiamo come finisce la storia».
Riker guardava la porta; aveva la voce alterata quando disse: «Lo sceriffo Peety viene a sapere di un altro scontro a fuoco, un altro uomo ucciso da Wichita Kid. Lo segue fino a El Paso, in Texas. Alla fine, lo sceriffo sta per finire in, un'imboscata, quaranta contro uno. Sa cosa lo aspetta, sa di non poter vincere, ma continua ad avanzare».
L'appartamento aveva una sala da pranzo, ma Charles preferiva l'intimita della cucina, con un concerto di Bach in sottofondo. Spense la fiamma sotto una salsa di pomodoro, il piatto preferito del sergente Riker. I suoi ospiti non facevano complimenti. Riker e Mallory sedevano al tavolo divorando un'insalata di olive, cipolla e lattuga. Sembrava che non mangiassero da giorni.
Charles prese una bottiglia di Cabernet Sauvignon e la mise sul tavolo. «Non vi deludera» disse. In effetti, era un'ottima annata. Fece ruotare il bicchiere, dal quale si sprigionava il calore e il profumo della campagna francese. Assaggio quel vino che aveva il potere di stimolare l'intelletto e sapeva trasformare un idiota balbuziente in una specie di poeta. La prima edizione completa delle opere di Blake costava meno, ma anche quel vino era un capolavoro.
Riker si verso un bicchiere e lo tracanno in un sorso, senza neppure gustarlo.
Dopo un istante, Charles apri gli occhi. Torno ai fornelli e disse: «E tutto quello che ho potuto arrangiare in cosi poco tempo».
«E semplicemente fantastico» disse Riker. Il cibo aveva migliorato il suo umore, e forse anche il vino aveva contribuito.
«Sono contento che vi interessiate a Lars Geldorf.» Charles apri il forno. Profumo di pane tostato all'aglio. «Cominciava a temere che steste semplicemente cercando di assecondarlo.» Dopo aver posato sul tavolo il cestino del pane, Charles guardo gli ospiti che si servivano avidamente, poi porto spaghetti e polpette. Suggeri a Riker di aggiungere il formaggio grattugiato e gli domando. «Come si chiama quel detective, quello con i capelli fosforescenti? Era qui un momento fa. Se n'e andato senza salutare.»
«Genero del vice procuratore, ecco come si chiama quel tipo.»
«Ronald Deluthe» grugni Mallory.
«Lo chiamano Duck Boy.» Riker divoro gli spaghetti, poi sorrise a Charles. «Allora, com'e andata la giornata? Il vecchio ti ha dato dei problemi?»
«Niente affatto.» Si verso un po' di vino e raccolse cio che rimaneva dell'insalata. «Mi piacciono le sue storie.» Si rivolse a Mallory. «Lo sapevi che tuo padre era stato sulla scena del delitto di Natalie Homer?»
«Si.» Mallory apri un taccuino. C'era una pagina con gli scarabocchi di Louis Markowitz. «Guarda qui.»