Mallory smise di leggere. Ora Geldorf si era guadagnato la sua attenzione.
Geldorf continuo: «Non siamo piu riusciti a farlo entrare nell'appartamento. Un'ora dopo, alla centrale, stava ancora battendo i piedi per terra per liberarsi dagli scarafaggi. Se li sentiva addosso… E quell'odore terribile, non potete immaginare. Ma sapete qual era la cosa peggiore? Il ronzio. Lo si sentiva gia sul pianerottolo, ma quando ho aperto la porta, era talmente forte… C'erano migliaia di mosche». Chiuse gli occhi: «Ancora adesso, le sento ronzare. Tutte quelle mosche, migliaia e migliaia…».
Il sergente Riker entro nell'ufficio con i sacchetti della colazione. «Mi sono perso qualcosa?»
Riker attiro Geldorf in cucina con la promessa di panini e caffe. Dopo aver posato le borse sul tavolo, frugo nei sacchetti alla ricerca di un toast con pancetta e uova. Era talmente unto da provocare un infarto solo a guardarlo. Sistemo i pacchetti su una tovaglia rosa, l'unico vezzo in quella cucina ipertecnologica.
Dopo aver trascritto il numero di telefono del negozio, lo passo a Geldorf. «Perdi questo e morirai di fame.» Mentre lui e Mallory lavoravano segretamente al caso di Sparrow, Geldorf avrebbe dovuto badare a se stesso.
«Perche non e andato Deluthe a prendere da mangiare? A cosa serve un assistente?»
Geldorf sorrise. «Mallory l'ha spedito alla ricerca dei fascicoli personali sul conto dei poliziotti presenti sulla scena del delitto Homer.»
«Questo dovrebbe tenerlo occupato.» Il minimo che poteva capitare a una recluta era passare le ore in coda agli uffici. Diede una tazza di caffe a Geldorf. «So che da sei anni ti dedichi a casi irrisolti. Il lavoro ti manca, vero?»
«Vero, e mi piace tenere…» Geldorf guardava la porta della cucina, poi si irrigidi. Riker intui che era arrivata Mallory. Ogni volta che lei entrava in una stanza, anche Duck Boy reagiva allo stesso modo.
Mallory poso dei documenti vicino alla tazza di caffe. Riker sfoglio le denunce. Natalie Homer era stata una frequentatrice assidua della centrale di polizia. Proprio come Kennedy Harper.
«E passato del tempo fra queste due denunce» disse Mallory mostrando due moduli all'ex poliziotto.
«Il pervertito le ha dato un po' di respiro, ma due settimane dopo, eccolo di nuovo. Da quel momento ha cominciato a trovare i biglietti sotto la porta e a ricevere telefonate: ma non le parlava, e niente rantoli o roba del genere. Credo che volesse solo ascoltare la sua voce» disse Geldorf.
Riker pesco nelle tasche fiammiferi e sigarette. «L'ex marito era in citta in quelle due settimane?»
«Si, non e mai mancato al lavoro, neanche un giorno, lavorava in un ufficio postale. Ma secondo me era colpevole.»
Riker prese una sigaretta dal pacchetto malconcio. «Quindi non hai seguito altre piste…»
«E stato Erik Homer, non c'e dubbio» insistette Geldorf. «Se solo quel bastardo non avesse tirato le cuoia un anno dopo l'omicidio. Un attacco di cuore.»
Mallory poso sul tavolo un altro documento. «Questa e la dichiarazione dell'ex marito. C'e solo una riga sul figlio di Natalie. Quanti anni aveva il bambino quando e morta?»
«Sei o sette. Il padre aveva la custodia. Dopo il divorzio Natalie non ha piu potuto vedere suo figlio.»
Gli occhi di Mallory incrociarono quelli di Riker. Lui annui, stavano pensando la stessa cosa: il figlio di Natalie adesso doveva avere ventisei o ventisette anni. L'eta piu probabile per un serial killer. Il detective accese la sigaretta e guardo la spirale di fumo che si avvicinava al soffitto. «Dov'e adesso il ragazzo?»
Geldorf scosse la testa. «Dopo la morte del padre, la matrigna lo ha affidato alla sorella di Natalie, una donna intrattabile, che detesta i poliziotti. Infatti non ha collaborato.»
«Non mi stupisce che ce l'abbia con la polizia.» Riker cerco sul bancone qualcosa da utilizzare come portacenere. «Tutto questo tempo e neppure un indizio sull'omicidio della sorella. Non posso biasimarla.»
«D'accordo» disse Geldorf. «Ma la sorella di Natalie non ha mai preso il bambino in custodia, credo che l'abbia rifilato a qualche altro parente. Le ho chiesto di dire al ragazzo che non avrei mollato. Poi l'ho lasciata in pace.»
Riker guardava Mallory. Pensava anche lei la stessa cosa? Lars Geldorf aveva creato un serial killer.
Il vecchio Geldorf rivolse un ghigno prima all'uno, poi all'altra. «So cosa avete in mente. Credete che il ragazzo sia cresciuto con idee malsane in testa, che sia lui l'assassino di Sparrow.» Scosse la testa. «E come avrebbe scoperto i dettagli? Solo l'assassino poteva rivelargli di quella ciocca di capelli in bocca. Francamente, non mi vedo Erik Homer che confida una cosa del genere al figlio.»
Mallory avvicino la sedia al tavolo. «Quindi non hai mai parlato con il ragazzo.»
«No, non ce n'era bisogno.» Geldorf si alzo dalla sedia. «Torno subito.»
Quando la porta del bagno si chiuse, Mallory diede a Riker la dichiarazione, vecchia di vent'anni, sul caso Natalie Homer. Era controfirmata da una recluta di nome Harvey Loman. «Come si chiama il tenente Loman? Harvey?»
Prima che Riker potesse rispondere
I giornalisti non si erano certo sforzati a trovare un titolo originale:
Mallory aspettava il detective Janos all'indirizzo che le aveva fornito, insieme alla promessa che lo avrebbe trovato interessante. Janos non aveva voluto aggiungere altri dettagli in presenza del tenente Coffey. Accanto all'edificio c'era un cantiere polveroso con una toilette mobile grande piu o meno quanto una bara. Una truppa di bambini era in coda davanti alla porta. Una donna dall'aspetto affaticato ringrazio i muratori. I ragazzi facevano una 'pausa gabinetto' durante una passeggiata naturalistica nei dintorni dell'East Village, nonostante la flora fosse limitata a pochi alberi spelacchiati, mezzi morti per il caldo, l'inquinamento e gli escrementi. La fauna non offriva molto di piu: uno scoiattolo morto e un piccione che zoppicava sul marciapiede. I bambini rimasero impressionati dalla stazza e dall'espressione brutale del detective della Omicidi. Ridacchiavano, puntando le dita come pistole, e per gioco si facevano scudo l'un l'altro.
«Salve, Mallory.» Il detective Janos la raggiunse davanti alla porta di un magazzino convertito in un cinema- teatro d'essai. «Avevi ragione. Tutti vogliono entrare nel mondo dello spettacolo. Kennedy Harper faceva il turno serale, cosi aveva la giornata libera per le audizioni.»
«Aveva un agente?»
«Non ne aveva bisogno. In citta trovi audizioni pubbliche a ogni angolo.» Le diede una pagina strappata da una vecchia copia di «Backstage». «Heller ha trovato un foglio come questo nella spazzatura, un foglio strappato. Forse l'audizione non era andata troppo bene.» Passo a Mallory un giornale arrotolato. «Questo e l'ultimo numero.»
Le pagine centrali riportavano date e indirizzi di audizioni diverse. «Ce ne sono almeno cinque al giorno.»
«No, se togli gli indirizzi fuori citta e le chiamate per cantanti e ballerini, ne rimangono al massimo due. Sono appena stato a un'audizione. C'erano quasi cento attori in coda su Spring Street. Credo che l'assassino abbia trovato in questo modo Sparrow e Kennedy. Tra le persone in coda ha scelto le bionde che gli piacevano di piu.»
«Tre su tre» commento Mallory. Natalie Homer, Kennedy Harper e Sparrow: tutte e tre aspiranti attrici.
«Si, e credo tu abbia ragione a voler lavorare su tutti e tre i casi in contemporanea, ma Coffey non te lo permettera. Il capo crede sia meglio lavorare sui delitti recenti. Diventerebbe una belva se scoprisse che sono stato qui.» Cio che Janos intendeva era piuttosto chiaro: non ci sarebbero stati altri incontri clandestini. Si volto verso la finestra malandata dell'Hole in the Wall Theater. «Un attore nello spettacolo di Sparrow ci ha suggerito di venire qui. Proiettano il video della prova generale a cui ha partecipato anche lei.»
Grazie a un piccolo poster scritto a mano,