a un detective della Crimini Speciali altrettanto ignorante e riferirgli di quell'incontro.

«Dai retta a me: basta con le false denunce, rischi di finire in prigione.» Eve Forelli non era tanto sicura che fosse vero, ma quell'avvertimento servi a spaventare la bionda.

Non appena Stella abbandono la stanza, l'ausiliaria apri la finestra per fumarsi una sigaretta in santa pace. Vide Stella Small comparire sul marciapiede. Aveva un'aria indecisa, guardava a destra e a sinistra, non sapeva che direzione prendere. Eve Forelli non aveva niente di meglio da fare e continuo a osservarla. La bionda estrasse una camicia dalla borsa e la getto nella pattumiera. Poi si presento una vecchia, che ripesco la camicia dalla spazzatura e la studio attentamente. Eve Forelli non aveva ancora finito la sua sigaretta. Vide la vecchia spogliarsi. Rimase cosi, nuda, davanti alla stazione di polizia, poi si butto la camicia sulle spalle e se ne ando. Sul retro della camicia era disegnata una grossa 'X'.

Mallory ascoltava educatamente la signora White che spiegava tutti i particolari dei lavori di ristrutturazione. «Questo edificio sembrava una tana per conigli, gli appartamenti erano minuscoli. Si faticava perfino a respirare. Adesso ne sono rimasti solo alcuni all'ultimo piano. Per il resto gli spazi sono piu grandi, adatti a una famiglia moderna.»

«Dove e successo?» la interruppe Mallory.

«Se ricordo bene la vecchia piantina…» Alice White spalanco la porta scorrevole di legno e la condusse in sala da pranzo. «Probabilmente qui.»

Mallory lancio un'occhiata alla cucina. Andare sempre in cucina. Era una delle lezioni di Louis Markowitz. Le persone, interrogate in cucina, diventano piu loquaci. Del resto, e un ambiente che invita alla confidenza, poco formale, che di solito ospita amici e parenti.

La voce della signora White tradiva un certo nervosismo. La presenza della polizia tende a innervosire la gente. Mallory, pero, sospettava ci fosse dell'altro. Alice White doveva conoscere Natalie anche se all'epoca dell'omicidio era poco piu che bambina. Tutte le volte che si toccava l'argomento 'omicidio Homer', Alice chiamava la vittima per nome, Natalie.

Stai pensando di nascondermi qualcosa, Alice White?

La donna si fermo vicino a un grosso tavolo di legno, circondato da otto sedie. «Si, ne sono sicura. L'appartamento di Natalie era esattamente qui, e non era piu grande di questa stanza.»

Mallory era stanca di convenevoli. Sollevo la testa e osservo il lampadario. Il punto nel quale Natalie Homer era rimasta appesa per due giorni nella calura di agosto.

«Sembra quasi di vederla, no?»

La signora White alzo lo sguardo al soffitto, e vide un corpo in stato di decomposizione che dondolava appeso alla corda. Da quel momento, ogni volta che fosse passata nella sala da pranzo, non avrebbe potuto scacciare quell'immagine.

Mallory la fissava. Non senti ronzare le mosche, Alice?

La donna porto le mani alla bocca, come se Mallory avesse pronunciato quel pensiero a voce alta. «Signora White, posso chiederle un caffe?» La caffeina e il miglior siero della verita, penso Mallory.

«Ma sicuro, cara, lo faccio subito.» Alice White non vedeva l'ora di allontanarsi dalla stanza e da quel fantasma appeso al cappio. Una volta uscita, sarebbe stata al sicuro. Mallory la segui in cucina, si sedette al tavolo e comincio a consultare delle carte. «So che ha comprato questo edificio cinque anni fa.»

«Non esattamente, cara… Non l'ho comprato.» La signora White rovisto nelle credenze. Cercava il servizio buono, poi si accontento di due grosse tazze appese al muro.

«Mi piace bere il caffe nelle tazze grandi» disse Mallory.

«Oh, anche a me.» La donna sorrise.

«Forse l'impiegato ha commesso un errore.» Mallory prese una fotocopia del passaggio di proprieta. «Qui c'e scritto che ha acquistato la casa da Anna Sorenson.»

La signora White, prese il foglio e lo esamino con cura. «No, e proprio un errore.» Servi il caffe poi si mise a sedere di fronte a Mallory. «Non ho comprato la casa. Anna Sorenson era mia nonna, l'ho ereditata.»

«E lei veniva a fare visita alla nonna… quand'era piccola?» Passarono almeno dieci secondi.

«Si.» Alice White lo disse con un'espressione colpevole. «Ero qui, quell'estate.»

Le mani di Alice White si strinsero attorno alla zuccheriera. «Il caffe e troppo forte, vero? I norvegesi lo fanno cosi.» Prese una confezione di panna. «Vuole aggiungere un po' di…»

«No, va bene cosi.»

E ora cominciamo, Alice.

«Dunque, l'ultima volta che lei ha visto Natalie Homer…»

«Avevo dodici anni.» La signora White verso un po' di panna nel caffe, guadagnava tempo, cercava le parole giuste. «Era cosi bella, sembrava una stella del cinema. Almeno questo mi diceva la nonna. Natalie mi regalava i suoi vecchi rossetti, una volta mi diede un paio di scarpe coi tacchi.»

«Dunque ha passato del tempo con lei. Parlava mai di se?»

«No, non e mai accaduto.» Alice White mescolava rumorosamente il caffe. «La sua famiglia veniva dall'Europa, ma Natalie era nata in America. Mia nonna diceva che parlava male il norvegese.» Un sorriso forzato. «Io non parlo norvegese, neppure una parola. I miei genitori lo usavano solo quando non volevano farsi capire. E quelle volte che Natalie parlava norvegese con la nonna sapevo che stavo perdendomi qualcosa di interessante.»

Mallory allungo ad Alice un altro foglio. «E una copia del certificato di matrimonio di Natalie. Il suo nome da ragazza e strano, Qualen. E norvegese?»

«Non l'ho mai sentito.» Alice White fisso il certificato. «Forse e stato modificato. Molti nomi stranieri furono storpiati a Ellis Island. Probabilmente si pronunciava Kv invece di Qu. In ogni caso, il nome non e comune…»

«Bene. Sara piu facile rintracciare la famiglia» disse Mallory. «Saprebbe dirmi da quale stato venissero? L'unica parente che abbiamo rintracciato e la sorella che vive a Brooklyn. Purtroppo, detesta i poliziotti.»

«Anche mia nonna. Diceva che erano tutti ladri. Stavano sempre a ronzare qui intorno inventando storie di false violazioni. Poi la nonna gli dava dei soldi e…» A quel punto realizzo che anche Mallory era un poliziotto. «Ma e stato tanto tempo fa. Non ho mai avuto problemi con…»

«Ricorda qualcosa che potrebbe condurci a dei parenti di Natalie residenti fuori dallo Stato di New York?»

«Credo fosse originaria di Racine, nel Wisconsin. I miei genitori vivono li, e la nonna chiese a Natalie se li conoscesse.»

Mallory prese il giornale piegato sul bordo del tavolo. Era un vecchio giornale. In prima pagina c'era Sparrow. La stavano caricando sull'ambulanza.

Alice White la imploro con gli occhi. No, la prego, non parliamo di questo.

«Sapeva che la polizia sarebbe venuta.» Mallory spinse il giornale dall'altra parte del tavolo. «Il delitto di Sparrow ricorda quello di Natalie, i capelli strappati e infilati in bocca. Quando ha letto il giornale ha riconosciuto i dettagli, vero, signora White? Per questo mi aspettava. So che ha visto il corpo di Natalie, abbiamo la dichiarazione di un agente che la sorprese nel corridoio insieme a un bambino. Quanti anni aveva il suo amichetto?»

«Sei o sette» Alice White non sapeva che quelle di Mallory erano soltanto congetture. Prendeva le deduzioni di Mallory per certezze assolute. Non era sorpresa, solo rassegnata, credeva nell'onniscienza della polizia.

«Quindi avete visto tutto,» disse Mallory «prima che l'agente Parris vi cacciasse. Vero, signora White?»

La donna annui. «Agente 'Dita Appiccicose', cosi lo chiamava la nonna. O forse era quell'altro.» Alzo lo sguardo: «Mi scusi, i poliziotti in uniforme…».

«Sembrano tutti uguali, lo so. Lei ha visto tutto, i capelli e il resto…»

«Ce l'ho ancora davanti agli occhi.»

«Chi era il bambino?»

«Non so come si chiamasse. La nonna lo trovo che vagava nell'ingresso del palazzo. Lo fece entrare e frugo nella valigia che aveva con se. Mi ricordo che trovo un numero di telefono, ma quando chiamo non c'era nessuno.»

«Perche non lo consegno ai poliziotti?»

«Lei non…» La signora White alzo le spalle. «Alla nonna non piacevano i poliziotti. Non si fidava di loro, non voleva abbandonare quel bambino. Vede, c'era qualcosa di strano in lui. Non poteva o non voleva parlare. La

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